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Carlo Fumagalli, 49 anni, sarto, padre. Lancia l’auto nel fiume e tiene la testa della moglie sott’acqua fino a farla annegare, poi fugge. Condannato a 22 anni

Fara Gera (Bergamo), 19 Aprile 2022


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Uccise la moglie Romina Vento tenendole la testa sott’acqua: condannato a 22 anni Carlo Fumagalli
Un anno fa il 49enne aveva lanciato l’auto in cui era con la moglie nell’Adda. I due figli minori della coppia si sono costituiti parte civile
È stato condannato a 22 anni di carcere Carlo Fumagalli, l’operaio di 49 anni che lo scorso 19 aprile 2022 uccise la compagna e madre dei loro figli Romina Vento, 44 anni, dirigendo l’auto che l’uomo guidava nell’Adda e poi annegandola tenendole la testa sott’acqua. La condanna stamattina dalla Corte d’Assise di Bergamo presieduta dal giudice Giovanni Petillo.
La pm Carmen Santoro aveva chiesto appunto 22 anni di carcere per l’operaio di Vaprio d’Adda (Milano): il sostituto procuratore aveva equiparato l’aggravante del rapporto di convivenza alle attenuanti generiche. Presenti in aula l’imputato, ma anche la madre e il fratello di Romina, che si sono costituiti parti civili come i due figli minorenni della coppia, e alcuni familiari di Fumagalli, fra i quali il primogenito (nato da una precedente relazione) e l’anziana madre.
La sera dell’omicidio, secondo la ricostruzione e la confessione, Fumagalli era andato a prendere sua moglie al lavoro. Poi, una volta in auto, aveva puntato verso l’Adda: quando l’auto si era inabissata aveva tenuto la testa della moglie sott’acqua, sapendo che lei non sapeva nuotare. Poi, mentre alcuni passanti accorrevano cercando di capire quello che stava accadendo, aveva nuotato fino alla sponda opposta ed era fuggito a piedi. I carabinieri lo avevano trovato alcune ore dopo mentre vagava a piedi a Vaprio d’Adda. L’uomo da cinque settimane aveva sospeso la cura per alcuni disturbi psichici di cui soffriva da un anno e in quei giorni la moglie gli aveva confermato la volontà di separarsi.


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