Gora Mbengue, 27 anni. Uccide l’ex fidanzata con 60 coltellate. Condannato con rito abbreviato a 30 anni di reclusione confermati in Appello
Belpasso (Catania), 26 Ottobre 2014
Titoli & Articoli
Omicidio di Veronica Valenti: ecco la faccia del porco assassino (Freedom24 News di Andrea Di Bella)
Catania, uccide la ex a coltellate: “Non voleva tornare con me” (La Stampa – 27 ottobre 2014)
La vittima è una ragazza di 30 anni di Belpasso. Uccisa in auto. L’ex fidanzato confessa
«Sono sceso di casa con un coltello e ho pensato: se mi dice no l’ammazzo…». È questa la confessione resa spontaneamente alla polizia di Stato dal senegalese Gora Mbengue, di 27 anni, che ha assassinato con numerosi fendenti l’ex fidanzata, Veronica Valenti, 30 anni, `colpevole´ di non volere riallacciare la loro relazione. L’aggressione, secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, era dunque prevista e per questo l’uomo è stato arrestato su disposizione della Procura per omicidio volontario premeditato.
Un delitto che lascia senza fiato il padre della vittima, Giuseppe Valenti: «L’ha uccisa senza pietà». E il dolore aumenta quando ricorda i «consigli inascoltati» dalla figlia: «Le avevo detto: “stai attenta”, e adesso è finita come è finita…». Valenti spera «in una telefonata del governo, del ministro dell’Interno, Angelino Alfano», perché, sottolinea «Valentina era una brava ragazza e tutti lo devono sapere». Ma soprattutto affinché «non si ripeta: i papà e le mamme stiano attenti alle loro figlie…». «Non sono razzista – spiega – ho una figlia che vive negli Usa sposata con un militare di colore, ma questi che arrivano in Italia hanno altri usi, altre religioni e diversi modi pensare».
In passato c’erano stati momenti di tensione «segnalati alle Istituzioni, ma non denunciati» e adesso «mia figlia è morta». «Ringrazia la polizia che ha arrestato» l’assassino, e adesso chiede «giustizia». Anche se alla domanda se lo avesse davanti cosa gli direbbe”, Giuseppe Valenti risponde: «Non me lo fate dire…»
Gora Mbengue abita in una casa di via Tezzano, una zona frequentata da molti extracomunitari, vicino alla stazione ferroviaria di Catania. Veronica è arrivata ieri sera, dopo le 22, con la sua auto, una Peugeot 107 nera, ed aveva posteggiato davanti l’abitazione del 27enne ex fidanzato. L’aveva conosciuto in una discoteca nel 2013 e dopo un anno e mezzo, tra alti e bassi, lei lo aveva lasciato. Una separazione che il senegalese non accettava. E questo era il tema dell’incontro `chiarificatore´ di ieri. Lui è sceso in ciabatte e con un coltello. È entrato nella vettura e ha cominciato a discutere con la donna. Non accettava la fine della loro relazione e non ha accettato l’ennesimo no della 30enne, che ha ha colpito con violenza, numerose volte, all’interno della Peugeot. La donna è morta sul colpo, per le coltellate che hanno straziato il suo corpo che si è adagiato sullo sterzo. Lui è sceso dall’auto ed è fuggito, scalzo, lasciando sul posto ciabatte e coltello. La scena è stata notata da più testimoni che hanno chiamato la polizia, con telefonate al 113. Sul posto sono arrivati gli investigatori delle volanti e della squadra mobile. Le indagini hanno preso subito la pista “personale”: gli investigatori hanno ricostruito le ultime frequentazioni della vittima e sono risaliti all’ex fidanzato e alle lite che c’erano state tra i due per la volontà di lei di non riallacciare la relazione. Sono scattati controlli e perquisizioni culminati con l’individuazione e la cattura di Mnengue, che è stato trovato in via del Plebiscito. L’uomo alla vista degli agenti di polizia non ha opposto resistenza, anzi, con spontanee dichiarazioni ha ammesso di essere l’autore del delitto. Una «magra consolazione» per il padre della donna che non si dà pace: «l’avevo avvisata – ripete continuamente – “stai attenta Valentina”, e adesso lei è morta e io sono qui, senza di lei…».
Omicidio Veronica Valenti, confermati 30 anni di carcere al senegalese Gora Mbengue (Blog Sicilia – 10 maggio 2017)
Trent’anni di carcere al 31enne senegalese Gora Mbengue che il 26 ottobre 2014 uccise con oltre 40 coltellate, sferrate con violenza su molte parti del corpo, l’ex fidanzata Veronica Valenti, di 30 anni. E’ la sentenza d’appello pronunciata dai giudici della corte d’Assise d’appello di catania che hanno accolto la richiesta del pg Carlo Caponcello: i giudici hanno così confermato la sentenza di primo grado comprese le aggravanti della premeditazione e dello stalking, ma non quelle dei motivi abbietti riconosciuti invece a conclusione del processo col rito abbreviato.
Il movente del delitto è passionale. L’imputato in primo grado confessò agli agenti della squadra mobile che lo arrestarono dicendo: “Sono sceso di casa con un coltello in mano e ho pensato: se mi dice no l’ammazzo”. La donna aveva interrotto la loro relazione e lui non si rassegnava. Durante un incontro chiarificatore avvenuto la sera del 26 ottobre 2014 Veronica Valenti arrivò davanti casa dell’ex fidanzato inviandogli un messaggio col telefonino: ‘sono arrivata, scendi’. Lui entrò nella Peugeot 106 della donna armato di coltello e all’ennesimo rifiuto l’uccise, poi scappò.