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Riccardo Bianchi, 21 anni, studente. Violenta e sevizia l’ex fidanzata, poi la soffoca con un sacchetto di plastica, dopo aver ucciso il fratello di lei con venti coltellate. Ergastolo

Rho (Milano), 24 Giugno 2011

Una foto di Riccardo Bianchi, presa dal suo profilo facebook. ANSA / FACEBOOK +++NO SALES – EDITORIAL USE ONLY+++

Titoli & Articoli

Milano, uccide la ragazza durante il gioco erotico “Suo fratello mi ha scoperto. L’ho accoltellato” (il Giornale – 24 giugno 2011)
Riccardo Bianchi, 20 anni, si è presentato alle 2 di notte in commissariato dicendo di aver trovato la fidanzata, Ilaria Palummari, 20 anni, cadavere nel letto. La ragazza era nuda, con i polsi legati, soffocata da un sacchetto. Il fidanzato, poi, sorpreso dal fratello della vittima l’avrebbe ucciso con 20 coltellate, nascondendo il corpo in un lenzuolo e portandolo a Rho. Il giovane confessa i delitti
Ilaria soffocata con un sacchetto sul volto durante un gioco erotico. Poi l’ingresso in casa di Gianluca, il fratello, 21 anni. Che vede la sorella morta. E’ nuda, ha le mani legate al letto. E perde la testa. Riccardo Bianchi, 20 anni, il fidanzato della ragazza, impiegata come cameriera in un pub del centro, prende un coltello e uccide anche lui. Con venti colpi inferti tra addome e torace. Poi avvolge il corpo in un lenzuolo e lo abbandona vicino a un cassonetto a 14 km di distanza da quell’appartamento di via Gozzoli 160, zona Lorenteggio, periferia Ovest di Milano. Arriva fino a Rho, nell’hinterland. Poi si presenta al commissariato di Bonola e racconta agli agenti di essersi svegliato con la fidanzata morta accanto nel letto.
Verifica sul racconto Al momento il racconto del giovane che appare pieno di lacune e di incongruenze è al vaglio del pm all’interno degli uffici della mobile. Il fratello della giovane che viveva con lei nell’appartamento dove è stata trovata, è stato trovato morto questa mattina a Rho, comune dell’interland nord ovest di Milano. Sul suo corpo ci sono numerose coltellate, molte delle quali al torace. Il giovane è stato trovato avvolto in un lenzuolo e gli investigatori stanno valutando la possibilità che il lenzuolo sia compatibile con quelli presenti all’interno dell’abitazione dove è morta la ragazza. Il ragazzo è sotto torchio da 8 ore davanti al pm di turno, Cecilia Vassena.
La ricerca dei complici È in corso da circa 8 ore l’interrogatorio di Riccardo Bianchii. Negli uffici della wuestura il pm sta ascoltando il giovane che alle 4 circa, in stato confusionale, si è rivolto agli agenti per denunciare la morte della fidanzata. Dai primi riscontri medico legali la 21enne è morta per soffocamento, mentre il fratello è stato accoltellato 20 volte. Tra le ipotesi che non trovano conferma c’è quella di un gioco erotico finito male e di un possibile complice che abbia potuto aiutare Riccardo a trasportare il corpo senza vita di Gianluca fino a un cassonetto di Rho, lontano circa 14 chilometri di distanza.

Fratelli trucidati, il movente: “Volevo riconquistare Ilaria” (Milano Today – 28 giugno 2011)
Comincia a delinearsi il quadro che avrebbe portato Riccardo Bianchi a uccidere, con una notte di follia, l’ex fidanzata e suo fratello. “Volevo riconquistarla, e Gianluca non mi aiutava”
Comincia a delinearsi il movente del duplice e folle omicidio che avrebbe portato Riccardo Bianchi a uccidere l’ex fidanzata Ilaria Palummieri (21 anni, nella foto da Fb) e suo fratello, Gianluca Palummieri (20 anni).
Il tutto sarebbe nato da una smania “folle” di rinconquistare l’ex ragazza. “Ho chiesto aiuto a Gianluca – avrebbe detto agli inquirenti il presunto killer -, ma lui non voleva saperne”. Così la rabbia cieca, che si è scagliata su entrambi.
Ieri, nel frattempo, è arrivata la decisione del gip di Milano, Stefania Donadeo, che ha convalidato il fermo e di sposto per lui la misura cautelare, mentre il pm Cecilia Vassena è stata impegnata per l’intera giornata nel sentire una serie di testimoni, tra cui amici e familiari del ragazzo e delle due vittime, per chiarire il quadro in cui è maturato il duplice omicidio. Gli inquirenti, però, continuano ad avere in mano un racconto “lacunoso” e “frammentario” da parte del ragazzo, anche dopo l’interrogatorio di garanzia che si è svolto ieri nel carcere di San Vittore. Per questo motivo hanno bisogno di trovare riscontri alle sue parole confuse, attraverso elementi investigativi e dichiarazioni di altri testi per capire, come spiega un investigatore, “se ha detto la verità, tutta la verità”.
Così negli uffici della questura ieri sono stati ascoltati alcuni testimoni, tra amici e familiari di Bianchi e dei fratelli Palummieri, alcuni dei quali già sentiti nei giorni scorsi, per cercare di ‘sviscerare’ lo stretto rapporto che fino a qualche mese fa legava i tre ragazzi. E anche per ricostruire gli ultimi giorni di vita di Gianluca e Ilaria e individuare il motivo che può aver portato Riccardo dentro un tunnel di follia, orrore e violenza per venti ore, dalla serata tra mercoledì e giovedi scorsi all’omicidio di Ilaria, nel pomeriggio di giovedì.
Intanto non sono ancora stati decisi i tempi dell’autopsia e i legali del giovane valutano la possibilità di richiedere una perizia psichiatrica al gip, con la formula dell’incidente probatorio per cristallizzare la prova in vista del processo. Il gip, ad ogni modo, ha ritenuto credibile l’assunzione piena di responsabilità da parte del ragazzo negli omicidi, confermando per lui il carcere.

RICCARDO: LUI DOVEVA ESSERE MIO COMPLICE
«Ho ucciso Gianluca perché non mi aiutava a riconquistare Ila» (Corriere della Sera – 28 giugno 2011)
Milano, il movente del delitto dei due fratelli
C’era un piano nella testa di Riccardo Bianchi. Un piano «diabolico» per riconquistare Ilaria. Cercare l’aiuto, la «complicità» (come ha messo a verbale davanti al giudice che ieri ha confermato il suo arresto) «del fratello Gianluca». «Pensavo solo a Ila, era un mese che pensavo solo a lei», ha detto ai magistrati. Ma poi qualcosa è andato storto: «Ero fuori di me, non ricordo come ho fatto. Li ho uccisi tutti e due». Ricky non dice altro, ripete che in quella notte e un giorno di follia, quando dopo aver ucciso in strada Gianluca Palummieri, 20 anni, ha seviziato e soffocato la sorella Ilaria, di un anno più grande, «non ragionava». Andava su e giù per il bilocale di via Benozzo Gozzoli, periferia ovest di Milano, quattro grandi torri davanti a un supermarket. Sul letto il corpo della ex fidanzata con le mani legate con il cavo del joystick della Xbox alla testata del letto.
«Ho fatto tutto da solo, non cercate complici», ha confermato il ragazzo a Cecilia Vassena, il magistrato titolare dell’inchiesta, e al gip milanese Stefania Donadeo. Una ricostruzione che, a quasi una settimana dal duplice omicidio, avrebbe trovato riscontri anche per gli agenti della squadra Mobile. Ieri in questura sono stati riascoltati i genitori di Riccardo (Massimo e Barbara Bianchi) e il padre delle due vittime (Giovanni Palummieri). Gli investigatori guidati da Alessandro Giuliano stanno cercando di far luce sul movente.
Perché la confessione del 21enne è ritenuta «credibile», ma per gli inquirenti le sue ragioni non sono sufficienti a giustificare quella catena di violenza. La gelosia? Allora perché uccidere il fratello di Ilaria? «Un piano troppo diabolico», ripetono gli investigatori. Così sono stati risentiti anche gli amici più stretti di Ila e Gianluca. Il rapporto con Riccardo era finito da un mese. Lui – come ha confessato – non aveva accettato la separazione. Ma non aveva mai molestato la ex fidanzata. E perché poi, mercoledì sera, uscire insieme al fratello Gianluca? È stata forse un’azione premeditata
Il difensore di Bianchi, l’avvocato Gianluigi Bonifati ha parlato di «massima collaborazione con gli inquirenti». La difesa pensa a una perizia psichiatrica. Ma allora perché quelle parole di Riccardo davanti ai magistrati: «Cercavo la complicità del fratello per riconquistare Ilaria»? Gianluca si è forse opposto? Riccardo è reo confesso, il quadro accusatorio è devastante. La soluzione del movente, dal punto di vista strettamente giudiziario, non è indispensabile. Ma in questa storia di omicidi e violenza, con tre ragazzi che insieme fanno poco più di sessant’anni, l’indirizzo della Procura è di andare fino in fondo. Entrare nelle vite di questi rapporti «prendersi e lasciarsi», dell’amore e del sesso esposti su Facebook, e allo stesso tempo così comuni a tanti ragazzi con poca voglia di studiare e molta, moltissima di divertirsi, ballare, ubriacarsi.
Al padre di Ilaria e Gianluca i poliziotti hanno chiesto di mantenere la calma. Sabato scorso s’era spinto fin sotto le finestre della palazzina dove vivono i genitori di Riccardo: «Assassino, non finisce qui». Chi lo conosce parla di una persona distrutta. Nel complesso a Bonola dove abita con la madre (85 anni) manca da due giorni. «Siamo distrutti, ce li hanno portati via», s’è sfogata in lacrime l’anziana. Dicono che Giovanni Palummieri stia girando in lungo e in largo con la sua moto. Gli amici di Ila e Gianluca lo cercano perché venerdì vogliono organizzare una fiaccolata nel quartiere di Baggio. Servirà anche il suo assenso. Sotto le torri grigie di via Gozzoli, davanti allo striscione con le foto dei due fratelli, gli amici hanno portato lumini, fiori e peluche. In rete, invece, il cugino di Riccardo scrive: «La colpa è solo di Ilaria, quella ragazza ti ha rovinato».
(di Cesare Giuzzi)

Fratelli uccisi, Riccardo ai magistrati:”Non ho agito sotto l’effetto di droghe” (TgCom24 – 29 giugno 2011)
Gli inquirenti restano scettici sul movente e cercano possibili complici. Venerdì le autopsie
Riccardo Bianchi è sempre sotto torchio per l’omicidio di Ilaria e Gianluca Palummieri. Il giovane non ricorda i particolari dell’uccisione dell’amico, mentre ha ben chiari i dettagli della morte della sua ex fidanzata. E di una cosa dice di essere certo: non ha agito sotto l’effetto di droghe. Gli inquirenti restano scettici sul movente: secondo loro, non è solo per gelosia che Bianchi ha commesso il duplice omicidio.
“Non ho mai preso droghe, solo una canna cinque anni fa”, ha detto ai magistrati, secondo quanto riferisce il “Corriere della Sera”. Resta però il fatto che molte dichiarazioni del giovane restano fumose e confuse. E che ancora non c’è chiarezza sul movente. E’ per questo che i magistrati continuano a scavare nelle dichiarazioni sue e degli amici dei due fratelli e del giovane: potrebbero esserci dei complici, anche se Bianchi continua a negare. Quei gesti orribili sono davvero stati compiuti da un ragazzo “normale”, come tanti suoi coetanei, senza un motivo, se non un improvviso black-out?
“Siamo in attesa di possibili spiegazioni”, dice una fonte vicina all’inchiesta, da parte di Riccardo Bianchi. Davanti al pm Cecilia Vassena,titolare delle indagini condotte dalla Squadra mobile, e difronte al gip Stefania Donadeo, Riccardo, cresciuto, come raccontaun investigatore, in una “famiglia sana di brave persone”, hacontinuato infatti a ripetere: “Non so perché l’ho fatto”. Unmuro di silenzio sulle ragioni di quella terribile violenza davanti al quale i magistrati si sono dovuti fermare, nellasperanza che i chiarimenti possano arrivare dai riscontriinvestigativi o, più avanti, dalle parole del ragazzo. Perquesto il pm Vassena potrebbe presto fissare un nuovointerrogatorio.
“Io gli volevo bene a Gianluca… non avevo niente controdi lui”, ha raccontato ai magistrati Riccardo, che si trova a San Vittore con le accuse di duplice omicidio volontario eviolenza sessuale, difeso dall’avvocato Gianluigi Bonifati. Secondo la sua versione, avrebbe ucciso Gianluca, suo “caro amico”, con una ventina di coltellate dopo una serata passata abere per locali. Il ragazzo non ha mai fatto riferimento arancori o a liti con Gianluca e, sempre stando al suo racconto,è stato nelle prime ore del mattino di giovedì, versole 4, che si è verificato il “black-out”. Ha detto infatti dinon ricordare nulla degli istanti in cui lo uccideva.
“Improvvisamente ho visto che ero in strada, mi sono resoconto che avevo un coltello in mano e c’era il mio amico morto aterra”, ha spiegato. Più lucida invece è stata laricostruzione delle circa 12 ore di violenze e sevizie neiconfronti di Ilaria, uccisa nel pomeriggio di giovedì.
L’ipotesi del movente passionale resta la più plausibile,vista la fine della relazione con la ragazza. Tuttavia, ilgiovane non ne ha mai parlato con i magistrati e gli inquirenti,che hanno raccolto i tabulati telefonici e molte testimonianze,stanno cercando di capire se sia trattato di un raptus improvviso, degenerato in ore di follia omicida, o ci sia stata premeditazione. Da una prima analisi, intanto, sembra che ci sia corrispondenza tra i luoghi e gli spostamenti indicati daBianchi nei suoi interrogatori e gli elementi investigativi raccolti. Resta però l’ipotesi dei complici, che gli inquirenti stanno vagliando conattenzione. Si cercano dunque tracce di dna per verificare se erano presenti altre persone. Finora il coltello con cui ha ucciso l’amico non è ancora stato ritrovato, mentre l’autopsia sui due cadaveri è stata fissata per venerdì.
Il pm potrebbe anche chiedere presto una perizia psichiatrica per verificare le condizioni di Riccardo, che non ha maisofferto di disturbi mentali o forme depressive. In carcere viene costantemente controllato per evitare che compia gestiautolesionisti. “E’ davvero un ragazzino – spiega che gli èstato vicino in questi giorni -. Potrebbe avere 17 anni”.

Ricky: ‘Amavo Ila e Gianluca’ Venerdì prevista l’autopsia (Libero Quotidiano – 30 giugno 2011)
Milano, proseguono le indagini sull’omicidio dei fratelli Palummieri. Manca ancora un movente per quelle 18 ore di folle orrore
Voleva riconquistare Ilaria e ha finito con l’ammazzarla, insieme al fratello Gianluca. A quasi una settimana dal duplice omicidio dei fratelli Palummieri a Milano, Riccardo Bianchi non ha ancora fornito agli inquirenti un movente in grado di giustificare l’orrore e la ferocia di quelle diciotto ore. Eppure, dall’interrogatorio emergono frasi spezzate, frammenti di un racconto a pois pieno di buchi e di “non mi ricordo”, che forse possono indicare una traccia delle ragioni della follia di un ventenne.
Lunedì il gip ha confermato il fermo al ragazzo, che ora si trova in una cella di San Vittore. Venerdì sarà la volta dell’autopsia sul corpo dei due fratelli. Nessun rancore con Gianluca – “Io gli volevo bene a Gianluca…non avevo niente contro di lui” ha detto RicKy. Nessun rancore tra i due, almeno fino all’improvviso raptus che ha portato Riccardo quella notte tra mercoledì e giovedì, poco prima delle 4.00, a sferrare una ventina di coltellate sul torace e sull’addome di Gianluca.
“Improvvisamente ho visto che ero in strada, mi sono reso conto che avevo un coltello in mano e c’era il mio amico morto a terra”, ha raccontato agli inquirenti senza dare spiegazioni su dove abbia preso il coltello nè su altri particolari. “Volevo bene a Gianluca, altrimenti non avrei organizzato le serate con lui – ha detto ancora Riccardo nel corso degli interrogatori – non so spiegarmi perchè l’ho fatto”.
Il pensiero ossessivo di Ilaria – Si erano amati per un anno, ma da un mese la storia di Riccardo e Ilaria aveva avuto un brusco arresto. Prima litigi e tira e molla, poi la rottura definitiva a metà maggio. Eppure, Riccardo non faceva che pensare ad Ilaria e al modo per poter tornare insieme a lei. E cercava per questo “la complicità del fratello Gianluca”, come lui stesso ha ammesso davanti agli inquirenti. “Pensavo solo a Ila, era un mese che pensavo solo a lei”, ha detto ai magistrati, voleva ricucire con lei ma poi qualcosa è scattato: “Ero fuori di me, non ricordo come ho fatto. Li ho uccisi tutti e due”.
Da solo, Ricky ripete di aver agito da solo senza alcun complice. Una confessione credibile – La confessione di riccardo per gli inquirenti è “credibile”, ma il movente non c’è ancora. La gelosia? L’ossessione della ex fidanzata? Perché uccidere il fratello di Ilaria? Troppe domande senza risposta ci sono ancora. Autopsia e test tossicologico –  L’autopsia per entrambi i fratelli è stata disposta per venerdì prossimo. Gli inquirenti sono in attesa pure dei risultati dei test tossicologici, anche se Riccardo continua a negare di aver assunto droghe. “Non mi sono mai drogato in vita mia – ha detto – forse una canna cinque anni fa”. (di Rosa Sirico)

 

Trucidò due fratelli e nascose i cadaveri, condannato all’ergastolo (Milano Today – 23 gennaio 2013)
Riccardo Bianchi è stato condannato all’ergastolo: alla famiglia un risarcimento di oltre un milione di euro
Il gup di Milano Andrea Salemme ha condannato all’ergastolo il 22enneRiccardo Bianchi accusato del duplice omicidio dei fratelli Gianluca e Ilaria Palummieri, avvenuto il 24 giugno del 2011 a Milano. Il ragazzo era presente all’udienza. Per lui l’accusa era di omicidio aggravato dalla premeditazione, violenza sessuale e sequestro di persona. La perizia disposta dal Gup aveva stabilito la capacità di intendere e volere al momento del fatto. Il gup di Milano Andrea Salemme, inoltreha disposto una provvisionale per i parenti delle vittime che si sono costituiti parti civili. In particolare una provvisionale di 1 milione di euro ciascuno per la zia, il padre e la sorella e 500 mila euro per la nonna.
Stando alle indagini il 22enne ha ucciso prima l’amico Gianluca colpendolo ripetutamente al torace con un coltello, poi dopo essersi impossessato delle chiavi di casa (in cui il ragazzo viveva con la sorella), ha raggiunto l’appartamento in via Gozzoli dove c’era Ilaria che stava dormendo. Lì dopo averla svegliata e averle detto di avere ucciso il fratello, sarebbe rimasto per ore, l’avrebbe legata e avrebbe abusato di lei prima di ucciderla.
Il movente, secondo quanto ricostruito dalle indagini sarebbe stato il risentimento maturato nei confronti di Ilaria dovuti al fatto che la giovane aveva deciso di interrompere la loro relazione. Bianchi era stato fermato il 24 giugno del 2011. La difesa dell’imputato ha confermato che ricorrerà in appello.


Omicidio Palummieri: confermato l’ergastolo per Riccardo Bianchi (Milano Today – 12 novembre 2013)
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Riccardo Bianchi, 23 anni, che nella notte tra il 22 e il 23 giugno del 2011 uccise prima Gianluca Palummieri, 20 anni, al termine di una serata trascorsa in centro, e poi la sorella Ilaria Palummieri, 21 anni
La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha confermato la condanna all’ergastolo per Riccardo Bianchi, 23 anni, che nella notte tra il 22 e il 23 giugno del 2011 uccise prima Gianluca Palummieri, 20 anni, al termine di una serata trascorsa in centro, e poi la sorella Ilaria Palummieri, 21 anni, dopo averla anche legata e violentata. Bianchi, accusato di duplice omicidio volontario aggravato, violenza sessuale e sequestro di persona era stato condannato con rito abbreviato lo scorso gennaio.


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