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Fabrizio Biscaro, 34 anni, operaio saltuario. Già in cura per problemi psichici, uccide a coltellate una sconosciuta e si presenta in caserma con l’orecchio mozzato di lei.

Isola dei Morti, Moriago della Battaglia (Treviso), 23 Giugno 2021


Titoli & Articoli

Insanguinato, col coltello in mano e un lobo dell’orecchio di Elisa: così Fabrizio si è presentato in caserma (il Gazzettino – 25 giugno 2021)
Una, due, tre, dieci, venti. Sono tante le coltellate che hanno uccisoElisa Campeol, 35enne di Pieve di Soligo,titolare di un bar in via Pati vicino agli impianti del rugby, aggredita mentre era stesa a prendere il sole nell’oasi naturalistica dell’Isola dei morti, a Moriago della Battaglia. Il suo assassino, il34enne Fabrizio Biscaro, di Col San Martino, frazione di Farra di Soligo, ha agito in preda ad una rabbia che ha dichiarato, nel lungo interrogatorio reso davanti al pubblico ministero Gabriella Cama, “Dovevo sfogare su qualcuno”. Non importa chi, dove, come. Doveva sfogarsi. «Ha scelto la sua vittima a caso. Che fosse una donna è stata una tragica fatalità, quindi non possiamo affermare che si sia trattato di un femminicidio» conferma il sostituto procuratore Cama.
La rabbia ha trasformato Fabrizio in un mostro dalla violenza incontenibile e spaventosa. Tanto è vero che Elisa Campeol è stata raggiunta dalla prima coltellata talmente all’improvviso e di sorpresa che non si è difesa subito. Poi, ha cercato di arginare la furia omicida riparandosi con le braccia, la prova sono tagli profondi al braccio sinistro e alle mani. Una lotta impari, persa in partenza. Che ha lasciato Elisa stesa sul lettino, in una pozza di sangue. Fabrizio Biscaro, difeso dall’avvocato Rosa Parenti, è in stato di fermo, accusato di omicidio aggravato. Non gli è stata contestata, almeno per ora, la premeditazione.

Elisa Campeol, chi è il killer Fabrizio Biscaro: “Tutta colpa del lockdown” (il giornale d’Italia – 25 giugno 2021)
Elisa Campeol è stata uccisa da Fabrizio Biscaro forse a causa di un raptus improvviso. Ecco chi è il killer: dai problemi psichiatrici, alla terapie interrotta, fino al tentato suicidio durante il lockdown. Le parole del padre
É stata uccisa a coltellate mentre prendeva il sole sulle sponde del Piave Elisa Campeol, 35enne di Pieve di Soligo in provincia di Treviso. Il killer, Fabrizio Biscaro, si è già costituito ai carabinieri ma è ancora buio sul movente del delitto. O meglio, il movente non ci sarebbe neanche. Mentre le Forze dell’Ordine escludono la pista della rapina – dal momento che la borsa che la donna aveva con sé risulta intatta -, l’ipotesi più accreditata sarebbe quella di un raptus improvviso dell’omicida. Biscaro, 34 anni, soffre di gravi problemi psichiatrici e durante il lockdown – come rivela il padre al Corriere della Sera – aveva già tentato il suicidio.
Elisa Campeol, chi è il killer Fabrizio Biscaro: “Tutta colpa del lockdown”
Il corpo di Elisa Campeol, titolare di un bar a Pieve di Soligo, è stato rinvenuto senza vita da un escursionista intorno alle 12.30 mercoledì 23 giugno presso l’Isola dei Morti di Moriago della Battaglia. Diverse erano le ferite da arma da taglio (un affilato coltello) rivenute sul cadavere della 35enne che ne hanno causato il decesso. I soccorsi giunti sul posto avevano cercato di rianimarla, ma per la ragazza non c’era ormai più niente da fare.  Elisa era stata sorpresa e uccisa all’improvviso dall’assassino mentre prendeva il sole in riva al fiume.
Era stato poi lui stesso, attorno alle 13, a presentarsi con le mani ancora insanguinate alla stazione dei carabinieri di Valdobbiadene. Nello zaino che portava con sé aveva nascosto un coltello. Fabrizio Biscaro, operaio di Col San Martino che lavorava in un’azienda della zona, avrebbe consegnato alle Forze dell’Ordine anche l’orecchio mozzato alla 35enne come prova.
“Venite, ho appena ucciso una donna, sono qui per costituirmi ma voi non ci siete”, avrebbe detto l’uomo a un operatore del 112.
Attualmente Biscaro si trova nel carcere trevigiano di Santa Bona e ieri è stato sottoposto a un interrogatorio della durata di 8 ore, nel quale sembra aver rivelato le motivazioni del suo crudele gesto. Secondo quanto emerge, la vittima e il carnefice non si conoscevano. L’operaio avrebbe detto ai carabinieri di “aver voluto uccidere qualcuno a caso” e di aver colpito per una “furia incontenibile” Elisa che casualmente si trovava lì.
Fabrizio Biscaro, chi è l’assassino di Elisa Campeol: dalle cure interrotte al tentato suicidio
Fabrizio Biscaro, 34 anni, sei mesi fa sarebbe stato ricoverato in ospedale in seguito ad un tentativo di suicidio e altri svariati atti di autolesionismo. All’operaio era stata prescritta anche una cura farmacologica che però, circa tre mesi dopo, aveva sospeso per gli effetti collaterali indesiderati. A confermare le condizioni dell’uomo è il padre del killer, che al Corriere della Sera dice: “Non era mai stato violento nei confronti delle altre persone. All’incirca cinque anni fa era entrato in crisi, soprattutto perché non trovava un’occupazione stabile, e ha iniziato un percorso con gli psicologi del Centro di salute mentale”.
Fabrizio “non ha mai dato l’impressione di poter fare del male agli altri” rassicura ancora il padre che dà “tutta la colpa di questo al maledetto lockdown: da quando è iniziata la pandemia la situazione è precipitata. L’azienda per la quale lavorava l’ha lasciato a casa e lui ha cominciato a trascorrere le giornate incollato al computer, cercando una nuova occupazione. Si era fissato: non sopportava l’idea di vivere sulle spalle di mamma e papà. E poi non aveva molti amici. Anzi, a dire il vero ne aveva soltanto uno: un ragazzo di Vittorio Veneto che però ha contratto il Covid e quindi Fabrizio aveva dovuto interrompere anche quell’unica frequentazione. Per lui sono stati mesi duri. E così, alla fine – prosegue l’uomo al Corriere della Sera – dello scorso anno ha cercato di togliersi la vita, impiccandosi”.
A salvarlo è stato lui stesso: “Me ne sono accorto appena in tempo”. Dopo c’è stato il ricovero psichiatrico, dove Fabrizio “è rimasto qualche settimana, poi ha voluto tornare a casa. Gli ho detto: ‘Va bene, però mi devi fare una promessa’. E lui mi ha assicurato di sì, ma poi quella promessa l’ha tradita ammazzando la ragazza“. E poi: “A preoccuparlo era sempre il lavoro. Da qualche mese, attraverso un’agenzia interinale, faceva l’operaio per una ditta qui vicino, ma abbiamo saputo che si era appena licenziato e che quindi presto sarebbe rimasto di nuovo senza un’occupazione” conclude infine il signor Biscaro, visibilmente dispiaciuto per il figlio e per la famiglia di Elisa.

 

Elisa, ammazzata senza un perché. Il killer: “Sentivo bisogno di uccidere” (il Giornale – 29 giugno 2021)
Indagini sul rituale del taglio dell’orecchio. Si conoscevano?
«Ho sentito il bisogno di uccidere». È la confessione di Fabrizio Biscaro, il 34 enne di Farra di Soligo (Treviso) che giovedì scorso ha ucciso a coltellate Elisa Campeol, una donna di Pieve di Soligo che stava prendendo il sole sul fiume a Moriago della Battaglia, nel trevigiano. Lui le ha sferrato venti coltellate. E dopo le coltellate le ha reciso il lobo destro dell’orecchio perché, avrebbe detto al gip, voleva conservare un ricordo. Voleva esibirlo come trofeo.
La storia è alquanto agghiacciante
e il lavoro di indagine è svolto dal Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Treviso e dalla compagnia di Vittorio Veneto. Sono le sette del mattino di mercoledì scorso, quando Biscaro va al lavoro. Lavora in un’azienda del posto. Alle sette puntuale timbra il cartellino ma dopo un’ora se ne va. Prende l’auto e inizia a girare. Guarda alcuni video sul telefonino e per pranzo torna a casa. Mangia con i genitori e al pomeriggio torna fuori. Va a prelevare, entra in un bar, dove acquista una cinquantina di biglietti di Enalotto e Superenalotto, poi va al centro commerciale e acquista cibo e un coltello. Continua a girare in auto, prende la Feltrina e raggiunge Fiera di Primiero in Trentino. Passa la notte fuori, dormendo in macchina. La mattina di buonora si sveglia e torna indietro. I genitori nel frattempo vanno dai carabinieri a denunciare la scomparsa. In passato aveva avuto problemi psichici.
Si reca nell’isola dei Morti a Moriago, dove lascia l’auto. È qui che vede la sua vittima e la colpisce. Le tende un vero e proprio agguato. Elisa è lì, in una pausa, che prende il sole. La accoltella svariate volte, prima alla schiena, lei cade dal lettino, tenta disperatamente di difendersi, come testimoniano le numerose ferite da taglio sulle braccia, ma lui le sale sopra. E le sferra una coltellata dietro l’altra. Poi le recide il pezzo di orecchio. Due escursionisti lombardi, padre e figlio, assistono agghiacciati alla scena, ma ormai è troppo tardi. Lui aveva «già finito». I soccorritori arrivano, ma Biscaro scappa. Per Elisa purtroppo non c’è nulla da fare.
A questo punto l’aggressore va dai carabinieri e si costituisce. Si presenta dai militari dell’arma con i vestiti insanguinati e le ferite alle braccia. Con sé ha uno zainetto dove tiene il coltello con cui ha ammazzato Elisa. E un sacchetto con il pezzo di orecchio di lei. Qui ammette di essere stato lui. E di aver sentito quel sentimento di rabbia che l’ha portato a uccidere per far del male a qualcuno. Ora è nel carcere di Santa Bona, sorvegliato, con l’accusa dell’omicidio volontario premeditato. Forse sarà trasferito in una struttura di salute mentale specializzata e sottoposto a perizia psichiatrica. I magistrati vogliono capire se, il taglio dell’orecchio, non sia un elemento in qualche modo rivelatore di una connotazione sessuale del delitto. E se i due si conoscessero. Coetanei, di paesi vicini.
Il telefono e il computer di lui sono stati posti sotto sequestro. Una delle piste che vengono seguite dagli inquirenti è che i due si fossero incontrati on line su alcuni forum di medicina olistica che frequentavano. Ma soltanto gli accertamenti tecnici sui dispositivi elettronici potranno confermare questa ipotesi.

Barista uccisa sul greto del Piave a coltellate, killer capace di intendere e volere (Treviso Today – 8 novembre 2023)
Oggi, 8 novembre, in tribunale l’udienza in cui sono state presentate le risultanze della super perizia psichiatrica sul 37enne di Col San Martino che il 23 giugno del 2021 assassinò Elisa Campeol, 35enne di Pieve di Soligo. Il processo quindi riprenderà il prossimo 11 dicembre
Fabrizio Biscaro era capace di intendere e volere quando, il 23 giugno del 2021, all’Isola dei Morti di Moriago, uccise con una trentina di coltellate la 35enne Elisa Campeol. E’ questo l’esito della “superperizia”, affidata allo psichiatra Roberto Lezzi, che dallo scorso giugno ha preso in esame le condizioni mentali di Biscaro, ricoverato (sottoposto ad una misura di sicurezza) nel Rems veronese di Nogara. Il 38enne è anche in grado di partecipare al processo in cui deve rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalle sevizie (alla vittima fu tagliato l’orecchio sinistro, con cui l’omicida si presentò per costituirsi alla stazione dei carabinieri di Valdobbiadene per costituirsi) che quindi riprenderà con l’udienza fissata al prossimo 11 dicembre.
Confermata in sostanza la tesi del pubblico ministero Gabriella Cama secondo cui Biscaro sarebbe sì affetto da una malattia mentaleuna forte depressione che lo aveva portato a tentare tre volte il suicidio e per la quale sarebbe stato in cura presso il centro di salute mentale – che però non avrebbe fatto scemare la sua capacità di intendere e volere al momento di uccidere. Di parere opposto era invece il difensore del killer, l’avvocato Rosa Parenti, convinta che il suo cliente fosse un malato psichiatrico grave anche sulla base di una diagnosi compilata dai sanitari che lo stanno seguendo.
Il risultato della consulenza sovverte completamente le conclusioni del perito del gip di Treviso che nelle sue conclusioni aveva parlato di un soggetto che era ” “totalmente incapace di volere” al momento della commissione degli atti per quanto fosse in grado di stare a processo. Il 37enne era stato sottoposto una terapia per “depressione profonda” ma poco prima dell’omicidio i sanitari del centro di salute mentale avrebbero cambiato la cura, iniziando a somministrargli dei farmaci psichiatrici. Poi però arrivarono le dimissioni dal csm (chieste dallo stesso 35enne) e di lui i servizi socio sanitari persero le tracce. Il pubblico ministero ha descritto Biscaro come un soggetto che prova “disprezzo per tutta la razza umana” (come avrebbe detto nel corso degli interrogatori), che non fa trasparire nulla, non mostra la benché minima empatia e che non lascia spazio alle emozioni.
Soddisfatto il legale della famiglia di Elisa, che si è costituita come parte civile. «Si è dimostrato – ha spiegato l’avvocato Lorenza Secoli – che Fabrizio Biscaro sapeva quello che stava facendo quando ha ucciso la 35enne che adesso, grazie al fatto che il processo andrà avanti, potrà avere giustizia».

 

Omicidio del Piave, Elisa Campeol uccisa mentre prendeva il sole a Moriago. In aula la sorella del killer: «Fabrizio isolato e abbandonato anche dai servizi sanitari» (il Gazzettino – 12 dicembre 2023)
«Dopo tre tentati suicidi temevo che riuscisse a togliesi la vita, non che l’avrebbe rubata a qualcun altro. Fabrizio è sempre stato isolato, introverso, apatico. Nemmeno l’Ulss che lo aveva in cura per disturbi psichiatrici lo ha seguito adeguatamente. Dopo ogni ricovero lo rimandavano a casa e lì trovava una situazione tossica. Solo la terza volta è stato in comunità a Vittorio Veneto ma soltanto per poco tempo».
È la drammatica testimonianza resa ieri mattina da Margot Biscaro, la sorella di Fabrizio Biscaro, il 37enne a processo per l’omicidio di Elisa Campeol. La parente del killer, prima di rispondere alle domande, ha voluto fare le condoglianze ai genitori e alla sorella di Elisa, che avevano appena deposto. «Poteva farcele prima e privatamente, non in aula – commenterà poi Eligio Campeol, papà della vittima -. Si sta cercando di minimizzare la responsabilità dell’assassino». Alla fine Margot si è abbandonata a un lungo abbraccio con il fratello, impassibile come sempre. Biscaro è alla sbarra per l’omicidio volontario della barista 35enne di Pieve di Soligo, accoltellata a morte il 23 giugno del 2021 mentre prendeva il sole in riva al Piave. Un delitto aggravato dalla premeditazione e dalle sevizie. Accuse per cui rischia l’ergastolo.


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