Loading

Chukwuka Nweke, 37 anni, spacciatore, pregiudicato, padre separato(moglie e figli in alloggio protetto). Già denunciato più volte per violenze (anche dalle sorelle) e altri reati, gli vengono concessi i domiciliari (durante i quali continua a delinquere) e poi il solo obbligo di firma. Continua a spacciare e a delinquere liberamente, fino a quando aggredisce una donna che passa nel parco, tenta di violentarla e la massacra di pugni fino a ucciderla.

Rovereto (Trento), 5 Agosto 2023


Titoli & Articoli

Delitto di Rovereto, l’omicida Nweke Chukwuka: una storia di violenza senza cure (ilT – 8 agosto 2023)
L’omicida era noto per le escandescenze e l’aggressività. Viveva a «il Portico», spesso ubriaco al parco, la compagna e i tre figli in un alloggio protetto. Nessuno ne ha mai chiesto una valutazione psichiatrica. Il tentativo al Progettone
Da un lato la paura dei famigliari, dall’altra un disagio profondo, buio e oscuro. Nel mezzo una sola certezza quella dell’aggressione violenta e brutale che ha tolto la vita a Iris Setti, l’ex funzionaria di banca in pensione (61 anni) aggredita sabato sera nel parco Nikolajevka in pieno centro a Rovereto, Città della Pace, per mano della follia femminicida di Chukwuka Nweke, il nigeriano di 37 anni ora in carcere a Spini di Gardolo con l’accusa di omicidio volontario e rapina.
Due fronti che sembravano delineare, almeno sulla carta, un caso da monitorare strettamente, da non lasciare inosservato. Chukwuka Nweke era sì seguito dai servizi sociali della Comunità di Valle Vallagarina che su di lui avevano attivato un progetto di recupero attraverso il cosiddetto Progettone.
La compagna di Nweke, con al seguito tre figli, aveva chiesto aiuto, si era rivolta a Fondazione Famiglia Materna che l’aveva inserita in un alloggio protetto dove ancora trova riparo. Chukwuka Nweke era noto alle forze dell’ordine da diverso tempo proprio per le azioni violente, la più eclatante delle quali risale a un anno fa, al 21 agosto 2022, quando in un ennesimo episodio di forte alterazione, successivamente imputata all’abuso di alcol, aveva deliberatamente danneggiato delle auto in sosta e aggredito dei passanti tra cui un ciclista e i carabinieri. Da quell’episodio erano scattati i domiciliari, tramutati poi in obbligo di firma. Domiciliari e firma locati in quel di Mori dove vive la madre di Nweke, sposata a un italiano. Una sorella, che vive a Noriglio. Fino al 2021 la sua residenza risultava nel Comune di Ala, anno in cui il suo nome è stato cancellato dai registri dell’anagrafe. Quindi il trasferimento a Rovereto, vivendo grazie all’ospitalità della casa accoglienza il Portico dove principalmente dormiva. Tutto il giorno a spasso, quindi al parco Nikolajevka. Qui si faceva notare per gli allenamenti a corpo libero, spesso a petto nudo, oppure disteso sulla panchina a bere birra e ad attaccare verbalmente i passanti. I suoi disagi non si sono fermati e nell’ultimo periodo gli eccessi si sono intensificati. Più volte avrebbe cercato di entrare in contatto con i propri figli e la compagna non riuscendoci se non continuando ad alimentare in loro nuove paure. Dall’Azienda sanitaria la conferma che Nweke non era seguito né dal Centro di salute mentale (Csm) né dal Servizio per le dipendenze (Serd). Nessuno ha mai chiesto una valutazione psichiatrica anche se nelle trame della narrazione sembra che l’omicida prendesse qualche farmaco che avrebbe dovuto contenerlo. La non assunzione di questi medicinali era un segnale del possibile aggravarsi del malessere psicologico, aggravato dall’abuso di alcol. Se ciò accadeva Famiglia Materna veniva allertata per mettere in sicurezza compagna e figli.
Per provare a recuperare Chukwuka Nweke inserendolo nella società civile si sono mossi gli organi preposti dei servizi sociali i quali hanno provato ad attivare un progetto che lo impiegasse e impegnasse durante le giornate. Perché però non si sia andati oltre, chiedendo un’analisi psichiatrica anche in considerazione di tutte le segnalazioni delle forze dell’ordine, del disagio ampiamente mostrato pubblicamente, della famiglia che per paura vive in un alloggio protetto, non è stata data risposta.
La Comunità di valle e il servizio sociale preferiscono la linea del silenzio. Né il presidente della Comunità Stefano Bisoffi, né la responsabile dell’ufficio socio assistenziale, Carla Comper, hanno voluto analizzare la vicenda. «Sono in ferie – fa sapere Comper -, ho letto le incresciose notizie. Mi spiace, ma non ritengo opportuno commentare ora un fatto così grave». Di Chukwuka Nweke ne esce un ritratto di un uomo problematico e violento lasciato solo dalla società e dai famigliari che da lui han preso le distanze. Una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare, magari inserendo l’uomo in un percorso di cura a lui più adatto.

L’assassino di Iris Setti era un nome nel racket dello spaccio e lo sapevano tutti (Trento Today – 10 agosto 2023)
Chukwuka Nweke era finito in una indagine della polizia di stato, che lo aveva accusato di essere elemento di snodo del traffico di droga in Trentino
Chukwuka Nweke è diventato tristemente noto per essere il nome dell’uomo accusato di aver ucciso a botte la pensionata 61enne Iris Setti, in un parco a Rovereto, lo scorso 5 agosto. Eppure il nome del 37enne nigeriano non è una novità per le forze dell’ordine e per la comunità di Rovereto. Certo c’era quel video risalente e un anno fa circa, pubblicato anche dal ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, in cui lui dava in escandescenze e aggrediva prima un ciclista e poi i carabinieri. Ma ancora più grave, emerge adesso come Nweke fosse coinvolto all’interno di un a indagine della Squadra Mobile di Trento, nell’ambito di una inchiesta sul traffico di droga in tutto il Trentino. Già, perché, secondo quanto ricostruito dalla polizia il killer di Iris Setti gestiva lo spaccio di droga a Rovereto. Il suo compito sarebbe stato quello di acquistare lo stupefacente all’ingrosso e poi rivenderlo al dettaglio. Dunque quello rivestito dall’africano non era un ruolo apicale ma nemmeno uno degli ultimi spacciatori perché, sempre secondo gli inquirenti, avrebbe trattato direttamente con i grossisti per rifornire Rovereto e Trento di eroina e hashish. Non solo. Infatti in quel periodo era anche stato denunciato da alcuni politici locali per essersi denudato davanti a un supermercato. Poi la denuncia per evasione e così, fino allo scorso anno quando, ad agosto ha aggredito il ciclista e i militari dell’Arma. Finisce in cella per passare poi ai domiciliari, durante i quali, però viene denunciato per violazione di domicilio e danneggiamento. Un passato burrascoso tanto da diventare ormai un nome e un volto conosciutissimo nella zona. Nonostante questo nessuno lo ha mai fermato, fino al 5 agosto scorso, alle 22:30, quando la  sua furia non è arrivata a uccidere Iris Setti.

 

Iris Setti uccisa a Rovereto, il nigeriano arrestato «è fisicamente spettacolare». E la pm finisce sotto accusa (Il Mattino – 11 agosto 2023)
Le dichiarazioni della procuratrice Viviana Del Tedesco diventano un caso
Sugli omicidi di Rovereto, adesso, si muove il Consiglio superiore della magistratura. Due settimane fa Mara Fait fu uccisa dal vicino di casa, mentre sabato scorso, Iris Setti ha perso la vita a causa dell’aggressione a calci e pugni da parte di Chukwuka Nweke.
«Io e la collega Isabella Bertolini chiederemo al Comitato di presidenza del Csm l’apertura di una pratica relativa ai fatti emersi nei due omicidi di Rovereto», dichiara l’avvocata trentina e membro laico del Csm Claudia Eccher a Il Corriere della Sera. E aggiunge: «Ci siamo già interfacciati con il ministero, che ci ha chiesto di raccogliere la documentazione dei due casi».
Omicidi di Rovereto: interviene il Csm
L’obiettivo del Consiglio sarebbe quello di portare sotto i riflettori la conduzione delle due indagini da parte della procuratrice Viviana Del Tedesco. Nel caso dovessero emergere irregolarità potrebbe essere avviato un provvedimento disciplinare nei suoi confronti.
Ma non è tutto. Le dichiarazioni che Del Tedesco ha rilasciato alla stampa potrebbero giocare un ruolo chiave.
La procuratrice, infatti, ha rilasciato delle dichiarazioni sull’omicidio di Iris Setti dettagli che poco hanno a che fare con il caso. Tra le altre cose, infatti, in alcune dichiarazioni al quotidiano La Verità avrebbe parlato della prestanza fisica di Chukwuka Nweke, il 37enne arrestato per l’omicidio del parco, «È un uomo che fisicamente è spettacolare. Quello lì doveva andare a fare le Olimpiadi, a fare i mondiali di pugilato, non lo so…», oltre a insistere sul fatto che dell’uomo avrebbero dovuto prendersi cura le sorelle. Cioè, coloro che ne hanno denunciato, inascoltate, la pericolosità.
Le giustificazioni della pm
La pm avrebbe, inoltre, giustificato la misura dell’obbligo di firma con l’impossibilità di impartire misure cautelari più restrittive a causa della legge Cartabia. Sottolineando che il nigeriano «aveva una puntualità nel firmare che se gli studenti di oggi fossero così puntuali a scuola saremmo a cavallo». Ma non finisce qui. Anche gli avvocati di Mara Fait, l’infermiera uccisa a colpi di ascia due settimane prima del delitto, hanno raccontato di come la richiesta di codice rosso presentata dalla donna fosse stata archiviata dalla procuratrice Del Tedesco in soli sette giorni. Come motivazione avrebbe detto: «Che le persone non vadano d’accordo è un discorso, che poi si arrivi ad un omicidio è un altro».
Un vero e proprio caso che, adesso, vedrà intervenire il Csm per capire se la procuratrice abbia agito compiendo irregolarità o meno. Resta il fatto che nell’intervista abbia minimizzato anche sui reati precedenti di Nweke.
L’uomo fu arrestato per droga e per questo si trovava ai domiciliari, ma non solo. Il senzatetto aggredì un ciclista e due carabinieri nel 2022. Reati che la procuratrice ha commentato: «A me non risultano tutti questi reati. Il più grave, che poi è l’unico, è quello avvenuto ad agosto, una resistenza a pubblico ufficiale».


Link