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Tarik El Ghaddass, 42 anni, operaio, padre. Pregiudicato per violenza sessuale e considerato socialmente pericoloso, sconta la pena ai domiciliari (da cui evade anche). Mentre è a casa per scontare la pena, massacra la moglie davanti alle figlie e la lascia morire in agonia

Osimo (Ancona), 11 Ottobre 2022


Titoli & Articoli

Era ai domiciliari dopo lo stupro. Lo trovano fuori casa, arrestato (2 settembre 2017)
Un marocchino finirà in carcere. Condannato a 3 anni e 8 mesi
Era stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per aver violentato una ragazza osimana che frequentava la sua comitiva. Ma nonostante la gravità dell’accusa, aveva ottenuto di scontare la pena ai domiciliari. Giovedì, però, i carabinieri delle stazioni di Osimo e Filottrano lo hanno sorpreso in strada, a bordo di un’auto, mentre tornava a casa: era uscito senza autorizzazione. E’ stato di nuovo arrestato Tarik El Ghaddasi, 37enne di origine marocchina e padre di famiglia, in questo caso con l’accusa di evasione.
Ieri il giovane, assistito dall’avvocato Domenico Biasco, è comparso davanti al giudice Sonia Piermartini, che ne ha convalidato l’arresto e ha disposto di nuovo gli arresti domiciliari. Nei suoi confronti, però, è stata avanzata una richiesta di aggravamento della misura cautelare: gli inquirenti lo considerano socialmente pericoloso, un soggetto che ha già mostrato un comportamento altamente trasgressivo e ritengono opportuno che il 37enne sconti la pena in carcere. Solo in cella, secondo i militari, l’uomo osserverà la misura cautelare. Sarà il giudice competente a esprimersi. L’arresto per evasione è scattato dopo una attività investigativa autonoma dei militari, guidati dal maggiore della compagnia di Osimo Raffaele Conforti, che grazie a una serie di controlli incrociati lo hanno sorpreso mentre, furtivamente, rientrava a casa. Gli stessi carabinieri, nel dicembre scorso, lo avevano arrestato per violenza sessuale, dopo la denuncia presentata dalla vittima.
Stando a quanto raccontato dalla giovane, i due avevano trascorso una serata con amici comuni. Si conoscevano da tempo e la ragazza non aveva avuto alcuna esitazione nel chiedergli un passaggio per tornare a casa. El Gheddasi, invece di imboccare la strada per l’abitazione della giovane, aveva condotto l’auto in una strada di campagna, completamente isolata, dove aveva costretto l’amica a un rapporto sessuale. Erano le quattro del mattino quando la giovane era rientrata finalmente a casa. I due, nei giorni successivi, si erano scambiati una serie di messaggi che sono stati utilizzati come prova nel processo a carico del marocchino, celebrato lo scorso maggio con rito abbreviato. Tarik El Ghaddasi ha sempre sostenuto che il rapporto sessuale era stato consensuale.

Ilaria Maiorano, l’autopsia: tentò di difendersi, aveva ferite alle braccia
La 41enne morta in casa a Osimo aveva ferite e lesioni soprattutto agli arti e alla testa: “Morta poco dopo l’aggressione”. Le figlie, 5 e 8 anni, affidate ai servizi sociali
Dai primi risultati dell’autopsia sul corpo di Ilaria Maiorano – la 41enne madre di due figlie di 5 e 8 anni, trovata morta l’11 ottobre a Padiglione di Osimo – trapela che la vittima presentava diverse ferite e lesioni soprattutto agli arti e alla testa. Inoltre le ferite e i graffi alle braccia sono compatibili con un gesto estremo di difesa, non certo con una caduta dalle scale.  Gli esiti del riscontro autoptico non hanno ancora chiarito l’orario della morte e serviranno altri approfondimenti tossicologici, ma la donna sarebbe morta in un tempo breve dopo l’aggressione. Il marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, è in stato di fermo per omicidio volontario aggravato.
Pare dunque che l’autopsia, disposta dal pm Daniele Paci, avvalori la tesi che la donna sia stata colpita più volte e, probabilmente, non solo a mani nude ma anche con calci, con un oggetto o sbattuta su qualche mobile (si ipotizza anche l’uso di un martello). Il breve tempo intercorso tra l’aggressione e la morte sembrerebbe contraddire anche la versione fornita dal marito secondo cui, dopo la colluttazione avvenuta la sera precedente e una caduta dalle scale di lei, sarebbero andati a dormire in camere separate e lui l’avrebbe trovata morta a letto la mattina seguente.  Gli inquirenti sono ancora a caccia “dell’arma o delle armi” del delitto che potrebbero corrispondere a un oggetto contundente non appuntito e non da taglio.  L’ipotesi d’accusa, in considerazione delle lesioni riscontrate sul corpo e sul capo, resta quella che la donna sia stata uccisa a mani nude dal coniuge che però continua a sostenere la tesi di una colluttazione, avvenuta la sera precedente al culmine di un litigio per motivi di gelosia, e di una morte dovuta a un ‘incidente domestico’.

Delitto di Osimo, il marito di Ilaria Maiorano verso il processo per omicidio pluriaggravato
La procura notifica l’avviso di chiusura delle indagini. l’uomo l’avrebbe massacrata di botte
La procura di Ancona ha chiuso le indagini sull’omicidio di Ilaria Maiorano, avvenuto ad Osimo l’11 ottobre scorso. La donna, 41 anni, era stata trovata morta in casa a Padiglione di Osimo.  I sospetti erano caduti subito sul marito, Tarik El Ghaddassi, 42 anni, tunisino, accusato di averla massacrata di botte e ancora rinchiuso nel carcere di Montacuto, ad Ancona.
Nell’atto di chiusura si aggrava la posizione dell’uomo, accusato di omicidio volontario pluriaggravato. I pm Daniele Paci e Valentina D’Agostino contestano la crudeltà, i futili motivi, i maltrattamenti e l’aver commesso il fatto durante l’esecuzione di una pena visto che l’uomo era agli arresti domiciliari.  Tarik avrebbe lasciato la moglie in agonia per circa 5 ore prima che morisse.

 


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