Sara Pasqual, 45 anni. Massacrata a calci e pugni dal compagno, muore per cause naturali
Sozzago (Novara), 10 Gennaio 2018
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Sozzago: Sara Pasqual lo perdona, Gabriele Luccherini la ammazza di botte (Blitz Quotidiano – 10 gennaio 2011)
Lei lo aveva perdonato e riaccolto in casa, lui l’ha ammazzata di botte. Accade a Sozzago, in provincia di Novara, dove un uomo di 46 anni ha picchiato a morte la sua compagna, di un anno più giovane, nella casa in cui convivevano. A dare l’allarme sono stati alcuni vicini, preoccupati dalla violenta lite. Gabriele Luccherini, 46 anni di Cerano (Novara), era già stato arrestato per episodi di violenza. La vittima, Sara Pasqual, di 45 anni, originaria della provincia di Biella, si era trasferita da qualche anno nella casa a due piani dove oggi si è consumato il delitto. I due, con problemi di alcol, avevano trascorso la notte in camere separate. Dopo il delitto, Luccherini ha atteso i carabinieri e li ha seguiti in caserma senza opporre resistenza. L’uomo aveva più volte avuto a che fare con la giustizia: nel 2013 era stato arrestato su denuncia della madre, che non ne poteva più delle violenze del figlio. Era stato condannato a tre mesi, pena sospesa, per aver aggredito i carabinieri che lo stavano arrestando. Sara lo aveva sempre ripreso con sé e, in alcune circostanze, lo aveva anche difeso. Ma non aveva mai sporto denuncia.
Sara, massacrata a morte. Paese sotto choc: “Lo temevamo”. Sospettato il compagno, ma non ha confessato (Leggo – 11 gennaio 2018)
Massacrata a calci e pugni nella sua abitazione di Sozzago, piccolo paese dell’Ovest Ticino alle porte di Novara. È morta così Sara Pasqual, 45 anni, sul corpo i segni evidenti delle botte, probabilmente l’ennesima aggressione del compagno Gabriele Lucherini. L’uomo, 46 anni e un passato di violenze alle spalle, è il principale sospettato. Interrogato per ore dai carabinieri in caserma, non ha però confessato. Ed ora gli inquirenti, che parlano di una «indagine delicata», stanno raccogliendo anche altre testimonianze.
I litigi nella coppia erano frequenti, stando al racconto di chi li conosceva, tanto che per qualcuno la morte della donna è una tragedia annunciata. Lei originaria del Biellese, lui di Cerano (Novara), avevano entrambi problemi di dipendenza dall’alcol e si conoscevano da qualche anno. Da quando i due erano andati ad abitare nella casa di Sozzago. Dove secondo alcuni vicini i carabinieri erano intervenuti già altre volte anche se, precisa il procuratore di Novara Marilinda Mineccia, «non risultano denunce della vittima nei confronti del compagno».
Sara aveva sempre riaccolto in casa quell’uomo e, in alcune circostanze, lo aveva anche difeso. Come lo scorso luglio, quando dopo un incidente aveva aggredito gli agenti della polizia locale che volevano identificarlo. I carabinieri sono ora impegnati a stabilire che cosa sia davvero accaduto in quella casa, tracce di sangue anche in giardino sulle quali sono al lavoro gli esperti della scientifica. «Ieri sera abbiamo litigato», è l’unica ammissione fatta agli investigatori dell’Arma da Lucherini, che poi avrebbe dormito da solo. La compagna, forse sconvolta, si sarebbe infatti chiusa a chiave nella stanza dove questa mattina l’ha trovata l’uomo dopo avere sfondato la porta.
A chiamare i soccorsi è stata la madre di quest’ultimo, che ha atteso l’arrivo dei carabinieri e li ha seguiti in caserma senza opporre resistenza. Sarà l’autopsia a stabilire le cause esatte del decesso, sulle quali per il momento il medico legale non si sbilancia. Di certo ci sono soltanto i lividi sul corpo della donna e quei precedenti che non sembrano lasciare molti dubbi al caso. Qualunque sia l’esito delle indagini, comunque, per l’assessora alle Pari opportunità della Regione Piemonte serve una mobilitazione della società civile sul tema del femminicidio. Per «rendere le donne sempre più consapevoli nel riconoscere le situazioni di pericolo e di violenza».
SOZZAGO SOTTO CHOC I vicini di casa quasi se lo aspettavano, come se la morte di Sara Pasqual fosse una tragedia annunciata. «Lei e il suo compagno si facevano i fatti loro. ‘Buongiornò e ‘buonaserà, niente di più, ma li sentivamo spesso litigare», raccontano davanti alle auto dei carabinieri che si allontanano. A bordo Gabriele Lucherini, l’uomo con cui la vittima abitava in paese da qualche anno e principale sospettato della sua morte. È accusato di omicidio preterintenzionale, ipotesi che rischia di aggravarsi e di diventare omicidio volontario in base alle risultanze dell’autopsia, prevista per domani. Le violenze, dicono in paese, un migliaio di abitanti alle porte di Novara, erano frequenti. «Più volte erano intervenuti i carabinieri per riportare la calma tra i due», ricorda il sindaco, Carla Zucco. «Finivano sempre per litigare, quando bevevano – aggiunge la prima cittadina – e, ovviamente, ad avere la peggio era sempre lei».
Una donna minuta che, sostengono a Sozzago, portava spesso sul corpo i segni di quelle violenze. Mai, però, aveva trovato il coraggio di denunciarlo. «Anzi, in un’occasione se l’era persino presa con i militari che lo volevano identificare», dice ancora la sindaca Zucco. L’ultimo episodio che ricordano a Sozzago risale alla scorsa estate. Quando, forse in preda ai fumi dell’alcol, aveva seminato il panico zizzagando con l’auto tra le bancarelle della festa del rione San Rocco.
Novara choc, picchiata a morte dal compagno che aveva ripreso in casa (il Tempo – 14 gennaio 2018)
Uccisa a botte dal compagno che aveva ripreso in casa. L’ultimo femminicidio in un’abitazione a Sozzago, paese dell’Ovest Ticino alle porte di Novara. Una donna 45enne, Sara Pasqual, originaria di Candelo, nel Biellese è stata trovata prima di vita in un appartamento a Sozzago nel novarese. A dare l’allarme sarebbero stati alcuni familiari. Secondo i primi accertamenti la donna sarebbe stata massacrata di botte nella casa in cui viveva con il compagno. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Novara che ora stanno ascoltando diverse persone per ricostruire l’accaduto, tra cui, a quanto si apprende, il compagno della donna che avrebbe precedenti per atti di violenza. Al momento, però, non sarebbe stato emesso alcun fermo.
Sara Pasqual morta per cause naturali? I segni delle botte non erano recenti (Blitz Quotidiano – 15 gennaio 2018)
Sara Pasqual sarebbe morta per cause naturali. La donna di 45 anni, trovata senza vita nella sua stanza a Sozzago dal compagno Gabriele Lucherini, era in precarie condizioni di salute e le tracce di percosse trovate sul corpo non erano recenti. L’uomo, che in passato l’aveva picchiata, è indagato per omicidio preterintenzionale, ma i primi risultati dell’autopsia eseguita il 15 gennaio sul cadavere sembrano escludere l’omicidio. Se i primi esiti dell’autopsia dovessero essere confermati, andranno riviste le accuse nei confronti dell’uomo. A trovare il corpo senza vita di Sara Pasqual, mercoledì mattina, era stato lo stesso Lucherini, dopo aver sfondato la porta della stanza in cui la donna aveva trascorso sola la notte. La sera prima i due avevano litigato, come accadeva spesso secondo i vicini di casa che avevano parlato di una “morte annunciata”.
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In memoria di
Donna morta a Sozzago, chiuse le indagini: “Non fu omicidio: stroncata da un infarto” (La Stampa – 8 gennaio 2019)
Sara Pasqual era stata trovata morta la mattina del 10 gennaio 2018. Archiviate le accuse a carico del compagno
È passato un anno dalla morte di Sara Pasqual, quarantacinquenne biellese trovata priva di vita nell’abitazione del compagno a Sozzago la mattina del 10 gennaio 2018. All’epoca, visto il burrascoso rapporto con l’uomo, si era gridato all’ennesimo caso di «femminicidio». In realtà nulla di tutto ciò. L’inchiesta della procura di Novara – anche se già poco dopo i fatti i carabinieri avevano escluso atti violenti – si è conclusa di recente: il pm Mario Andrigo ha archiviato il reato di omicidio preterintenzionale contestato al compagno della vittima, Gabriele Giovanni Lucherini, 46 anni, e ha notificato all’uomo l’avviso di conclusione delle indagini per la sola ipotesi di maltrattamenti in famiglia.
Tutti i riscontri effettuati, comprese le perizie, hanno confermato la versione sostenuta da Lucherini fin dall’immediatezza, quando era stato torchiato per ore in caserma. L’autopsia ha escluso segni di aggressioni o traumi. Il decesso di Sara Pasqual è stato provocato da un arresto cardiaco legato a uno stato di salute precario e a un passato difficile, fatto di abuso di droga e alcol.L’avvocato Paola Castiglione, legale di Lucherini, ha sempre mantenuto riserbo sulla vicenda. Ora si limita a confermare che il suo assistito, peraltro mai arrestato né sottoposto a misure cautelari, resta indagato solo per i maltrattamenti: «È un’ipotesi d’accusa tutta da verificare. La vittima delle presunte percosse è infatti deceduta e ci sono solo testimonianze di contorno da cui ci difenderemo in un eventuale processo. La cosa importante, al momento, è rimarcare che non c’è stato alcun omicidio».
Nell’immediatezza dei fatti, invece, si era pensato che la donna fosse morta in seguito a un litigio con il compagno. Che il rapporto di coppia non fosse idilliaco l’avevano detto in molti, dai vicini di casa ai servizi sociali più volte interpellati dalle forze dell’ordine. Anche il litigio nella serata del 9 gennaio non era passato inosservato. I vicini avevano parlato di urla molto forti. Ma quella sera Sara non era stata picchiata. Sul suo corpo c’erano sì tracce di percosse, risalenti a diversi periodi, ma certamente non recentissime. L’ha confermato l’istituto di medicina legale di Pavia. La morte era avvenuta quella notte, quando Sara si era ritirata, da sola, in una stanza al piano terra dell’alloggio di vicolo Case Nuove. La mattina seguente la scoperta del decesso da parte di Lucherini, che dopo la discussione era andato a dormire al piano superiore: l’aveva trovata a terra e poi aveva chiamato i genitori e i soccorsi. (di Marco Benvenuti)