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Ada Rotini, 46 anni, badante, mamma. Uccisa a coltellate dal marito, già denunciato per maltrattamenti e minacce, il giorno del divorzio

Bronte (Catania), 8 Settembre 2021


Titoli & Articoli

Uccisa dal suo ex: Ada, la mamma che amava il Natale (Live Sicilia – 8 settembre 2021)
Ada Rotini era innamorata pazza dei suoi figli. L’ultima foto postata sulla sua pagina Facebook è proprio quella con i suoi due “ragazzi”, oggi doppiamente vittime. Orfani di madre e con un padre assassino. Filippo Asero, questa mattina, ha sentito la voce dell’ex moglie – che andava a lavorare come badante da un vicino di casa – è uscito per strada con in mano un coltello. È scoppiata una violenta lite. Inutile il tentativo dell’anziano di frapporsi tra i due. Asero ha colpito alla gola Ada con il coltello che poi si è conficcato all’addome. Quando è arrivato al Cannizzaro aveva ancora il fendente nella pancia.
Ritratti di famiglia. Il diario social di Ada mostra una mamma piena di sorrisi e attenzioni per i due figli. Sguardi adoranti al suo ragazzone dai capelli castani e abbracci con la piccola di casa. Selfie durante i viaggi in auto. Foto di compleanni. Immagini di feste eleganti. Ritratti di famiglia.
Le luci del Natale. Ada poi amava il Natale. Il suo diario social è tempestato di scatti con alberi, scritte, luci colorate. Anche l’ultimo capodanno: lei è sdraiata sul letto con il cappello di babbo natale in testa. Gli stessi occhi gioiosi che si scorgono mentre in bikini si gode il sole in spiaggia. Ada stava cercando d ricominciare dopo il matrimonio fallito. Faceva la badante per cercare di assicurare un futuro ai suoi bambini. Aveva voglia di rifarsi una vita. Ma oggi il suo ex marito e il padre dei suoi figli gliel’ha strappata.
La beffa di una foto. Nel 2016, Ada ha deciso di incorniciare la sua foto con un messaggio contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Cinque anni dopo, purtroppo, il suo nome è entrato nel lungo – lunghissimo elenco – di donne uccise da uomini violenti. Quasi una beffa.

 

Ada Rotini, uccisa dall’ex il giorno della separazione, aveva già denunciato il marito: la perseguitava sui social (Leggo – 9 settembre 2021)
Ada Rotini aveva già denunciato il marito per maltrattamenti e stalking. La donna, uccisa dal suo ex proprio nel giorno in cui ci sarebbe dovuta essere la separazione, aveva paura del 48enne Filippo Asero. Ada è stata raggiunta dal marito a Bronte, dove si trovava per assistere a una persona anziana in qualità di badante, ed è stata uccisa. Il 48enne aveva deciso di procedere con la separazione consensuale, ma non aveva mai accettato di essere lasciato dalla moglie. 
La sua era una vera e propria ossessione, nonostante i due fossero separati (anche se non legalmente) da tempo, lui continuava a perseguitarla sui social con tre profili fake diversi, attraverso i quali spiava quello che faceva. 
Ada viveva con i due figli, che si erano a loro volta allontanati dal padre. La vittima, proprio sui social non mostrava mai le foto del marito, ma solo quelle dei suoi ragazzi, Asero invece continuava a mettere foto della moglie, con didascalie piene d’amore, fingendo una relazione ancora in piedi quando invece non c’era più nulla da tempoAda aveva paura dell’uomo, proprio lo scorso dicembre aveva denunciato l’ennesimo caso di maltrattamenti ai carabinieri e aveva spiegato ai militari l’incubo che viveva. Raggiunta dall’ex sul posto di lavoro ha provato a difensersi, così come ha provato a difenderla l’anziano presso il quale lavorava, ferendosi al braccio. Purtroppo però la furia omicida del 48enne non si è placata e per Ada non c’è stato nulla da fare.

 

Il femminicidio di Bronte: minacce e violenze nei mesi prima dell’agguato mortale (Catania News- 22 aprile 2022)
Richieste esplicite, minacce dirette e forti epiteti – assolutamente non citabili -, una serie continue di telefonate, anche ai parenti, in cui pretendeva che la donna non frequentasse altri uomini
Si sono chiuse le indagini preliminari sull’omicidio di Ada Rotini, la donna di 45 anni, di origini netine uccisa l’8 settembre 2021 a Bronte, da quello che stava diventando il suo ex marito, Filippo Asero, 48 anni, originario proprio di Bronte. Asero resta in carcere, ma il quadro investigativo portato a galla anche grazie all’impegno della famiglia di Ada – che ha lasciato due figli, tra cui una minorenne – e della difesa, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Cultrera, restituisce fuori una realtà più cruda del previsto: la vittima, colpita a morte con oltre 60 coltellate mentre stava andando a recuperare alcuni affetti nell’abitazione in cui i due vivevano, aveva paura di quello che sarebbe poi stato il suo carnefice. Una paura sfociata anche in una denuncia, ritrovata dai familiari mentre riordinavano le sue cose e prontamente acquisita agli atti del procedimento. E nel dispositivo del Pm si leggono tutti quei comportamenti che l’uomo avrebbe tenuto nei confronti dell’ormai ex moglie, tanto da indurla ad andarsene di casa dopo la fine della loro storia.
Richieste esplicite, minacce dirette e forti epiteti – assolutamente non citabili -, una serie continue di telefonate, anche ai parenti, in cui pretendeva che la donna non frequentasse altri uomini. E anche qualche episodio di violenza, schiaffi, calci e un tentativo di spingerle la testa sott’acqua. Una serie di maltrattamenti che misero paura alla povera donna. Un mese prima dell’agguato, Ada era andata a Bronte per recuperare alcuni affetti personali, ma Asero avrebbe tentato di aggredirla, non riuscendo per l’intervento di altre persone presenti. Poi l’8 settembre, il ritorno nell’abitazione per recuperare vestiti ed oggetti proprio nel giorno della prima udienza di separazione al Comune. E l’agguato dietro la porta di casa. Inspiegabile. Ma forse prevedibile.


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