Loading

Michele Venturelli, 46 anni. Uccide l’ex amante a martellate. Condannato all’ergastolo confermato in Cassazione

Valenza (Alessandria), 24 Gennaio 2020

 


Titoli & Articoli

Maestra d’asilo uccisa dall’amante a martellate: lei aveva deciso di lasciarlo (Blitz – 25 gennaio 2024)
Valenza, maestra d’asilo uccisa dall’amante: lei lo voleva lasciare, lui l’ha massacrata con un martello
Svolta nelle indagini sul misterioso delitto di Ambra Pregnolato, la maestra d’asilo 40enne uccisa ieri, 24 gennaio, nell’appartamento di Valenza (Alessandria) in cui viveva con il marito e la figlia dodicenne. I carabinieri del comando provinciale di Alessandria, nel pomeriggio di oggi hanno sottoposto a fermo un amico della donna che ha confessato l’omicidio. Il movente del delitto sarebbe passionale: i due, secondo quanto scrive La Repubblica, erano amanti da alcuni mesi, ma lei aveva deciso di mettere fine alla relazione. E l’uomo a quel punto l’ha colpita più volte con un martello. Ulteriori dettagli sul movente dell’omicidio li riporta La Stampa. L’uomo era ricercato sin dalle prime ore del mattino, in quanto si era allontanato dall’abitazione di parenti dove soggiornava, facendo perdere le proprie tracce. Era stato trovato oggi pomeriggio ferito, sui binari di una ferrovia, dove poco prima aveva tentato di togliersi la vita, gettandosi sotto un treno. Ma era rimasto solo ferito. 

“Ambra gli aveva detto basta”: l’ex amante della maestra uccisa a martellate confessa omicidio (HuffPost – 26 gennaio 2020)
La maestra d’asilo uccisa ieri a Valenza (Alessandria), Ambra Pregnolato, 40 anni, conosceva benissimo il suo assassino. E anche la famiglia della vittima sapeva chi era. Un amico, che – ha raccontato l’omicida nella confessione ai carabinieri e al magistrato – era stato l’amante della donna, per un anno.
Questa sera è stato fermato: è Michele Venturelli, 46 anni. Avrebbe compiuto il femminicidio perché la vittima aveva cambiato idea e non voleva più andare a vivere con lui, lasciando il marito, come gli avrebbe promesso. Allora l’ha colpita con un martello che teneva nello zaino, un arnese che gli serviva – ha raccontato – per aggiustare la bicicletta. La vittima è stata trovata morta dal marito, nel salotto, con la testa fracassata.
Il caso di Valenza è stato risolto in poche ore dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando provinciale e della compagnia di Alessandria. I militari hanno trovato Venturelli ferito sui binari della ferrovia, vicino a un ponte di Alessandria: aveva cercato di uccidersi, sconvolto per il delitto di cui si era macchiato. Dopo le prime cure, è stato interrogato dai carabinieri e dal pm. Resta ricoverato in ospedale, piantonato dai carabinieri, ma non un pericolo di vita.
L’omicida ha confessato, ma prima di arrivare al fermo gli investigatori dell’Arma avevano già raccolto “molteplici, univoci e concordanti elementi di responsabilità”. E già ieri era stato interrogato. I militari hanno ricostruito ogni fase del delitto e la successiva disperazione dell’uomo: Venturelli, che era ospite del padre e della sorella in una casa vicina a quella della maestra, ieri mattina era andato a casa della vittima, sapendo che era sola. Voleva convincerla a proseguire la loro relazione e, quando la donna, gli ha spiegato che invece era finita per sempre, ha preso il martello e l’ha colpita con ferocia alla testa fino a ucciderla. Poi si è disfatto delle scarpe e degli abiti insanguinati, del martello, che ha gettato in un fiume, e si è rifugiato a casa del padre e della sorella. Dove i carabinieri l’hanno trovato e interrogato fino a tarda notte. Dopo il 46enne si è allontanato dalla casa dei parenti e, in preda al rimorso, ha tentato il suicidio. Ricercato dalle prime ore del mattino, è stato rintracciato oggi, ferito, poco dopo l’ora di pranzo. E’ stato portato in ospedale e ricoverato in prognosi riservata; è stato interrogato, assistito dall’avvocato d’ufficio, e ha confessato il delitto spiegando il movente.

 

 

“L’ha colpita fino all’ultimo urlo”. Ergastolo al killer della maestra di Valenza (il Secolo XIX – 18 maggio 2021)
Michele Venturelli condannato per l’omicidio di Ambra Pregnolato a Valenza. Nel gennaio 2020 la donna venne uccisa a martellate nel suo appartamento
«Ha raccontato il suo passato fatto di difficoltà, ma questo non può bastare a giustificare un omicidio». Il passato è quello di Michele Venturelli, l’omicidio è quello di Ambra Pregnolato, la maestra di Valenza uccisa il 24 gennaio 2020. E le parole sono del pubblico ministero poco prima di concludere la sua requisitoria e invocare il massimo della pena. Richiesta che poche ore dopo è stata accolta dalla Corte d’Assise: Venturelli è stato condannato all’ergastolo.
Una requisitoria breve, ma dura quella del pm Alessio Rinaldi. Tanti i riscontri tra la confessione piena dell’imputato, il giorno dopo l’omicidio, e le risultanze delle indagini e delle consulenze. Ambra è stata uccisa con diversi colpi inferti ripetutamente con il martello che Venturelli aveva sempre con sé. Lo usava per sistemare la bicicletta quando il cambio o la catena gli davano dei problemi. Lui poi era scappato dalla casa in via Carlo Alberto dalla Chiesa a Valenza. Il martello venne ritrovato dai carabinieri in una roggia a poche centinaia di metri dalla casa del delitto. Le indagini si concentrarono subito su di lui: che poche ore dopo il delitto era tra i curiosi sotto casa di Ambra quando i carabinieri stavano facendo i primi rilievo dopo il ritrovamento del cadavere. Il mattino successivo già andavano a cercarlo, ma lui era scappato: venne ritrovato sui binari della ferrovia, nei pressi del ponte Tiziano, dove aveva tentato di togliersi la vita, gettandosi sotto un treno. Ma era rimasto solo ferito.
Incalzato dal magistrato e dai carabinieri, l’uomo fornì una piena confessione. Di quello che successe abbiamo solo la sua versione: disse che aveva con Ambra una relazione da circa un anno. Frequentava la sua casa, conosceva anche il marito. Secondo Venturelli, Pregnolato aveva deciso di separarsi, poi aveva cambiato idea: glielo aveva detto proprio la mattina del 24 gennaio. Un’aggressione brutale, senza scampo. Ma ascoltato in aula un paio di mesi fa, l’imputato ha detto di non ricordare: «Il mio ricordo si ferma al momento in cui mi alzo dalla sedia, apro lo zaino e tiro fuori il martello».
Venturelli era accusato di omicidio doloso aggravato «e la sua azione si configura nella tipologia del dolo d’impeto caratterizzato da diverse aggravanti», ha detto il pm: dalla relazione affettiva, dai futili motivi e dalla crudeltà. «Non ha smesso di colpirla fino a quando non ha smesso di urlare», ancora il pm. Ma la Corte d’Assise, presieduta da Maria Teresa Guaschino, nella lettura del dispositivo escluderà l’aggravante: ma cambia poco, è sempre ergastolo. «Venturelli ha confessato, certo, ma non in modo spontaneo. Ha assunto un comportamento lucido subito dopo l’omicidio. E ha confessato solo in ospedale», ha insistito il pm Rinaldi chiedendo che non venissero riconosciute le attenuanti. A dire che Venturelli era capace di intendere e di volere era stato anche il perito del difensore Leonardo Nicotra. «Ha raccontato dei suoi problemi e del suo passato quasi come se volesse giustificarsi – ha continuato il magistrato-. Ha raccontato di un amore che gli aveva dato speranza, ma è bastato un no per far spegnere quella luce e uccidere Ambra». Per il pm Venturelli è colpevole. E lo è anche per i giudici.

Maestra uccisa a martellate: per Venturelli la Cassazione conferma l’ergastolo del primo grado (il Piccolo – 3 marzo 2003)
La donna trovata morta nel suo appartamento nel gennaio 2020. Le indagini svolte dai Carabinieri
Ergastolo per Michele Venturelli, 47 anni, accusato dell’omicidio diAmbra Pregnolato, l’insegnante trovata morta nel suo appartamento nel gennaio 2020. La Cassazione, nell’udienza di martedì scorso, 28 febbraio, ha dichiarato inammissibile l’appello travolgendo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino, e poi non ammissibile il ricorso in Cassazione, rendendo così definitiva la sentenza emessa dalla Corte d’Assise del Tribunale di Alessandria.
La famiglia della vittima era assistitadall’avvocato Lucio Parodi, del foro di Alessandria.
Il racconto ai giudici alessandrini. Venturelli, davanti ai giudici alessandrini, aveva spiegato la relazione con Ambra e i progetti che pensava si potessero concretizzare con la donna. Progetti condivisi fino ad un certo punto della loro storia. Perché il giorno del delitto, quel venerdì 24 gennaio, quando l’aveva raggiunta a casa “Ambra sembrava diversa, più pensierosa” aveva sostenuto il 46enne. L’imputato aveva raccontato, a tratti confusamente, il dialogo con Ambra. Ma la mente entrò in un black out quasi totale  dal momento in cui estrasse il martello dallo zaino. “Non mi ricordo più niente, non ricordo di averla colpita. Quando sono tornato in me ho visto quella scena, ero accanto a lei. C’era sangue. Non riuscivo a capire se si fosse la realtà”. Vorrei essere io al suo posto, aveva detto alla Corte.
Il cadavere di Ambra Pregnolato fu trovato dal marito, Fabio Tedde, al suo ritorno dal lavoro. Uno choc che lo portò prima a chiedere aiuto ai vicini di casa e poi al 118. Quando i medici si resero conto che la donna era morta, e per mano violenta, sono intervenuti i Carabinieri. Subito dopo, mentre la Scientifica effettuava i rilievi nell’abitazione di Valenza, in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, altri investigatori iniziarono a sentire parenti e amici della vittima: Michele Venturelli fu ascoltato fino a tarda notte. Il giorno dopo il delitto, quando i militari tornarono nell’abitazione dei parenti che avevano ospitato il 46enne, si resero conto che non c’era più. Fu trovato dalla Polfer nelle prime ore del pomeriggio di sabato, ferito,sui binari della ferrovia nei pressi del ponte Tiziano, ad Alessandria.

Maestra uccisa a martellate: per Venturelli la Cassazione conferma l’ergastolo del primo grado

L’uomo, sentendosi braccato dai militari, che stavano già perquisendo l’abitazione di Valenza dove abitava con il padre e la sorella, in via Volta, resosi conto di quello che aveva fatto «alla donna di cui si era innamorato» tentò di togliersi la vita gettandosi sotto un treno. Il convoglio, però, proprio in quel momento deviò binario su uno scambio: Venturelli finì sulle ruote di una carrozza per poi essere sbalzato indietro.
Soccorso, è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale ‘Santi Antonio e Biagio’, fu ricoverato in prognosi riservata, ma non in pericolo di vita. Poi la confessione:raccontò di avere iniziato una relazione con la Pregnolato circa un anno prima, caratterizzata da un’assidua frequentazione della famiglia di lei.

Maestra uccisa a martellate: per Venturelli la Cassazione conferma l’ergastolo del primo grado

Secondo la sua verità, raccontata prima al Pm poi al Gip, la donna prima gli disse di volersi separare dal marito per andare a vivere con lui, ma con il tempo arrivò un inatteso ripensamento, che sarebbe stato comunicato proprio venerdì mattina. A quel punto, sempre secondo il racconto di Venturelli, avrebbe perso il lume della ragione, tanto da estrarre dallo zaino un martello per colpirla violentemente e ripetutamente alla testa. Riacquistata lucidità e rendendosi conto di quanto appena fatto, avrebbe cercato di ripulirsi e di cambiare i propri vestiti con quelli del marito della vittima, senza riuscirci. Uscì dall’abitazione di via Dalla Chiesa 5. Tornato a casa, si tolse i vestiti sporchi di sangue, fece la doccia e uscì per raggiungere il fiume, con l’obiettivo di disfarsi del martello usato per colpire Ambra e degli abiti.


Link