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Veli Selmanaj, 46 anni, operaio, padre. Denunciato e con divieto di avvicinamento, dopo una vita di maltrattamenti, abusi e minacce, uccide a colpi di pistola la moglie e la figlia che violentava da quando era piccola, che lo avevano denunciato. Condannato all’ergastolo, viene ulteriormente condannato a 12 anni di carcere e 100mila euro di risarcimento nei confronti delle altre figlie per le violenze subite

Pescina (l'Aquila), 16 Ottobre 2013

‘Hanno giocato con il mio onore e quindi dovevano pagare“. Veli Selmanj ha subito ammesso le proprie responsabilità ai carabinieri che lo hanno arrestato. Venne a riferire anche con un certo orgoglio quello che aveva fatto, di come avesse sparato alla moglie e di come le avesse detto ‘Vedi, tu mi hai allontanato e ora vedi che succede’”.


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Già in carcere per omicidio, viene condannato a 12 anni per violenza sessuale sulle figlie (Terre Marsicane – 29 maggio 2020)

Avezzano – Dodici anni di carcere e centomila euro di risarcimento danni. E’ quanto stabilito dal tribunale di Avezzano in composizione collegiale, presieduto da Zaira Secchi, per Veli Selmanaj, accusato di violenza sessuale nei confronti delle figlie. Nel 2013 l’uomo uccise la ex moglie e la figlia ventunenne, a colpi di pistola, davanti ad un supermercato di Pescina e per questo era già stato condannato all’ergastolo con isolamento diurno e notturno per un anno e mezzo. Ieri l’ulteriore condanna nei confronti dell’uomo, sentito in videocollegamento con il carcere di Padova. Le figlie sono difese dall’avvocato Leonardo Casciere.

Così l’avvocato Leonardo Casciere sulla sentenza:

Avvocato Leonardo Casciere

“Difficilmente parlo dei miei processi, però oggi ritengo di doverlo fare. Ricorderete il duplice omicidio di Pescina, dove Selmanaj Veli uccise, con sette colpi di pistola,la moglie e la splendida figlia Senade. Ieri il Tribunale di Avezzano lo ha condannato a 12 anni di reclusione per le violenze subite dalle figlie allora minorenni. Dovevo portare all’attenzione di tutti il coraggio di queste meravigliose donne, che, con la loro denuncia, hanno fatto condannare il padre orco. Onore a loro e, soprattutto, alle due vittime che sono volate prematuramente in Paradiso.”


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