Loading

Gianluca Bevilacqua, 21 anni. Tramortisce, violenta e poi uccide a colpi di mattone una donna che non conosceva. Torna a casa, lo racconta alla madre e poi riesce per dare fuoco al corpo. Condannato a 22 anni in primo grado, gli vengono negate le attenuanti generiche e aumentata la pena al massimo di 30 anni con rito abbreviato in appello

Brancaleone (Reggio Calabria), 13 Settembre 2013


Titoli & Articoli

Omicidio a Brancaleone, Gianluca Bevilacqua sarebbe il colpevole (Lentelocale – 20 settembre 2013)

Stuprata e data alle fiamme, è un ragazzino il killer di Tatiana (Qui Cosenza – 20 settembre 2013)
Oggi una svolta nelle indagini sulla morte di Tatiana Kuropatyk, ucraina di 41 anni, violentata, uccisa e data alle fiamme sulla spiaggia di Brancaleone, nel Reggino: il killer ha un nome. Il presunto autore dell’atroce delitto, un giovane 21enne del luogo, ha infatto confessato la scorsa notte, al termine di una serrata ed estenuante giornata di interrogatori e riscontri di essere l’assassino di Tatiana. I particolari saranno resi noti dal procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, nel corso di una conferenza stampa in programma alle ore 11 negli uffici del palazzo di Giustizia.
Il cadavere carbonizzato della Kuropatyk è stato rinvenuto dalle forze dell’ordine nella tarda mattinata di lunedi’ scorso, 16 settembre, in localita’ “Pantano”, in una zona isolata e nascosta dove la donna comunque si recava spesso per isolarsi e regalarsi qualche attimo di relax. E’ lì che Tatiana sarebbe stata colpita ripetutamente con un sasso alla testa. Il particolare è stato riferito da Gianluca Bevilacqua, il giovane di 21 anni arrestato dai carabinieri dopo aver confessato l’omicidio. Bevilacqua, che appartiene alla comunità rom ormai stanziale da anni a Brancaleone, è stato interrogato per diverse ore dal Procuratore della Repubblica di Locri, Luigi D’Alessio, e nel corso dell’interrogatorio ha raccontato di aver notato la vittima mentre era nei pressi della spiaggia di Brancaleone, dove si era recata a prendere il sole. Il ventunenne avrebbe tentato un primo approccio sessuale, cui la vittima si sarebbe opposta. Il ragazzo ha quindi colpito la donna con un sasso, l’avrebbe violentata e successivamente colpita nuovamente fino ad ucciderla. Bevilacqua ha poi deciso di bruciarne il cadavere nel tentativo di cancellare ogni traccia.
Al giovane 21enne arrestato nella notte appena trascorsa i carabinieri sono giunti dopo un complesso lavoro investigativo che grazie ai primi risultati degli esami autoptici conclusi nella giornata di ieri è riuscito a dare un volto ed un’identità al presunto assassino della 41enne emigrata in Calabria in cerca di una vita migliore.


Omicidio Tetyana: inflitta pena di 30 anni a Gianluca Bevilacqua (Eco della Locride – 13 aprile 2016)

Brancaleone (RC): Omicidio Tetyana: inflitta pena di 30 anni a Gianluca Bevilacqua Tetyana Kuropyatnyk fu ritrovata semi carbonizzata sulla spiaggia di Brancaleone, in località ‘Pantano’, una zona piuttosto isolata. Nel corso delle indagini i carabinieri, del Gruppo di Locri e della compagnia di Bianco, dopo un complesso lavoro investigativo risalirono al 23enne Bevilacqua, che dopo un serrato interrogatorio confessò di aver ucciso e tentato di dare alle fiamme il cadavere della 41enne. Gianluca Bevilacqua interrogato dopo la cattura cercò di allontanare i sospetti in tutti i modi, ma alla fine cedette confessando tutte le sue responsabilità, confessò di averla uccisa al culmine di un raptus, di avere abusato di lei e di aver tentato di darle fuoco. Il movente è che la donna aveva respinto in tutti i modi le sue avance, così all’ennesimo rifiuto Bevilacqua prese un bastone con il quale la colpì ripetutamente alla testa. Oggi la Corte d’Appello ha riformato la sentenza del gup di Locri e ha condannato Gianluca Bevilacqua a 30 anni di reclusione, la sentenza è stata emessa ieri dalla I sezione penale della Corte reggina, presieduta dal giudice Bruno Muscolo, che ha riformato la sentenza emessa dal gup di Locri nel maggio dello scorso anno, quando all’esito del processo che si è svolto con il rito abbreviato, all’imputato erano stati inflitti 22 anni di carcere. Sono state dunque escluse le attenuanti generiche e quindi è stata rideterminata la pena dell’uomo, sono stati inflitti quindi 30 anni, che è anche la pena massima nell’abbreviato. (di Carlotta Tomaselli)


Link