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Davide Grilli, 52 anni, camionista, padre. Uccide la moglie a coltellate e si suicida

Stabbia di Cerreto Guidi (Firenze), 4 Luglio 2015

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«Vendete la casa della tragedia, per il futuro delle bimbe» (il Tirreno – 6 luglio 2015)
Un biglietto scritto con mano ferma prima di togliersi la vita con lo stesso coltello che nei minuti precedenti aveva più volte trafitto sua moglie nella loro camera da letto e il recente passato di entrambi, omicida e vittima: Davide Grilli, 51 anni, camionista originario del pisano e Isabella Bagnai, infermiera di 44 anni che su Facebook scriveva di “essere impegnata in una relazione complicata”.
Ruota intorno a questi elementi l’indagine della Procura di Firenze sull’omicidio-suicidio scoperto sabato 4 luglio a Stabbia di Cerreto Guidi.Il pm Egidio Paolini ha già disposto l’autopsia sui corpi trovati in serata ormai privi di vita nel terratetto di via della Goraccia dal fratello di Davide. Gli esami del medico legale saranno effettuati entro la metà della prossima settimana all’istituto di medicina legale di Careggi, a Firenze.
Alla ricerca di un movente per l’assurdo spargimento di sangue che ha sconvolto la comunità empolese, in poche ore gli uomini dell’Arma del comandante Giuseppe Pontillohanno già acquisito alcuni punti fermi fondamentali per la ricostruzione del delitto. Primo: la pista del ‘male oscuro’ emersa sin dall’inizio tra gli investigatori – la depressione della coppia – avrebbe trovato conferme importanti. Entrambi i coniugi infatti ne avrebbero sofferto e, secondo le prime risultanze d’indagine, avrebbero intrapreso da tempo una cura farmacologica per combatterla.
Secondo: nella folle mattanza di via della Goraccia – non è ancora chiaro quando, soltanto l’autopsia potrà sciogliere i dubbi sul punto – si è verificato almeno un momento di lucidità. E’ quando Davide ha preso carta e penna per dettare su un biglietto le sue disposizioni post-mortem. Innanzitutto mettere in vendita il teatro del doppio accoltellamento. Poi, una volta ottenuto il denaro, garantire un futuro dignitoso alle figlie, che fortunatamente (o forse per scelta di Davide) non erano in casa al momento dell’ennesima lite di coppia, stavolta degenerata in tragedia. Erano, nell’assurdo pomeriggio di sabato, in vacanza al mare. E adesso sono state affidate ai parenti. Ed è proprio a loro che ha rivolto il suo primo pensiero il sindaco di Cerreto Guidi, Simona Rossetti: «Di fronte a tutto questo – ha detto il primo cittadino del paese di Isabella dei Medici – dobbiamo fare in modo, con tutti gli strumenti che ci sono, che queste due bambine abbiano un futuro sereno e che siano accolte da ognuno di noi con una carezza in più, con un sorriso in più. Almeno questo è possibile».

Stavano pensando alla separazione (il Tirreno – 10 luglio 2015)
Non ha soltanto provato a difendersi, quando i fendenti hanno cominciato ad abbattersi su di lei. Isabella Bagnai, massacrata con un coltello da cucina dal marito Davide Grilli al culmine di una lite furibonda nella loro casa a Stabbia di Cerreto Guidi, lo scorso sabato 4 luglio, ha provato anche a scappare. Dopo aver ricevuto le prime coltellate, da cui ha cercato di ripararsi con le mani allontanando da sé il marito che poi, a sua volta, si è tolto la vita con lo stesso coltello, l’infermiera di 44 anni originaria di Castelfiorentino ha disperatamente tentato di raggiungere la porta di casa. Ma è stata fermata prima ed è crollata a terra priva di vita. Probabilmente all’ingresso della camera da letto, dove i militari della scientifica hanno rinvenuto una grossa macchia di sangue. Altre macchie ematiche, invece, erano vicine al letto.
La ricostruzione della dinamica della tragedia che ha colpito il paese alle porte di Empoli è stata effettuata, oltre che dai rilievi dei militari, grazie all’autopsia effettuata dal medico legale Antonio Cafaro all’istituto di medicina legale di Careggi, a Firenze. Gli esami autoptici sui due corpi sono stati lunghi e complessi: iniziati nel pomeriggio di martedì 7, si sono conclusi soltanto il giorno successivo. Lei è stata colpita col coltello molte volte: il numero di ferite da arma da taglio superficiali e i graffi non è stato neppure quantificato con esattezza. Sono i fendenti che fanno riferimento alla prima fase dell’aggressione all’arma bianca da parte di lui: l’uomo passa dalle parole alle vie di fatto, impugna il coltello e comincia a colpire la moglie. Ma le coltellate letali, quelle che la uccideranno, sono essenzialmente due: una al petto, che le recide l’aorta, l’altra all’addome.
Ma ancor più impressionante è il modo in cui Davide – dopo aver ammazzato Isabella e scritto il biglietto poi ritrovato dai carabinieri in cui detta le sue volontà post-mortem per il futuro dei figli – a sua volta si toglie la vita. Lui, di ferite da arma da taglio sul corpo, ne ha tre. Una è molto superficiale: il medico legale ipotizza che si tratti di un colpo “d’assaggio”. Forse Davide, all’ultimo, risulta indeciso sul da farsi. Ma la seconda è molto più decisa e precisa. Il coltello gli penetra torace e addome, così come poco prima aveva penetrato quello della moglie, colpendo il fegato e un polmone. Tuttavia, non è questa la coltellata che riporta il silenzio tra le mura del casolare. Bensì l’ultima: un colpo netto e secco in pieno petto: dritto al cuore che, in un batter d’occhio, cessa di battere.
Da quel momento, passeranno alcune ore prima che il fratello di Davide, preoccupato perchè nessuno risponde al telefono né al campanello di casa, entra nella casa del congiunto, scopre il delitto e lancia l’allarme. Ma a che ora avviene il delitto? Al riguardo c’è un elemento dirimente: l’orologio di Isabella. L’ha ancora al polso, quando trovano il suo cadavere. Ma si è fermato. E segna le 17.15.
Conclusi gli accertamenti sulla ricostruzione del delitto, non è ancora chiusa però l’inchiesta della Procura sul movente che ha portato alla lite poi degenerata in omicidio suicidio. Contrariamente alle voci di paese che si erano diffuse nell’immediatezza, infatti, dagli accertamenti condotti dagli investigatori sarebbe emerso un ritratto di una coppia che litigava, forse per motivi sentimentali. Il quadro insomma si avvicina sempre più a quello di una coppia in cui probabilmente si pensava anche a una separazione.
In questo senso, il duplice delitto non sarebbe stato la conseguenza del raptus improvviso di una persona con problemi psicologici, ma l’ultimo, sanguinoso atto dell’inesorabile degenerazione di una relazione.


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