Nicola Stefanini, 48 anni, operaio. Sgozza la fidanzata con 16 coltellate. Condannato a 26 anni
Monterotondo Marittimo (Grosseto), 11 Agosto 2021
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La confessione choc del femminicida: “Non so quando e perchè l’ho fatto
Nicola Stefanini, che ha ucciso la compagna Silvia Manetti, davanti al giudice. La rabbia dell’assessora regionale Nardini
“Non ricordo quando l’ho uccisa, non so perché l’ho fatto”. E’ la spaventosa confessione davanti al gip che Nicola Stefanini, 48 anni, ha fatto dell’omicidio della donna con cui conviveva, Silvia Manetti, 46 anni, ammazzata due notti fa nel Grossetano. Ha confessato il delitto così, in modo sconcertante, senza dare un motivo, nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip…
Uccise la compagna a coltellate la sera dell’anniversario: Nicola Stefanini condannato a 26 anni
Nicola Stefanini è stato condannato a 26 anni di carcere per aver ucciso la compagna Silvia Manetti la sera dell’11 agosto 2021. L’uomo la colpì con un coltellato a serramanico il giorno dell’anniversario.
È stato condannato a 26 anni Nicola Stefanini, il 50enne che la sera dell’11 agosto 2021 ha ucciso a coltellate al compagna Silvia Manetti, 46 anni. Il delitto si è consumato a Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto, il giorno del terzo anniversario di fidanzamento della coppia. I due, dopo una cena, stavano tornando a casa quando Stefanini, al culmine di una lite, ha accostato l’auto e, dopo aver estratto un coltello a serramanico, ha colpito la compagna uccidendola. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Assise di Grosseto.
Il pm Giampaolo Melchionna aveva chiesto per il cinquantenne una condanna a 24 anni per l’omicidio, a un anno e a 5mila euro di multa per il porto del coltello e a un anno di arresto per il danneggiamento dell’auto di servizio, oltre all’interdizione perpetua dei pubblici uffici.
Il difensore di Stefanini, l’avvocato Tommaso Galletti, aveva invitato tra l’altro la Corte a non infliggere l’ergastolo, a valutare le condizioni psichiatriche del suo assistito insistendo sulla seminfermità, a non riconoscere i futili motivi e a valorizzare adeguatamente la confessione. La Corte, nella sentenza, ha disposto una provvisionale di 300.000 euro ciascuno per i due figli della vittima, di 200.000 per la madre e 100mila per la sorella. La sera dell’omicidio fu lo stesso Stefanini a chiamare il 112 dicendo di aver ucciso la compagna.
L’uomo aspettà l’arrivo dei carabinieri fuori dall’auto, coi vestiti sporchi di sangue e con la compagna, ormai morta, ancora riversa sul sedile del passeggero. I militari lo calmarono, ma quando lo fecero salire nell’auto di servizio, Stefanini diede in escandescenze e sfondò uno dei vetri della vettura.