Angelo Raffaele Grassano, 55 anni, falegname, padre. Uccide moglie e figlia a martellate. Giudicato incapace di intendere e seminfermo di mente.
Arquata Scrivia (Alessandria), 16 Dicembre 2007
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Alessandria, massacra moglie e figlia. Fermato (il Giornale – 17 dicembre 2007)
Mariangela Navone e la figlia Antonella sono state trovate nei loro letti con la testa fracassata. I carabinieri di Alessandria, dopo l’interroghatorio, hanno fermato il marito, Angelo Grassano: era molto depresso.
Una madre e la figlia sono state trovate uccise nella loro abitazione di Arquata Scrivia. In casa c’era il marito e padre delle due donne che è ora interrogato dai carabinieri. Le vittime sono Mariangela Navone, 54 anni, e Antonella Grassano, 21. Erano nei rispettivi letti con la testa fracassata appoggiata al cuscino. L’uomo è stato trovato dai carabinieri come inebetito. Le due donne sono state uccise a martellate. L’arma del delitto è stata ritrovata in un cesto, in cucina, ripulita. Il duplice omicidio potrebbe risalire a ieri mattina.
L’allarme è stato dato oggi da due colleghi della donna che lavoravano con lei nel Comune di Arquata Scrivia. Preoccupati per la sua assenza al lavoro, i due si sono recati nell’abitazione di Mariangela Navone: la porta era aperta e in casa hanno scoperto i cadaveri della donna e della figlia. I carabinieri, giunti sul posto, hanno trovato il marito di Mariangela Navone, Angelo Grassano, 55 anni, inebetito, nel suo laboratorio di falegnameria al piano terra dello stesso edificio. L’uomo è stato portato in caserma. L’altro figlio, Gianluca, 24 anni, grafico, era da qualche giorno ospite del suo datore di lavoro a Sardigliano, paesino del tortonese.
Fermato Il marito e padre delle vittime è indagato per il duplice omicidio ed è interrogato, assistito da un avvocato, dai carabinieri. Il delitto sarebbe stato innescato dalla depressione, di cui l’artigiano soffriva. Stando ai primi accertamenti del medico legale, Mariangela Navone, 54 anni, e Antonella Grassano, 21, sarebbero state uccise nelle prime ore di ieri mattina e per tutta la domenica i vicini di casa sostengono di non avere sentito né rumori, né voci provenire dall’abitazione. L’arma del delitto, una mazzetta da falegname, è stata trovata nel cesto della legna vicino al camino, mentre i vestiti, con tracce di sangue, sono stati sequestrati su un attaccapanni vicino all’ingresso.
Incredulità La sorella di Mariangela Navone, accorsa nella casa di Arquata da un paese vicino, non sa darsi pace: “Non è possibile – dice – che le abbia uccise mio cognato, è sempre stato tranquillo, non farebbe del male a nessuno. Sarà stato un estraneo che è entrato in casa”. Incredulo anche un giovane che aveva fatto un tirocinio di apprendistato nel laboratorio di Grassano: “Sapevo che aveva sofferto di depressione – racconta – ma l’ho incontrato tre giorni fa e le sue condizioni mi parevano migliorate”. Il duplice delitto è stato scoperto in un caseggiato a due piano nel centro di Arquata Scrivia: i corpi erano al primo piano della casa, sulla sinistra, sopra la falegnameria, nei rispettivi letti. Entrambe indossavano il pigiama.
Corriere della Sera – 18 dicembre 2007