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Giovanna Toscano, 24 anni, addetta rosticceria, mamma. Francesco, 4 mesi, figlio. Accoltellati dal convivente e padre.

426435_348240771867089_891779531_nAcireale (Catania), 16 dicembre 2007

Sembravano tanto innamorati, senza problemi, non li avevano mai visti litigare. Erano solo un po’ nervosi, ma si pensava fosse per il Battesimo di Francesco, che era previsto quello stesso giorno. Mancavano poche ore e Giovanni ha preso un coltello e li ha massacrati.

Foto_sconosciuta.jpg.webpGiovanni Prescimone, 48 anni, pregiudicato, padre (già padre di un’altra bambina). Geloso, non ricorda. Ergastolo.

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TgCom 24

Acireale, uccisi mamma e figlio – Fermato l’ex convivente della donna

Una donna di 24 anni, Giovanna Toscano, e il figlio di quattro mesi, Francesco, sono stati uccisi con colpi di coltello nella loro casa vicino ad Acireale (Catania).

I carabinieri hanno rintracciato Giovanni Prescimone, la convivente 48enne della giovane fuggito dal luogo del delitto e poi coinvolto in un incidente. L’uomo è piantonato in ospedale in gravi condizioni. Il piccolo è stato accoltellato poco prima di essere battezzato.

La tragedia è maturata al primo piano di un piccolo palazzo di via Nazionale, a Guardia Mangano, una frazione marinara di Acireale. Secondo la tesi dell’accusa, l’uomo avrebbe poi portato a casa della ex moglie la figlia di 11 anni avuta con lei, e poi sarebbe fuggito utilizzando l’auto della madre della sua nuova compagna, una Fiat Punto con quale ha avuto un incidente stradale sull’autostrada Catania-Palermo, nei pressi di Enna.

Soccorso, è stato ricoverato nell’ospedale di Caltanissetta dove è piantonato dai carabinieri che lo hanno fermato per duplice omicidio aggravato su disposizione del sostituto procuratore di Catania Antonella Barrera.

Gli investigatori stanno cercando di accertare se la figlia di 11 anni che l’uomo ha avuto dalla prima moglie abbia assistito al delitto o se sia rimasta in strada ad aspettare il padre. I magistrati stanno valutando se interrogarla alla presenza di assistenti sociali.

A trovare, alcune ore dopo la tragedia, i corpi di Giovanna Toscano e del figlio Francesco, abbracciati, straziati dalle coltellate per terra in una pozza di sangue nel salottino di casa, sono stati i genitori della giovane che erano andati a prenderli per andare insieme al battesimo del loro nipotino.

La funzione era prevista per le 18 nella chiesa Maria Santissima Immacolata. Il parroco, don Giovanni Toscano, è attonito dal dolore: “Li conoscevo – dice – era una coppia apparentemente serena, lei era una ragazza tranquilla”. Il sacerdote invitato i fedeli “a pregare per Giovanna e Francesco”.

Sotto la pioggia battente, sulla strada stretta, realizzate con grandi piastrelle di lava nera dell’Etna, che taglia Guardia Mangano in due, la gente si ferma e guarda. I vicini di casa sgomenti parlano di “un delitto inspiegabile, una tragedia senza apparenti motivi”. “Li vedevamo uniti – racconta un’anziana coppia di coniugi – uscivano sempre abbracciati, sembravano innamorati”. “E’ vero – aggiunge un’altra signora – sembravano due persone senza problemi. Non li avevo mai visti litigare”.

Un ragazzo che conosceva Giovanna Toscano la ricorda così: “Una grande lavoratrice, impiegata in una rosticceria vicino casa, che pensava soprattutto alla famiglia”. “Oggi – aggiunge un altro vicino – ci doveva essere il battesimo del piccolo Francesco: io dovevo essere il suo padrino. Stamattina lei era un po’ nervosa ma io pensavo che fosse dovuto appunto al battesimo”.

Cosa è accaduto a Guardia Mangano lo potrà dire Giovanni Prescimone, appena le sue condizioni di salute saranno migliorate, fornendo la sua verità.

Repubblica

Fermato il convivente, padre del bimbo. Il movente sarebbe la gelosia

La donna aveva 24 anni. I corpi trovati dai suoi genitori nel salotto di casa

Acireale, uccisi madre e figlio di 4 mesi – Oggi Francesco doveva essere battezzato

E’ stato ucciso dal padre nel giorno in cui avrebbe dovuto essere battezzato. Aveva quattro mesi Francesco. Una coltellata alla gola gli ha tolto la vita nel salotto di casa, sdraiato accanto a sua madre, uccisa anche lei. I carabinieri hanno fermato il convivente della donna e padre del piccolo, Giovanni Prescimone, un pregiudicato di 48 anni.

Fuggendo ha avuto un incidente ed è in ospedale, piantonato dai militari. Il duplice omicidio è avvenuto dopo una lite e a quanto pare il movente è la gelosia. A scoprire i corpi sono stati i genitori della donna: “Abbiamo suonato alla porta e in casa c’era quell’inferno”. Mancavano due ore alla festa del battesimo nella parrocchia di Guardia Mangano, un piccolo borgo marinaro frazione di Acireale, in provincia di Catania.

Giovanna Toscano aveva 24 anni; lavorava in una rosticceria vicino casa. A lungo aveva convissuto con con un uomo di 48 anni, disoccupato, già padre di una bambina di 11 anni. Da una settimana, a quanto pare, la coppia era in crisi. “Sembravano due persone senza problemi”, dice una vicina mentre guarda attonita sotto la pioggia la casa dove è avvenuto il duplice delitto. “Non avevano mai litigato, almeno per quello che riuscivamo a capire da fuori, perché chissà poi cosa succede tra le mura domestiche”.

Don Giovanni Cavallaro, parroco della chiesa Maria Santissima Immacolata dove si sarebbe dovuto celebrare il battesimo del piccolo Francesco, conosceva bene Giovanna: “Frequentava la chiesa; era una ragazza tranquilla”. Il sacerdote ammette che “in paese giravano voci sulla gelosia dell’uomo”, ma non sa spiegarsi “come possano succedere cose del genere”.

Davanti alla casa, in via Nazionale, si sono radunati alcuni parenti delle vittime. “Sono il padrino – dice un uomo – anzi sarei dovuto esserlo. Stamattina li ho sentiti. Erano un po’ nervosi ma pensavo che fosse per il battesimo“. “Episodi del genere – aggiunge il sindaco di Acireale, Nino Garozzo – non hanno giustificazione alcuna. La logica non ci aiuta a spiegare azioni di questa gravità, di cui purtroppo le cronache sono assurdamente piene“.

Dopo l’omicidio, l’ex convivente si è allontanato con la Fiat Punto della madre di Giovanna. La vettura è stata ritrovata più tardi dopo un incidente sull’autostrada Catania-Palermo non distante da Enna. L’uomo è stato soccorso dal 118 nei pressi della galleria Firrarello. Le sue condizioni sono gravi; è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Caltanissetta dove è ricoverato in prognosi riservata. Piantonato dai carabinieri, è accusato di duplice omicidio aggravato.

La Sicilia

Uccise convivente e figlio: ergastolo

Catania, massimo della pena per Giovanni Prescimone: il 16 dicembre scorso colpì a morte Giovanna Toscano, 24 anni, e il bimbo di appena 4 mesi al culmine di una lite scatenata dalla gelosia

22/09/2009

La Corte d’Assise di Catania ha condannato all’ergastolo Giovanni Prescimone, l’uomo di 49 anni che il 16 dicembre scorso, a Guardia Mangano, una frazione di Acireale, al culmine di una lite scatenata dalla gelosia uccise con diverse coltellate la convivente Giovanna Toscano, 24 anni ed il loro figlio di 4 mesi, Francesco, poche ore prima del battesimo del bambino.

Prescimone, dopo il duplice omicidio, portò in casa dell’ex moglie la figlia di 11 anni, avuta in prime nozze, e poi sarebbe fuggito utilizzando l’auto della madre della sua nuova compagna, una Fiat “Punto”, con la quale fu coinvolto in un incidente lungo l’autostrada Catania-Palermo, nei pressi di Enna. Soccorso, fu ricoverato nell’ospedale di Caltanissetta.

A trovare i corpi di Giovanna Toscano e del figlio Francesco furono i genitori della giovane, che erano andati a prenderli per andare al battesimo e che oggi erano in aula per la sentenza. L’imputato ha sempre sostenuto la sua estraneità ai fatti contestati, affermando di non ricordare l’accaduto.

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