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Cristina Florida Cicio, 50 anni, collaboratrice domestica, mamma. Sgozzata dal marito

Montesilvano (Pescara), 15 Ottobre 2021


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Omicidio-suicidio, Stefan violento dopo aver perso il lavoro (Il Messaggero – 16 ottobre 2021)
Si è chiusa alle spalle la porta di casa, dopo aver accompagnato il figlio a scuola. Lui, un bel ragazzino biondo, non immaginava, non poteva, di aver salutato l’ultima volta mamma e papà. La porta si è chiusa e tra Daniel Stefan Corbos e Cristine Florida Cicio, cinquantenni di origine romena residenti a Montesilvano, è scoppiata l’ennesima discussione. Probabilmente per quelle difficoltà a tirare avanti dopo che lui aveva perso il suo lavoro da muratore in una ditta.
La lite è durata dieci minuti, non di più: poi è finita con un grido altissimo, strozzato da una coltellata alla gola per lei, poi un colpo di lama che lui si è piantato in pieno petto subito dopo. Tre vite distrutte in un quarto d’ora. Da fuori sembravano una bella coppia, dentro casa, da qualche tempo le grane di un bilancio familiare sempre più magro avevano finito per erodere il rapporto che, come qualcuno a voce bassa racconta, si era fatto sempre più stanco.
A dare l’allarme ai carabinieri è stato Nicola, che abita nella casa accanto con la madre, scosso dalla lite e da un urlo devastante. Affacciato al balcone Marco, il fratello di Nicola, ha sentito un lamento altissimo e, schermata da una tenda bianca, ha visto una sagoma scivolare a terra.
Con i carabinieri sono dovuti arrivare i vigili del fuoco che con le lastre hanno aperto la porta d’ingresso: sul pavimento dell’appartamento i due corpi di marito e moglie stesi a terra, a poca distanza l’uno dall’altra. Vicino, due coltelli. I medici del 118 non hanno potuto far altro che constatare la morte e andare via, per lasciare spazio ai carabinieri che hanno messo in sicurezza l’appartamento e iniziato i rilievi. Il capitano Luca La Verghetta, comandante della compagnia di Montesilvano, ha coordinato l’attività dei militari, andata avanti per l’intera mattinata. Con lui il capitano Donato Agostinelli che ha curato, con il personale della Scientifica, rilievi e acquisizione dei reperti. Alle 14 i sigilli chiudono le prime indagini.
E’ abbastanza chiaro il quadro dell’omicidio-suicidio, anche se resta da ricostruire con completezza la dinamica: lo farà l’autopsia che il medico legale Paolo Ferrante effettuerà lunedì, incaricato dalla Pm Fabiola Rapino. Di Cristian, perché Daniel Stefan si faceva chiamare così, e di Cristine i vicini di casa dicono solo un gran bene. Via Tagliamento a Montesilvano è un microcosmo di vita semplice: tutti si conoscono, per la maggior parte si aiutano. Cristine faceva le pulizie e qualche piccolo lavoro di estetica. «La vedevi che andava sempre di corsa» dice una vicina «per quel bambino avevano un amore infinito lui e lei».
Anche Marco e Nicola raccontano delle lunghe passeggiate tra padre e figlio, dei giri in bicicletta.
Con Nicola, Daniel Stefan si era confidato e aveva raccontato del momento difficile che stava attraversando con la moglie: «Si era stufata, forse voleva separarsi. Lui era rimasto disoccupato da qualche mese e prendeva il sussidio, poi faceva qualche lavoro qui intorno. Io gli avevo parlato di una persona che aveva bisogno di un muratore, ma lui non voleva più stare sotto padrone, voleva aprire la partita Iva. Era d’accordo con la moglie in questo. Dicevano sempre:’Siamo stanchi di essere sfruttati».
Del figlio si sono fatti carico i servizi sociali in attesa che la sorella di Cristine arrivi dalla Romania, da Brazov, in Transilvania, dove lui e lei erano nati. I carabinieri hanno riempito quattro scatoloni di abiti, di libri, di quegli oggetti quotidiani di cui un ragazzino di prima media ha bisogno: spunta la manica di un giubbino giallo, si vede un jeans, un po’ di cancelleria. Normalità che galleggia sulla paura del domani. (Patrizia Pennella)

 

Omicidio-suicidio nel pescarese: «Il marito violento da quando ha perso il lavoro». Il figlioletto ai servizi sociali (Leggo – 16 ottobre 2021)
Daniel Stefan Corbos ha ucciso la moglie Cristine Florida Cicio e poi si è tolto la vita. il bambino rimasto orfano è affidato a personale specializzato
Tensioni che andavano avanti da tempo
tra Daniel Stefan Corbos e Cristine Florida Cicio, poi quella lite scoppiata dopo che il figlio era uscito per andare a scuola e durata non più di dieci minuti che ha portato alla tragica fine: un colpo di lama alla gola per lei e una coltellata auto inferta sul petto per lui. E’ questa a grandi linee la dinamica, ancora tutta da riscostruire, dell’omicidio suicidio che è consumata a Via Tagliamento a Montesilvano, in provincia di Pescara, dove moglie e marito di 50 anni, entrambi di origine romena e da 15 anni in Italia, sono stati trovati morti in cucina. A spingere l’uomo, rimasto senza lavoro, a commettere il tragico gesto sarebbero state le difficili condizioni economiche in cui versava ultimamente la famiglia.
A lanciare l’allarme è stato un vicino di casa, Nicola, avvertito dal fratello Marco a sua volta allertato dalle grida. Al loro arrivo i vigili del fuoco hanno aperto la porta d’ingresso e trovato il corpi di Daniel Stefan Corbos e Cristine Florida Cicio stesi a terra, uno vicino all’altro, affiancati da due coltelli. I medici hanno contestato la morte per poi lasciare spazio alle indagini dei carabinieri. A coordinare le attività, che sono andate avanti per tutta la mattina, il capitano Luca La Verghetta, comandante della compagnia di Montesilvano, affiancato dal capitano Donato Agostinelli che ha curato, con il personale della Scientifica, rilievi e acquisizione dei reperti.Anche se lo svolgimento dei fatti risulta abbastanza chiara, per completezza va attesa l’autopsia che il medico legale Paolo Ferrante effettuerà lunedì, incaricato dalla Pm Fabiola Rapino.
Il piccolo rimasto orfano affidato ai servizi sociali. Il figlio di deici anni, rimasto ormai orfano mentre era a scuola, è stato preso in carico da parte dei servizi sociali in attesa che la sorella di Cristine arrivi da Brazov, in Romania. A parlare del piccolo anche il sindaco di Montesilvano, Ottavio De Martinis: «Il bambino – ha spiegato – come disposto dal magistrato, è attualmente in un luogo sicuro, accudito dal personale specializzato. Si attende a breve l’arrivo dei parenti per potergli comunicare, con il supporto di uno psicologo, quanto accaduto oggi e per aiutarlo, in questo difficile percorso di elaborazione della tragedia. In seguito sarà la magistratura minorile, dopo ovviamente accurate valutazioni, a decide del futuro del bambino. La tragedia che ha colpito questa famiglia ha profondamente addolorato me e l’intera cittadinanza, ancora incredula. Il nostro primo pensiero durante queste ore è per il bambino rimasto orfano e per il quale faremo tutto il possibile, per tutelarlo e per supportarlo. In modo particolare da parte mia c’è la massima attenzione e disponibilità».

 

 


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