Loading

Franco Sorgenti, 66 anni, impiegato in pensione, padre. Uccide la moglie a coltellate. Condannato a 18 anni confermati in Cassazione

Terni, 29 Ottobre 2014


Titoli & Articoli

Femminicidio a Terni: solo dolore dopo la tragedia. Laura e Franco protagonisti di una storia spezzata (Umbria24 – 30 ottobre 2014)
Un’altra donna uccisa barbaramente da un uomo. Un omicidio efferato
, quello della 36enne Laura Livi – ammazzata a coltellate dal marito Franco Sorgenti – che riporta alla mente altre vite spezzate da mariti e compagni senza pietà. Come quelle di Marianna Vecchione, Giuseppa Corvi, Franca Abumen e tante altre, in una lunga scia di sangue in cui parole come ‘raptus’, ‘gelosia’ ritornano ogni volta, quasi ad attenuare il peso della follia omicida.
Laura Liviuna laurea in giurisprudenza e un sogno – diventare magistrato – che aveva lasciato spazio ad una carriera ben avviata come consulente di uno studio privato. Carina, intelligente, riservata e benvoluta da tutti, anche dai colleghi di lavoro che mercoledì mattina non riuscivano a trattenere le lacrime di fronte alla notizia. Franco Sorgenti lo aveva conosciuto quando era una ragazzina o poco più, a Miranda, il paese che accomuna entrambi i protagonisti e le famiglie colpite da questa tragedia.
L’inizio Lui, trent’anni più grande di lei, era un amico di famiglia. Già sposato e con due figli, oggi adulti, l’aveva corteggiata a lungo e la relazione era iniziata quando Laura era poco più che adolescente, fino ad emergere pubblicamente soltanto con il passare del tempo. Laura aveva dovuto lottare a lungo per far accettare questa situazione ai suoi familiari. Forse non c’è mai riuscita fino in fondo, ma la nascita delle due figlie aveva contribuito a rasserenare i rapporti, provati da una scelta di vita che lei aveva sempre difeso strenuamente.
Franco Sorgenti, 66 anni («ben portati» dicono i vicini), incensurato e una pensione da ex dipendente Ast. Un tipo «curato e gentile, per bene» – giudizio condiviso da chi lo conosce da tempo e da chi è solito scambiare con lui giusto un saluto -, un tipo «solare», almeno all’apparenza, con cui non era difficile fare due chiacchiere. Il divorzio dalla prima moglie, anche lei più giovane, di otto anni, era arrivato anche e soprattutto a causa della relazione con Laura.
L’ombra Qualcuno lo aveva incontrato domenica scorsa alla festa della castagna di Miranda, dove non mancava mai, insieme alla famiglia: «Da quanto tempo non ci vediamo! Come va?». E lui, pare meno allegro del solito, aveva risposto: «Così così», senza nascondersi troppo. Con Laura si era sposato in Comune poco dopo la nascita della prima bimba, che oggi ha sette anni. Forse le cose non stavano andando poi così bene, tanto che l’idea di una separazione – sussurra qualcuno – aveva iniziato a trasformarsi in qualcosa di più concreto. Una sconfitta, forse, a cui si è aggiunto improvvisamente il peso di un’età – 66 anni – che inizia a farsi sentire. Nonostante la palestra, la cura nel vestirsi e uno spirito ancora attivo.
L’epilogo Forse è stato tutto ciò a influire sulla follia del momento. Riflessioni, queste, che non possono trovare altro spazio di fronte al dramma di chi oggi piange una donna – figlia e madre – straziata da quell’uomo mai accettato. Tutto è accaduto nella casa comprata due anni fa dopo tanti sacrifici, dopo gli anni trascorsi in affitto in via Libertini. Doveva essere il nido d’amore, dove far crescere le piccole insieme ad un padre sì un po’ attempato, ma affettuoso. Lo stesso che con la sua lucida follia ha posto fine a tutto.

Terni, omicidio di Laura Livi, il marito condannato a 18 anni di carcere (Umbria Domani – 22 luglio 2015)
Franco Sorgenti, il pensionato ternano di 67 anni, accusato del delitto della moglie Laura Livi, 36enne, è stato condannato a 18 anni di carcere. L’omicidio avvenne nella notte tra il 28 e il 29 ottobre dello scorso anno, all’interno dell’appartamento di via Gramsci dove la coppia viveva insieme alle figlie di 3 e 8 anni. Il gip, Zanetti, ha riconosciuto Sorgenti colpevole di omicidio volontario aggravato dal rapporto di coniugio con la vittima.
Il processo si è svolto con la formula del rito abbreviato. Il pubblico ministero questa mattina ha chiesto la condanna a 27 anni che, in virtù della scelta del rito alternativo, viene ridotta automaticamente di un terzo e quindi a 18 anni di reclusione. L’udienza di oggi si è caratterizzata comunque per la protesta delle associazioni femministe che hanno chiesto ed ottenuto la costituzione di parte civile insieme al Comune di Terni. Si tratta delle associazioni Terni donne e “Libera…mente donna” che sono state ammesse insieme ai familiari della vittima e a Palazzo Spada.
Le due associazioni questa mattina hanno tenuto un sit in davanti al Tribunale. “Siamo qui – spiegano le due associazioni – a chiedere libertà e giustizia per tutte le donne per dimostrare la nostra solidarietà alla famiglia di Laura e alle sue figlie, per ricordare che solo una vera alleanza tra tutte le istituzioni del territorio, a partire dalla scuola fino ad arrivare ai tribunali può mettere fine a questa tragedia”.
Franco Sorgenti è stato condannato a versare anche un risarcimento provvisionale di 100 mila euro a ciascuna delle due figlie e di 30 mila euro ai genitori e al fratello della moglie. Risarcimenti di 5 mila euro anche per il Comune di Terni e per le due le associazioni femministe.
L’omicidio di Laura Livi avvenne nella notte tra il 28 e 29 ottobre dell’anno scorso. La donna fu uccisa a coltellate le coltellate fatali all’interno dell’abitazione della coppia in via Gramsci. Dopo il delitto, Franco Sorgenti aveva chiuso a chiave la porta della camera dove le due figlie stavano dormendo, per evitare che potessero imbattersi nel corpo senza vita della mamma ed andato a costituirsi in carcere e lì era stato raggiunto e arrestato dai carabinieri.

Omicidio di Laura Livi, la cassazione conferma 18 anni di carcere al marito

Omicidio di Laura Livi, la cassazione conferma 18 anni di carcere al marito (il Gazzettino – 7 novembre 2017)
Nessuno sconto di pena per Franco Sorgenti, l’operaio ternano condannato in appello a 18 anni di reclusione per l’omicidio volontario aggravato della giovane moglie Laura Livi. Aveva 36 anni e fu finita a coltellate nella casa di via Gamsci, dove la coppia viveva con due figlie in tenera età. La corte di cassazione ha respinto il ricorso presentato dai legali di Sorgenti, Manlio Morcella ed Enrico De Luca. Ed ha confermato in toto la sentenza del tribunale di Terni e quella della corte d’appello di Perugia.
Il delitto nell’ottobre di tre anni fa. Soddisfazione per la decisione della Cassazione viene espressa da Roberto Spoldi, legale della famiglia di Laura: “La decisione conferma che la pena irrogata, che derivava dalla riduzione per la scelta dell’abbreviato, era giusta”. Anche ieri, come era accaduto per le udienze di Terni e Perugia, sotto alla sede della corte di cassazione si è svolto un presidio delle associazioni Libera…mente Donna e Terni Donne e della Comunità di Miranda per Laura.

Link