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Eleonora Moruzzi, 83 anni, pensionata, mamma. Uccisa con un colpo di pistola dal marito

Bardi (Parma), 4 Ottobre 2023


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Parma, spara alla moglie e si suicida: così sono morti Eleonora Moruzzi e Bernard Zucconi (Corriere della Sera – 4 ottobre 2023)
A Bardi, paese dell’Appennino parmense. Il marito, 80 anni, prima ha rivolto la pistola verso la donna uccidendola, poi con la stessa arma si è tolto la vita
È un dramma della solitudine quello che si è consumato in una frazione di Bardi, sull’Appennino Parmense. Nel primo pomeriggio Bernard Zucconi, 82enne originario di Borgotaro, ha ucciso con un colpo di pistola la moglie 83enne Eleonora Moruzzi. Ha poi coperto il cadavere della moglie, malata da tempo e con problemi di deambulazione, e ha rivolto la pistola verso di sé, sparandosi alla tempia.
Eleonora Moruzzi e Bernard Zucconi: il dramma della solitudine. A trovarlo, agonizzante sulla porta di casa, una cugina che si era insospettita per le mancate risposte al telefono. A nulla sono valsi gli interventi dell’ambulanza e dell’elisoccorso: l’anziano è deceduto nel reparto di Rianimazione dell’Ospedale Maggiore di Parma poco dopo le 23.
La coppia aveva vissuto in Inghilterra, dove c’è la figlia. I due coniugi risiedevano in paese da una decina di anni, prima avevano vissuto in Inghilterra dove hanno lavorato in un Fish and Chips; la figlia vive ancora a Londra. In corso le indagini dei carabinieri di Parma, Borgotaro e Bardi, per capire quali siano state le cause che hanno portato al gesto estremo dell’uomo: l’ipotesi più plausibile è quella legata alla disperazione per la malattia della moglie.

A Bardi l’addio a Eleonora e Bernard: «Uniti anche nella morte» (Gazzetta di Parma – 12 ottobre 2023)
Un caldo pomeriggio di quest’estate ottobrina ha illuminato il saluto a Eleonora Moruzzi e Bernard Zucconi ieri a Bardi. Le due bare gemelle in legno chiaro fasciate di rose e orchidee bianche sono arrivate in piazza Vittoria su due carri funebri e dopo aver sostato appaiate sul sagrato sono entrate una dopo l’altra nella chiesa dell’Addolorata. La coppia unita in vita e anche in morte per il gesto estremo di Bernard Zucconi, che la settimana scorsa ha ucciso la moglie e poi sé stesso, è stata davanti all’altare tra due ali di familiari: la figlia, giunta da Londra, le nipoti, le cugine, i cugini, gli amici.
«Siamo stretti intorno alla figlia Patricia, alla sorella Rita (rimasta in Svizzera per la malattia del marito, nda), ai familiari, ai parenti e agli amici che in questi anni a Bardi sono stati vicini sia a Nora sia a Bernard» ha detto all’inizio della messa, animata dal Coro parrocchiale, il moderatore della Comunità pastorale di Bardi-Varsi don Mario Cappelletti, affiancato dal parroco don Luigi Pini, reduce dall’ospedale, che non ha voluto mancare.
Don Cappelletti ha continuato: «Di fronte a questo momento di dolore e di amarezza penso a ciò che il filosofo Wittgenstein scrisse: “Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”. E questo dopo le varie ipotesi su come e perché sia successo, ascoltate, scritte o lette. Si è dimenticato di ciò che è certo ma spesso latente in noi stessi: la misericordia di Dio. Oggi ci rivolgiamo al Signore perché abbia misericordia di tutti noi e sappia con la sua dolcezza infonderci quel perdono che difficilmente noi riusciamo a dare ai nostri fratelli e alle nostre sorelle». Su di un piedistallo accanto alle bare la fotografia di Eleonora e Bernard nella prima stagione del loro amore, stagione che è stata rievocata all’omelia: «Il tempo della partenza dall’Italia e dalla Francia e del loro incontro sull’isola britannica. Allora erano giovani e pieni di speranza alla ricerca di un’esistenza piena, come erano pieni di progetti per un futuro meno incerto dove non mancarono, tra le pieghe delle gioie, le fatiche e gli oltraggi come lo è oggi per chi emigra verso altri lidi. Hanno vissuto momenti difficili. Capacità e ostinazione li hanno aiutati a realizzare la loro famiglia e parte dei loro sogni» Poi don Cappelletti ha rivolto uno sguardo al presente. «Il ritorno non aveva più la forza della partenza: la malattia, la sofferenza, la nostalgia avevano preso il posto che la vecchiaia cede loro. Però la coppia era a casa, la casa dei vecchi di Nora, risistemata secondo la sensibilità di oggi. L’amore era ancora molto forte e questo era importante, e ancora più importante era essere ancora insieme per questo nuovo inizio, un viaggio alla riscoperta di luoghi ricchi di ricordi, figure e segni familiari richiamati sempre con quella dolcezza che è stata sempre parte della loro indole, e che non è mai venuta meno, sia nel passato sia nell’ultimo estremo gesto di un presente che con fatica cercavano di vivere con dignità umana. È proprio in questo presente, dove il tempo si è fermato su e con un gesto difficile e doloroso, ma anche pieno di coraggio, che Nora e Bernard ci ricordano le parole del Cantico dei Cantici: “Forte come la morte è l’amore”. L’amore vince su tutto, vince anche la morte». Sul biglietto che la figlia ha donato ai tanti che hanno partecipato al funerale ci sono l’ultima splendida rosa sbocciata nel roseto di Eleonora, uno scorcio della casa con le canne piantate da Bernard, e l’immagine giovanile della coppia con le parole “Consolatevi con noi, voi tutti che ci eravate tanto cari. Noi lasciamo un mondo di dolori per un Regno di pace”. Ora i due sposi riposano nella cappella della famiglia Moruzzi del cimitero di Chiesabianca: lei sotto l’avello del papà Angelo, lui sopra quello della suocera Emilia.


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