Cosimo Pagnani, 32 anni, muratore, appassionato di caccia al cinghiale, padre separato. Ammazza l’ex moglie a coltellate davanti alla figlia di 8 anni e posta su fb l’annuncio: “sei morta, troia”. In poche ore raccoglie più di 300 “mi piace”. Condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione
Postiglione (Salerno), 30 Novembre 2014
Un padre separato convinto come i suoi simili che insultare pubblicamente l’ex moglie fosse amore per la figlia, che portarla via dalla sua mamma fosse amore per la figlia, che uccidere l’ex moglie a coltellate davanti alla figlia di 8 anni fosse amore per la figlia.
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Salerno, uccide la moglie e scrive su Facebook: «Sei morta t…». L’uomo non spiega i motivi
Sarà interrogato nella giornata di domani Cosimo Pagnani, il trentaduenne arrestato in flagranza di reato, che ieri sera a Postiglione, nel Salernitano, ha accoltellato a morte l’ex moglie Maria D’Antonio. L’uomo è stato trovato nell’abitazione dove è stata uccisa la donna dai carabinieri della Compagnia di Eboli diretti dal Capitano Alessandro Cisternino. Era agitato e stava cercando di tamponare il sangue che usciva copiosamente da una ferita al ginocchio procuratosi nel corso della colluttazione. La donna, infatti, è stata uccisa con un coltello utilizzato per lavori da agricoltore. Dopo essere stato portato in ospedale per le medicazioni, l’omicida non ha fornito nessuna informazione al pm della Procura di Salerno sui motivi del folle gesto avvenuto a seguito di una lite. Al momento è stato trasferito nel carcere di Fuori, a Salerno. Si attenderà domani quando comparirà davanti al gip per vedere se dirà qualcosa. I Carabinieri della Compagnia di Eboli proseguono le indagini.
Liti in famiglia. Rientrerebbero nella sfera strettamente familiare, e in particolare riguarderebbero l’affidamento della figlia, le ragioni dell’omicidio di Maria D’Antonio, 34enne uccisa ieri dall’ex marito Cosimo Pagnani a Postiglione, in provincia di Salerno.
L’omicidio sembra essere l’episodio culminante di un periodo di liti tra i due, prima e dopo la separazione avvenuta nel mese di novembre del 2013. La custodia legale della piccola era stata concessa alla madre, ma questo non ha fermato l’uomo nei suoi tentativi di essere il più vicino possibile alla figlia anche usando metodi «decisi».
In un solo caso però si è passati per le vie legali: a giugno scorso Cosimo ha portato con sé la figlia in Germania, a Monaco di Baviera dove aveva un lavoro. La partenza era stata concordata tra padre e madre, ma dopo una decina di giorni la donna ha sporto querela nei confronti di Pagnani per sottrazione di minore, forse perché Maria sospettava che l’ex marito volesse iscrivere la figlia in una scuola in Germania, tenendola con sé. Subito dopo Cosimo è rientrato in Italia, restituendo la figlia all’ex moglie.
È uno dei tanti episodi, sicuramente il più rilevante, che hanno inasprito l’attrito tra i due, facilmente intuibile dai post e dalle foto presenti sulla pagina facebook di Pagnani. È proprio sul social network che, quasi in contemporanea con l’omicidio, è apparso il post che sta facendo tanto discutere, quel «Sei morta troia» sul quale però i carabinieri di Eboli stanno approfondendo le indagini per capire chi ne sia il reale autore. Molto si saprà ascoltando cosa avrà da dire Cosimo Pagnani ai magistrati; per ora, rinchiuso nel carcere di Fuorni con l’accusa di omicidio volontario dopo essere stato piantonato tutta la notte in ospedale per una ferita al ginocchio rimediata nella colluttazione, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Trent’anni di reclusione per Cosimo Pagnani: uccise la moglie con 12 coltellate
Uccise la moglie con 12 coltellate e, subito dopo, lo comunicò agli amici su Facebook con un post ingiurioso.
Cosimo Pagnani è stato condannato in via definitiva a 30 anni di reclusione per aver assassinato Maria D’Antonio, sua consorte. Ieri pomeriggio la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza. Era il 2014 quando l’uomo, a seguito di un litigio, colpì mortalmente la donna nella sua abitazione in presenza della figlia minorenne. La discussione era nata perchè Pagnani chiedeva di vedere più spesso la figlia, cosa che secondo l’uomo accadeva sempre più di rado da quando si era separato dalla moglie. Così la uccise e lo comunicò subito su Facebook. Ora Cosimo dovrà scontare la sua pena e pagare 50mila euro a favore della figlia e di due fratelli di Maria D’Antonio.