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Bernard Zucconi, 82 anni, pensionato, padre. Uccide la moglie con un colpo di pistola e si spara

Bardi (Parma), 4 Ottobre 2023


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Uccide la moglie e si suicida: il movente sembra chiaro (Today – 5 ottobre 2023)
Omicidio-suicidio a Bardi, piccolo comune in provincia di Parma. Bernard Zucconi ha ucciso Eleonora Moruzzi: l’uomo è stato trovato agonizzante con la pistola in pugno, ed è morto in ospedale dopo alcune ore dal ricovero
Omicidio-suicidio a Bardi, piccolo comune in provincia di Parma, nel primo pomeriggio di mercoledì 4 ottobre. Bernard Zucconi, 82enne originario del posto, ha preso la pistola e ha fatto fuoco contro la moglie Eleonora Moruzzi di 83 anni, in una villetta nella frazione di Cansaldi. Ci sarebbero pochi dubbi sul possibile movente della tragedia familiare, mentre sono in corso le indagini per fare chiarezza. Secondo quanto ricostruito da alcuni vicini, i due avevano problemi di salute. In particolare, la moglie Eleonora Moruzzi aveva forti problemi di deambulazione e ormai non camminava più. L’anziano non avrebbe retto al dolore di vedere la moglie gravemente malata. I carabinieri di Bardi, Borgotaro e Parma, a cui sono state affidate le indagini, sono a caccia di eventuali lettere che l’uomo possa aver lasciato per spiegare i motivi del delitto.
Ad accorgersi della tragedia sono stati alcuni parenti: arrivati nella villetta, hanno trovato Bernard in fin di vita, ancora con la pistola in pugno. La moglie Eleonora, invece, era riversa sul pavimento e morta sul colpo. In pochi minuti sul posto sono arrivati i soccorritori del 118, compreso l’elisoccorso di Pavullo. L’82enne è stato intubato sul posto e poi trasportato d’urgenza nel reparto di rianimazione dell’ospedale Maggiore di Parma, dove è deceduto dopo alcune ore dal ricovero, verso le 23. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Borgotaro e i colleghi di Bardi, oltre a quelli del reparto operativo di Parma. I militari hanno effettuato i rilievi tecnici all’interno della villetta per ricostruire con esattezza la dinamica dell’omicidio-suicidio.

A Bardi l’addio a Eleonora e Bernard: «Uniti anche nella morte» (Gazzetta di Parma – 12 ottobre 2023)
Un caldo pomeriggio di quest’estate ottobrina ha illuminato il saluto a Eleonora Moruzzi e Bernard Zucconi ieri a Bardi. Le due bare gemelle in legno chiaro fasciate di rose e orchidee bianche sono arrivate in piazza Vittoria su due carri funebri e dopo aver sostato appaiate sul sagrato sono entrate una dopo l’altra nella chiesa dell’Addolorata. La coppia unita in vita e anche in morte per il gesto estremo di Bernard Zucconi, che la settimana scorsa ha ucciso la moglie e poi sé stesso, è stata davanti all’altare tra due ali di familiari: la figlia, giunta da Londra, le nipoti, le cugine, i cugini, gli amici.
«Siamo stretti intorno alla figlia Patricia, alla sorella Rita (rimasta in Svizzera per la malattia del marito, nda), ai familiari, ai parenti e agli amici che in questi anni a Bardi sono stati vicini sia a Nora sia a Bernard» ha detto all’inizio della messa, animata dal Coro parrocchiale, il moderatore della Comunità pastorale di Bardi-Varsi don Mario Cappelletti, affiancato dal parroco don Luigi Pini, reduce dall’ospedale, che non ha voluto mancare.
Don Cappelletti ha continuato: «Di fronte a questo momento di dolore e di amarezza penso a ciò che il filosofo Wittgenstein scrisse: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”. E questo dopo le varie ipotesi su come e perché sia successo, ascoltate, scritte o lette. Si è dimenticato di ciò che è certo ma spesso latente in noi stessi: la misericordia di Dio. Oggi ci rivolgiamo al Signore perché abbia misericordia di tutti noi e sappia con la sua dolcezza infonderci quel perdono che difficilmente noi riusciamo a dare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle». Su di un piedistallo accanto alle bare la fotografia di Eleonora e Bernard nella prima stagione del loro amore, stagione che è stata rievocata all’omelia: «Il tempo della partenza dall’Italia e dalla Francia e del loro incontro sull’isola britannica. Allora erano giovani e pieni di speranza alla ricerca di un’esistenza piena, come erano pieni di progetti per un futuro meno incerto dove non mancarono, tra le pieghe delle gioie, le fatiche e gli oltraggi come lo è oggi per chi emigra verso altri lidi. Hanno vissuto momenti difficili. Capacità e ostinazione li hanno aiutati a realizzare la loro famiglia e parte dei loro sogni» Poi don Cappelletti ha rivolto uno sguardo al presente. «Il ritorno non aveva più la forza della partenza: la malattia, la sofferenza, la nostalgia avevano preso il posto che la vecchiaia cede loro. Però la coppia era a casa, la casa dei vecchi di Nora, risistemata secondo la sensibilità di oggi. L’amore era ancora molto forte e questo era importante, e ancora più importante era essere ancora insieme per questo nuovo inizio, un viaggio alla riscoperta di luoghi ricchi di ricordi, figure e segni familiari richiamati sempre con quella dolcezza che è stata sempre parte della loro indole, e che non è mai venuta meno, sia nel passato sia nell’ultimo estremo gesto di un presente che con fatica cercavano di vivere con dignità umana. È proprio in questo presente, dove il tempo si è fermato su e con un gesto difficile e doloroso, ma anche pieno di coraggio, che Nora e Bernard ci ricordano le parole del Cantico dei Cantici: “Forte come la morte è l’amore”. L’amore vince su tutto, vince anche la morte». Sul biglietto che la figlia ha donato ai tanti che hanno partecipato al funerale ci sono l’ultima splendida rosa sbocciata nel roseto di Eleonora, uno scorcio della casa con le canne piantate da Bernard, e l’immagine giovanile della coppia con le parole “Consolatevi con noi, voi tutti che ci eravate tanto cari. Noi lasciamo un mondo di dolori per un Regno di pace”. Ora i due sposi riposano nella cappella della famiglia Moruzzi del cimitero di Chiesabianca: lei sotto l’avello del papà Angelo, lui sopra quello della suocera Emilia.


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