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Giovanni Prescimone, 48 anni, pregiudicato, padre, già padre separato. Uccide a coltellate la convivente e il figlio di 4 mesi. Tenta la fuga, ma ha un incidente in autostrada e viene catturato. Ergastolo

Acireale (Catania), 16 Dicembre 2007


Titoli & Articoli

Acireale, tragedia in famiglia Sgozza convivente e bimbo (il Giornale – 17 dicembre 2007)
Doveva essere una giornata di festa. Un momento felice da trascorrere in famiglia, per il battesimo del piccolo Francesco. Ed invece è stata una mattanza: il bimbo, quattro mesi appena, e la sua mamma, Giovanna Toscano, 24 anni, sono stati uccisi, barbaramente sgozzati, nella loro casa. Principale sospettato, il convivente della donna e padre del bambino, Giovanni Prescimone, 48 anni. L’uomo, che si era dato alla fuga, ha avuto un incidente in autostrada, ricoverato in ospedale si trova in stato di fermo piantonato dai carabinieri. Le sue condizioni sono serie ma non sarebbe in pericolo di vita. Per lui l’accusa è quella di duplice omicidio aggravato.
Arriva da Acireale, grosso comune alle porte di Catania, la storia di questa ennesima tragedia familiare. Vittime una giovane donna, descritta da tutti come una brava ragazza tranquilla, e il suo bambino di soli 4 mesi. Movente, con ogni probabilità, la gelosia dell’uomo.
I cadaveri sono stati scoperti ieri pomeriggio intorno alle 16, dai genitori di Giovanna. I due erano andati a prendere la figlia e il nipotino a casa perché, insieme, avrebbero dovuto recarsi in chiesa per il battesimo. Ma mamma e figlio erano già morti, probabilmente da alcune ore. Nel soggiorno dell’abitazione, in via Nazionale, a poche centinaia di metri dalla rosticceria dove Giovanna lavorava, i due cadaveri, in una pozza di sangue, colpiti ripetutamente da un’arma da taglio. Sono stati gli stessi genitori della ragazza ad avvisare i carabinieri. I sospetti, immediatamente, sono caduti sul convivente della ragazza. Ma l’uomo non si trovava. Come non si trovavano un’altra bambina, nata dal precedente matrimonio di Prescimone, e una fiat Punto di proprietà della mamma di Giovanna. Nel pomeriggio la svolta. L’auto aveva avuto un brutto incidente sulla A19 Catania-Palermo all’altezza della galleria Firrarello. L’unico occupante, appunto Prescimone, era stato soccorso da un elicottero del 118 e ricoverato all’ospedale di Caltanissetta. La figlia dell’uomo, per fortuna, non era col padre. Prescimone l’aveva lasciata alla madre, non si sa ancora se prima del duplice delitto o subito dopo. Secondo gli investigatori la piccola, 11 anni, potrebbe aver assistito al delitto.
Alla base del raptus, come si diceva, la gelosia.
La follia omicida sarebbe esplosa probabilmente al culmine di una lite. Un giovane che avrebbe dovuto fare da padrino al piccolo Francesco ha riferito che, in mattinata, la coppia era piuttosto nervosa. Nulla di grave, comunque. Sembrava solo un po’ di tensione legata ai preparativi della cerimonia del pomeriggio. Invece il dramma era dietro l’angolo.
Sgomento ad Acireale e soprattutto a Guardia Mangano, la piccola frazione del comune catanese dove Giovanna viveva e lavorava. Davanti all’abitazione si è raccolta una piccola folla. «Sembravano due persone senza problemi», è il coro unanime. Di «tragedia inspiegabile» parla il parroco della chiesa Maria Santissima dell’Immacolata, che ha ricordato mamma e figlio nell’omelia della messa in cui avrebbe dovuto essere battezzato il piccolo Francesco: «Pregate per loro, Dio aiuti i familiari», ha detto padre Giovanni Cavallaro, ricordando che Giovanna era una brava ragazza, una giovane tranquilla che frequentava la parrocchia. Il sacerdote, interpellato dai cronisti a margine della cerimonia, ha però ricordato che «in paese circolavano voci sulla gelosia dell’uomo», precisando di conoscerlo soltanto di vista.

 

ORRORE DOMESTICO (Guida Sicilia – 17 dicembre 2007)
Tragedia ad Acireale (CT). Un uomo ha ucciso la propria giovane compagna e il figlioletto di quattro mesi
I peggiori mostri stanno entro le mura domestiche. All’interno del quotidiano “calore familiare”, all’interno del proprio intimo recinto si consumano le stragi peggiori, le più terribili mostruosità, l’orrore più impensato. E’ la sovversione di quanto dovrebbe essere “normale” a lasciare senza parole, la materializzazione dell’opposto contrario: il luogo principale deputato alla sicurezza si scopre essere l’antro della bestia… Le persone che abbiamo sposato, con le quali abbiamo deciso di condividere la nostra esistenza, con le quali abbiamo deciso di procreare le scopriamo le fiere più temibili e feroci dell’intero creato… E la propria casa può diventare la propria tomba.
Ieri ad Acireale (CT), una donna di 24 anni e il figlio di quattro mesi sono stati uccisi a coltellate nella loro abitazione. I corpi sono stati trovati intorno alle 16 dai carabinieri della locale compagnia. Le vittime si chiamavano Giovanna Toscano, di 24 anni, e il figlio Francesco, di quattro mesi, che la donna aveva avuto dal suo convivente che ieri ha deciso di ammazzarli.
Il piccolo Francesco è stato ucciso poche ore prima di essere battezzato.
Quanto raccontato dagli investigatori raggela il sangue, è un orrore che ammutolisce: le due vittime sono state trovate per terra in una pozza di sangue colpite da numerose coltellate. A trovare i due corpi, sono stati i genitori della donna che si erano recati a casa della figlia e del nipote per andare insieme in chiesa per celebrare il battesimo del piccolo. Sono stati loro ad avvertire i carabinieri.
Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Acireale hanno fermato il convivente della giovane donna, Giovanni Prescimone, 48enne, ritenuto l’autore del duplice omicidio. L’uomo fuggendo ha avuto un incidente vicino Enna con l’auto della madre della vittima, una Fiat Punto. Trasportato in gravi condizioni all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, è stato stato soccorso dal “118” nei pressi della galleria Firrarello, sull’autostrada Catania-Palermo, vicino Enna ed è stato trasportato in elicottero a Caltanissetta dove è stato ricoverato. La prognosi è riservata.
Il reparto dell’ospedale è presidiato dai carabinieri che devono interrogare Crescimone su quanto accaduto ad Acireale.
Secondo una prima ricostruzione il motivo della strage potrebbe essere stato di impeto, scaturito dalla gelosia.
L’ennesima tragedia, dunque, che si è consumata all’interno di un’apparente “normalità domestica”. Sì, perché Giovanna e Giovanni, insieme al loro piccolo Francesco: “Sembravano persone senza problemi non avevano mai litigato, almeno per quello che riuscivamo a capire da fuori, perché chissà poi cosa succede nelle mura domestiche”, così ha detto una vicina guardando attonita sotto la pioggia la casa dove è avvenuto il delitto.
L’ennesimo delitto inspiegabile, l’ennesima tragedia senza apparenti motivi… Un ragazzo che conosceva Giovanna Toscano la ricorda così: “Una grande lavoratrice, impiegata in una rosticceria vicino casa, che pensava soprattutto alla famiglia”“Oggi perfino – ha aggiunto un altro vicino – ci doveva essere il battesimo del piccolo Francesco: io dovevo essere il suo padrino. Stamattina erano un po’ nervosi ma io pensavo che fosse legato appunto al battesimo che si doveva celebrare di pomeriggio”.
ACIREALE (CT) – Giovanna Toscano, 24 anni, e Francesco, il figlio di quattro mesi avuto dal convivente. Uccisi molto probabilmente da quest’ultimo nella loro casa. Il convivente della donna e padre del bambino, un uomo di 48 anni, dopo l’omicidio è fuggito in auto e avrebbe poi avuto un incidente stradale ad Enna. E’ piantonato all’ospedale di Caltanissetta con l’accusa di duplice omicidio aggravato.

 

“Uccisi con un fendente alla gola” (TgCom24- 17 dicembre 2007)
Acireale,medico su morte mamma e figlio
Dall’esame del medico legale, emergono alcuni dettagli sull’uccisione di Giovanna Toscano e del figlio Francesco di 4 mesi, assassinati domenica nella loro abitazione di Guardia Mangano di Acireale, alcune ore prima del battesimo del piccolo. Madre e figlio sarebbero stati uccisi con una coltellata alla gola ciascuno. Mentre è in stato di fermo il convivente della donna e padre del bambino, ricoverato in ospedale dopo un incidente stradale.
L’esame medico legale compiuto sui due corpi in attesa dell’autopsia (che non è stata ancora eseguita perché la Procura di Catania non ha ancora conferito l’incarico) ha rivelato che i colpi inferti alle due vittime sono stati particolarmente violenti e sarebbero stati letali. Per il duplice omicidio è in stato di fermo Giovanni Prescimone, 48 anni, che è ricoverato nell’ospedale di Caltanissetta per un incidente stradale avvenuto dopo la tragedia mentre, secondo i carabinieri, l’uomo stava fuggendo per rendersi irreperibile. I militari dell’Arma hanno concluso gli interrogatori, accertando che al momento della tragedia l’uomo aveva portato con sé la figlia di 11 anni avuta dalla sua ex moglie, ma che la ragazzina non era in casa e non ha assistito al delitto. Il movente del folle gesto sarebbe da collegare a gelosia e a problemi economici familiari.

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