Maria D’Antonio, 34 anni, mamma. Uccisa a coltellate dall’ex marito
Postiglione (Salerno), 30 Novembre 2014
Titoli & Articoli
La mamma acqua e sapone massacrata davanti alla figlia (La Stampa – 1 dicembre 2014)
Omicidio Postiglione: mamma morta, papà arrestato e figlia sotto choc. Famiglia distrutta in pochi minuti (Giornale del Cilento – 1 dicembre 2014)
Una famiglia distrutta in una manciata di minuti per un raptus di follia. Una bambina che frequenta le scuole elementari che ora non parla. Non sa dove è la mamma, non sa dove è il papà. Ma soprattutto si chiede se li rivedrà più. E’ affidata ad alcuni parenti. E’ sotto choc e, probabilmente, nei prossimi giorni verrà presa in cura da uno psicologo. Sono due le coltellate che sono bastate a Cosimo Pagnani, 32 anni di Scorzo frazione di Sicignano degli Alburni, per uccidere la ex moglie, Maria D’Antonio, 34 anni.
Per ricostruire il quadro non serve molto agli inquirenti. Cosimo dopo il delitto chiama il 112 e racconta tutti ai carabinieri. In località ‘Zonzo’, a Postiglione, arrivano gli uomini della compagnia di Eboli, agli ordini del capitano Alessandro Cisternino. Le forze dell’ordine devono sfondare la porta per entrare in casa e scoprire l’omicida ferito ad un ginocchio, la bambina sotto choc e il cadavere della donna riverso a terra in un lago di sangue. Per Maria D’Antonio non c’è nulla da fare. Cosimo Pagnani viene trasportato in ambulanza all’ospedale di Eboli, dove si trova sotto sequestro il corpo della ex moglie a disposizione degli investigatori.
Subito dopo si scopre che Cosimo ha scritto su Facebook un post tristemente dedicato alla povera donna deceduta: «Sei morta troia». Da qui una pioggia di insulti sul web e la nascita di un gruppo rivolto appositamente contro chi ha cliccato ‘mi piace’ a quello stato.
Cosimo Pagnani è di Sicignano degli Alburni, di Scorzo con precisione. Ha parenti in Germania e li ha raggiunti per lavorare fino a qualche giorno fa. A Monaco si è portato anche la piccola Martina, nata dal rapporto con Maria durato solo pochi anni. Si sarebbero lasciati per motivi legati alle famiglie di entrambi, ma in paese nessuno vuole parlare di questo aspetto.
La storia della coppia, che aveva una bambina di quasi otto anni, era travagliata. Lui, a giugno, aveva sottratto la bambina alla madre e l’aveva portata con sé in Germania per una decina di giorni. Solo la denuncia della donna lo aveva fatto rientrare in Italia per riportare la figlia alla madre che ne aveva la custodia legale.
Dalla pagina Facebook dell’uomo si ricostruisce il profilo di un padre dedito a questa figlia, spinto dal desiderio di prospettare per la “sua principessa” il futuro più bello. Ma si intravede anche una storia di dolore e rabbia. Gli amici, su Facebook, lo incoraggiavano a non mollare, a guardare avanti, ad avere fiducia. L’11 agosto aveva scritto: «Arriverà il momento in cui ti sentirai felice, felice da morire, felice da vivere. E tutto il dolore, e le lacrime, e le tristezze, sembreranno lontane anni luce. Arriverà, la felicità, eccome se arriverà».
Uccide l’ex moglie a coltellate. L’annuncio su facebook: “Sei morta”
Diverse coltellate per uccidere l’ex moglie e una scritta sul proprio profilo Facebook, per gli investigatori ancora non chiara, che annuncia la morte della donna: «Sei morta troia».
È il delitto che si è consumato in serata a Postiglione (Salerno) nell’abitazione di Maria D’Antonio, 34 anni, uccisa dall’ex marito, Cosimo Pagnani, 32 anni, con alcune coltellate, in diverse parti del corpo, durante una lite scoppiata per motivi che – stando agli elementi raccolti finora dai Carabinieri – dovrebbero riguardare la sfera strettamente familiare. Nella lite l’uomo ha riportato una ferita a un ginocchio ed è ora piantonato dai Carabinieri nell’ospedale dove è ricoverato. I Carabinieri sono cauti sull’ipotesi che sia stato l’uomo a pubblicare l’annuncio prima di compiere il delitto, ma sono certi che il profilo sul quale è apparsa la scritta è proprio quello di Cosimo Pagnani, originario di Sicignano degli Alburni (Salerno). In particolare stanno verificando se l’autore della scritta sia proprio l’assassino o un’altra persona, ma ritengono molto probabile che la scritta sia stata pubblicata prima dell’omicidio, che è avvenuto intorno alle 19 nell’abitazione della donna a Postiglione.
DRAMMA. Dopo il delitto Pagnani si è barricato in casa e, per entrare, i Carabinieri hanno dovuto sfondare la porta. I militari sono stati chiamati dal padre e dal fratello della vittima insospettiti dalle urla provenienti dalla casa della donna. Nella stessa abitazione i Carabinieri, al comando del capitano Alessandro Cisternino, hanno trovato il coltello usato per il delitto, un coltello per lavori agricoli. La donna è stato colpita diverse volte. Sul posto, oltre ai Carabinieri della Compagnia di Eboli (Salerno), anche quelli della Sezione investigativa scientifica del Comando provinciale di Salerno. I motivi dell’omicidio dovrebbero essere legati alla sfera puramente familiare.
UNA FIGLIA. La storia della coppia, che aveva una bambina di quattro anni, era travagliata. Lui, a giugno, aveva sottratto la bambina alla madre e l’aveva portata con sé in Germania per una decina di giorni. Solo la denuncia della donna lo aveva fatto rientrare in Italia per riportare la figlia alla madre che ne aveva la custodia legale. Gli amici, su Facebook, lo incoraggiavano a non mollare, a guardare avanti, ad avere fiducia. L’11 agosto aveva scritto: «Arriverà il momento in cui ti sentirai felice, felice da morire, felice da vivere. E tutto il dolore, e le lacrime, e le tristezze, sembreranno lontane anni luce. Arriverà, la felicità, eccome se arriverà».
Dolore e commozione ai funerali delle due donne uccise, l’appello dei parroci
Dolore e sgomento, per i funerali della 39enne Pierangela Gareffa, uccisa da suo marito, Sandro Efisio Pili e di Maria D’Antonio, accoltellata dall’ex Cosimo
Dolore e sgomento, ieri, per i funerali della 39enne Pierangela Gareffa, uccisa con una coltellata da suo marito, Sandro Efisio Pili. Sapri, Vibonati e Torraca strette attorno alla famiglia della vittima, durante la cerimonia funebre concelebrata dai due parroci di Sapri, assieme al parroco di Caselle in Pittari e al parroco di Torraca. Distrutti parenti dalla donna uccisa per mano di chi le aveva giurato amore eterno e che non ha neppure allertato per tempo i soccorsi, dopo averla colpita, facendola morire dissanguata e privando il figlio 12enne della sua mamma. L’associazione “Se non ora quando”, in prima fila, accanto ai sindaci. Il primo cittadino di Sapri ha annunciato la proposta al coordinamento del Piano Sociale di Zona S9 di intitolare a Pierangela il nuovo centro anti-violenza. Lacrime infinite per una donna volenterosa e dedita al lavoro e alla famiglia.
A Postiglione, intanto, i funerali di Maria D’Antonio, celebrati dal vescovo di Sant’Angelo dei Lombardi. La donna, uccisa con 12 coltellate dal marito, Cosimo Pagnani, che ha poi scritto un macabro post sul delitto su Facebook, è stata definita “una martire”. Cordoglio sono arrivati dall’amministrazione comunale e la scuola che frequenta la figlia di Maria, di appena otto anni. Dopo la separazione dal marito, la donna aveva iniziato una nuova vita, con una altra relazione sentimentale. Il sacerdote ha invitato tutti a pregare per la piccola rimasta senza madre e con un padre accusato di omicidio. Commozione e ancora sconcerto per quanto accaduto.
Postiglione Una fiaccolata per Maria (Le Cronache – 4 dicembre 2014)
In centinaia per dare un decoroso, dignitoso saluto a Maria D’Antonio, la mamma trentaquattrenne strappata alla vita troppo presto dallo scatto uxoricidio dell’ex marito, Cosimo Pagnani.
Amici, parenti, compaesani ma anche forestieri, prima nella Chiesa di San Giorgio per un intenso momento di meditazione e poi hanno riempito le vie di Postiglione, illuminandolo con fiaccole, lumini e palloncini bianchi fatti volare in cielo all’unisono. Tutti insieme per salutare Maria e per urlare a gran voce basta alla violenza sulle donne, basta alle vite spezzate e soprattutto basta ai figli che piangono le loro madri e non potranno mai più abbracciarle!
Toccante la riflessione del parroco, Don Martino de Pasquale, anche egli sconvolto dall’accaduto ha sostenuto che “in una piccola comunità come Postiglione questo dramma non sarebbe mai dovuto avvenire, le tragedie che sembrano lontane anni luce da un piccolo, tranquillo centro ai piedi degli Alburni, dovrebbero restare lontane, irraggiungibili. Invece questa ha scosso profondamente tutta la comunità configurandosi come un gesto terribile che per i cristiani è inammissibile. Don Martino ha invitato tutti i presenti a pregare per l’anima di Maria. Lungo la fiaccolata amiche e conoscenti hanno dedicato a Maria D’Antonio pensieri profondi e belle parole. La fiaccolata per Maria deve essere ricordata come un gesto semplice e accorato per un’amica che non c’è più, il suo ricordo deve essere vivido ed indelebile e che mai più possano avvenire simili tragedie. Un pensiero è stato rivolto anche alla sua bambina, che possa essere guidata per sempre dalla mamma, oltre tempo e oltre la tragedia, affinché il loro amore superi le barriere dell’odio incondizionato e della cattiveria dell’essere umano.