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Isabella Bagnai, 43 anni, infermiera, mamma. Uccisa dal marito a coltellate

Stabbia di Cerreto Guidi (Firenze), 4 Luglio 2015


Titoli & Articoli

Delitto di Cerreto: Isabella ha cercato di parare i fendenti, ma il marito non le ha dato scampo (La Nazione – 6 luglio 2015)
Omicidio-suicidio, Cerreto Guidi sotto choc. La coppia era in cura
Sul letto della loro camera, il coltello ancora infilato nell’addome. Sul corpo i segni procuratigli da sua moglie, l’amore di una vita, nel tentativo di difendersi dalla sua furia omicidia. Una follia di sangue, che ha spinto Davide Grilli, camionista 52enne, a diventare assassino della moglie Isabella Bagnai, 44enne infermiera, e successivamente a togliersi la vita, puntandosi contro, tra petto e addome, lo stesso coltello da cucina ancora intriso del sangue della compagna. Una lite furiosa, come ne avvenivano in quella coppia apparentemente senza problemi, in realtà fragile, complice anche la depressione che, secondo quanto si è appreso, attanagliava i due. Un male oscuro, per il quale avevano anche iniziato un percorso di cura, che avrebbe minato il rapporto e le certezze di Davide e Isabella, tanto da giungere, sabato pomeriggio, a un epilogo drammatico, senza ritorno, scoperto dal fratello di Davide, rientrato dal mare dove si trovava da un paio di giorni con la famiglia e le due nipotine, le figlie di Davide e Isabella, che per fortuna erano rimaste in vacanza con la zia.
Epilogo drammatico e senza spiegazione evidente. L’uomo ha però lasciato un biglietto. Poche righe alle quali ha affidato pensieri, e in particolare, pare, qualche preoccupazione sulla situazione economica della famiglia, che viveva a pochi passi dai genitori e dal fratello di Grilli, con alcune precise disposizioni. Indicazioni per chi gli sarebbe sopravvissuto su come provvedere alle sue bambine di 8 e 13 anni. Vendere la casa e destinare loro il denaro per il futuro.
Tra i tanti dubbi, certezze sono attese dall’autopsia disposta dal pm Eligio Paolini, che sabato si è trattenuto nel casolare a Stabbia di Cerreto Guidi fino a notte fonda. L’esame dei corpi potrebbe essere effettuato già nella giornata di domani, fornendo risposte utili a ricostruire la drammatica vicenda, scatenata, secondo gli inquirenti, da un litigio, uno dei diverbi che ormai tra Davide e Isabella scoppiavano anche per banali motivi. Intanto la frazione di Cerreto e tutto il paese si interrogano, sgomenti, su questa vicenda che sembra davvero inconcepibile. La gente non capisce, non riesce a darsi una spiegazione di come «una coppia tranquilla, come tante altre se ne vedono in giro», sia protagonista di una tragedia così efferata. Senza che nessuno abbia potuto fare qualcosa per evitare che Davide impugnasse un lungo coltello da cucina e si accanisse prima contro la moglie e poi su se stesso.
“Come istituzione – commenta il sindaco di Cerreto Guidi, Simona Rossetti sulla sua pagina Facebook – mi domando quanto avremmo potuto fare se fossimo stati a conoscenza delle problematiche, come cittadino mi chiedo se avrei potuto essere vicino. Come genitore mi pongo mille altri interrogativi. Forse è meglio fare davvero silenzio e riflettere, rispettare i figli, fare in modo che abbiano un futuro sereno, che siano accolti da ognuno di noi con una carezza in più, con un sorriso in più. Almeno questo è possibile”. Uno sfogo, ma anche un richiamo alla solidarietà. Lo stesso lanciato da don Tommaso Botti nella messa domenicale, dove è stato dedicato un momento di preghiera “per essere al fianco dei familiari, ma anche dell’intero comunità di Stabbia, profondamente colpita”. (di Samanta Panelli)

Stavano pensando alla separazione (il Tirreno – 10 luglio 2015)
Non ha soltanto provato a difendersi, quando i fendenti hanno cominciato ad abbattersi su di lei. Isabella Bagnai, massacrata con un coltello da cucina dal marito Davide Grilli al culmine di una lite furibonda nella loro casa a Stabbia di Cerreto Guidi, lo scorso sabato 4 luglio, ha provato anche a scappare. Dopo aver ricevuto le prime coltellate, da cui ha cercato di ripararsi con le mani allontanando da sé il marito che poi, a sua volta, si è tolto la vita con lo stesso coltello, l’infermiera di 44 anni originaria di Castelfiorentino ha disperatamente tentato di raggiungere la porta di casa. Ma è stata fermata prima ed è crollata a terra priva di vita. Probabilmente all’ingresso della camera da letto, dove i militari della scientifica hanno rinvenuto una grossa macchia di sangue. Altre macchie ematiche, invece, erano vicine al letto.
La ricostruzione della dinamica della tragedia che ha colpito il paese alle porte di Empoli è stata effettuata, oltre che dai rilievi dei militari, grazie all’autopsia effettuata dal medico legale Antonio Cafaro all’istituto di medicina legale di Careggi, a Firenze. Gli esami autoptici sui due corpi sono stati lunghi e complessi: iniziati nel pomeriggio di martedì 7, si sono conclusi soltanto il giorno successivo. Lei è stata colpita col coltello molte volte: il numero di ferite da arma da taglio superficiali e i graffi non è stato neppure quantificato con esattezza. Sono i fendenti che fanno riferimento alla prima fase dell’aggressione all’arma bianca da parte di lui: l’uomo passa dalle parole alle vie di fatto, impugna il coltello e comincia a colpire la moglie. Ma le coltellate letali, quelle che la uccideranno, sono essenzialmente due: una al petto, che le recide l’aorta, l’altra all’addome.
Ma ancor più impressionante è il modo in cui Davide – dopo aver ammazzato Isabella e scritto il biglietto poi ritrovato dai carabinieri in cui detta le sue volontà post-mortem per il futuro dei figli – a sua volta si toglie la vita. Lui, di ferite da arma da taglio sul corpo, ne ha tre. Una è molto superficiale: il medico legale ipotizza che si tratti di un colpo “d’assaggio”. Forse Davide, all’ultimo, risulta indeciso sul da farsi. Ma la seconda è molto più decisa e precisa. Il coltello gli penetra torace e addome, così come poco prima aveva penetrato quello della moglie, colpendo il fegato e un polmone. Tuttavia, non è questa la coltellata che riporta il silenzio tra le mura del casolare. Bensì l’ultima: un colpo netto e secco in pieno petto: dritto al cuore che, in un batter d’occhio, cessa di battere.
Da quel momento, passeranno alcune ore prima che il fratello di Davide, preoccupato perchè nessuno risponde al telefono né al campanello di casa, entra nella casa del congiunto, scopre il delitto e lancia l’allarme. Ma a che ora avviene il delitto? Al riguardo c’è un elemento dirimente: l’orologio di Isabella. L’ha ancora al polso, quando trovano il suo cadavere. Ma si è fermato. E segna le 17.15.
Conclusi gli accertamenti sulla ricostruzione del delitto, non è ancora chiusa però l’inchiesta della Procura sul movente che ha portato alla lite poi degenerata in omicidio suicidio. Contrariamente alle voci di paese che si erano diffuse nell’immediatezza, infatti, dagli accertamenti condotti dagli investigatori sarebbe emerso un ritratto di una coppia che litigava, forse per motivi sentimentali. Il quadro insomma si avvicina sempre più a quello di una coppia in cui probabilmente si pensava anche a una separazione.
In questo senso, il duplice delitto non sarebbe stato la conseguenza del raptus improvviso di una persona con problemi psicologici, ma l’ultimo, sanguinoso atto dell’inesorabile degenerazione di una relazione.


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