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Antonino Sciuto, 38 anni, venditore di auto, padre. Già condannato per minacce e atti persecutori, sottoposto a divieto di avvicinamento, uccide la ex con sette colpi di pistola alla testa. Poi fugge e si suicida

Acitrezza (Catania), 22 Agosto 2021


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Antonino Sciuto e le minacce a Vanessa Zappalà prima dell’omicidio: «Se so che hai qualcuno ti piglio a colpi di pistola, prima a te e poi a lui»
L’omicidio di Aci Trezza: nelle carte dell’indagine le minacce di Antonino Sciuto alla ex Vanessa Zappalà. Il padre della vittima: «Con le leggi giuste si sarebbe evitato l’omicidio, lui dovevano chiuderlo e recuperalo»
«Se so che hai qualcuno ti piglio a colpi di pistola, prima a te e poi a lui»
, aveva urlato Antonino Sciuto a Vanessa Zappalà. Era la vigilia dello scorso Natale. Una lunga scia di episodi ha preceduto il femminicidio di Aci Trezza. Per mesi Vanessa, assassinata con sette colpi di pistola alla testa domenica notte, è stata minacciata di morte, pedinata e picchiata.
Nonostante la vittima avesse denunciato e fatto arrestare il suo ex, Sciuto era rimasto in libertà. «Con le leggi giuste — dice il padre di Vanessa — si sarebbe potuto evitare l’omicidio di mia figlia, ma anche quelli che ci sono stati e quelli che verranno dopo. Quelli come Sciuto li devono chiudere e recuperare perché hanno dei problemi. Il suo suicidio? Si è tolto dai piedi e non può fare più danni».
Il giudice. L’8 giugno scorso Vanessa chiamò i carabinieri. Era stata seguita da Sciuto fino alla casa di Trecastagni. Fu arrestato in flagranza di reato. La Procura di Catania aveva chiesto i domiciliari, ma il giudice per le indagini preliminari gli impose il solo divieto di avvicinamento alla vittima. La «prescrizione» che obbligava Sciuto a «mantenersi ad almeno 300 metri di distanza» da Vanessa è rimasta lettera morta. Non poteva proteggerla dalla furia del suo carnefice.
E adesso è polemica sul provvedimento del giudice Filippo Castronovo. Ma in sua «difesa» interviene Nunzio Sarpietro, presidente della sezione gip del tribunale di Catania: «Non mi sento di contestare alcuna colpa al collega, ha agito secondo legge: nel fascicolo c’erano anche elementi contrastanti di cui ha tenuto conto, come un primo riavvicinamento tra i due».
Poi una frase destinata ad alimentare le polemiche: «Anche se lui fosse stato ai domiciliari sarebbe potuto evadere e commettere lo stesso il delitto. È difficile controllare tutti gli stalker , noi emettiamo come ufficio 5-6 ordinanze restrittive a settimana ed è complicato disporre la carcerazione perché occorrono elementi gravi e, comunque, non si può fare fronte ai fatti imponderabili».

Omicidio Vanessa Zappalà, il padre: «Antonio Sciuto aveva messo un Gps nell’auto di mia figlia»
«Abbiamo scoperto che Antonio Sciuto aveva piazzato un Gps sotto l’auto di mia figlia. Era riuscito a intrufolarsi nel giardino di casa nostra, per sentire cosa dicevamo attraverso un tubo»: Carmelo, il padre di Vanessa Zappalà, si sfoga oggi con la Repubblica dopo la morte della 26enne uccisa sul lungomare di Aci Trezza dall’ex fidanzato che poi è stato trovato impiccato. E se la prende con il giudice che non ha convalidato il suo arresto dopo la denuncia per stalking: «La sua morte è una sconfitta per lo Stato». Sciuto venditore di auto a San Giovanni La Punta, l’ha uccisa, sparandole sette colpi di pistola cal. 7,65 alla testa, ad Acitrezza, frazione marinara di Aci Castello e zona molto frequentata della Movida estiva catanese. Poi si è tolto la vita.
L’omicidio di Vanessa Zappalà ad Aci Trezza
Quando lei, con quattro suoi amici, lo ha visto arrivare in auto ha tentato di fuggire, ma lui l’ha raggiunta assassinandola. È morta sul colpo, una sua amica è rimasta ferita di striscio. Lei lo aveva denunciato il primo giugno scorso. Otto giorni dopo i carabinieri l’avevano arrestato in flagranza, per l’ennesima incursione a casa. E la procura aveva chiesto i domiciliari, «considerato il concreto e attuale pericolo che possa insistere nel proprio comportamento illecito». Il giudice per le indagini preliminari però ha ritenuto sufficiente il «divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi che frequenta». «Si può fare affidamento sullo spontaneo rispetto delle prescrizioni da parte dell’indagato (non gravato da precedenti penali recenti e specifici)», ha scritto il gip Andrea Filippo Castronuovo.
L’omicidio di domenica notte è stato ripreso dalle telecamere. Vanessa era a passeggio con un’amica e altri due ragazzi, quando si è avvicinata la 500 di Sciuto. Lei gli ha detto di andare via perché altrimenti avrebbe chiamato i carabinieri, ha raccontato uno degli amici. «Lui continuava a fissarla. Siamo scappati. Ma lui è sceso e l’ha raggiunta. La temeva per i capelli e sparava».
In un taccuino racconta ancora il quotidiano, la 26enne aveva segnato tutti gli ultimi raid di Sciuto: «Due giugno, davanti al panificio dove lavoro: 10,35 e 13,05. Tre giugno: 9,45. Quattro giugno: 20,13. Cinque giugno: 12,05». Il 7 giugno si era presentato davanti casa: «15,58; 17,15; 17,26; 18,47; 18,50». E poi la nota: «Ho angoscia, timore, paura. Ha messo un Gps sotto la mia auto, mi segue ovunque».
Antonio Sciuto ritrovato impiccato a Trecastagni. Sciuto, che era separato e con due figli minorenni, è stato trovato morto nel pomeriggio: si è suicidato impiccandosi in un casolare, di proprietà di un suo familiare, nelle campagne di contrada Trigona a Trecastagni, il paese dove viveva la vittima. Sulla parete ha lasciato la scritta di scuse “vi voglio bene” rivolta ai genitori e ai suoi figli, ma nessun accenno a Vanessa. A trovare il corpo sono stati i carabinieri che avevano scoperto la Fiat 500 utilizzata per commettere l’omicidio. La vettura era stata presa a noleggio e all’interno sono stati trovati altri 28 proiettili pronti per l’uso.
Dal profilo Facebook dell’omicida emergono particolari inquietanti: si vedono selfie con auto e moto di lusso, anche torso nudo mostrando una corona tatuata sul torace. E poi immagini riprese dai social che oggi sembrano dei segnali premonitori, come quella di Scarface e la sua celebre frase «Io non dimentico nulla, aspetto solo il momento giusto».
Una immagine salta con prepotenza agli occhi la foto di un uomo e di una donna di schiena su un terrazzo: lui le punta la pistola alla tempia e sulla schiena ha la scritta «I love you» E anche lo scatto della scritta, nero su pietra bianca, ‘I migliori inizi capitano dopo i peggiori finali’.
Lei invece nella sua denuncia aveva raccontato la storia con lui: «Ci siamo fidanzati nel maggio dell’anno scorso. Sono stati mesi terribili. Una volta, mi prese a calci e pugni in varie parti del corpo e ha distrutto casa. Ho avuto tanta paura. Ma all’epoca non ho avuto il coraggio di denunciare. Poi però l’ho lasciato, il 27 febbraio scorso. Lui continuava a seguirmi, una sera si intrufolò a casa, mi diceva: “Vattinni a fare la buttana con i tuoi cugini, tanto sempre appresso ti sto”. Oppure: “Divertiti con Tik Tok, che poi mi diverto io”». E aveva chiuso l’esposto così:: «Chiedo un provvedimento urgente in quanto temo per la mia incolumità e per quella dei miei familiari. Ritengo Sciuto persona molto violenta e pericolosa».

Vanessa Zappalà uccisa ad Acitrezza: chi era Antonino Sciuto, l’ex trovato impiccato
Il suo corpo senza vita rinvenuto a Trescastagni, nel Catanese. Antonino Sciuto, 38 anni, venditore d’auto, era sottoposto a divieto di avvicinamento alla ragazza. Sui social come Scarface: “Non dimentico”. E ha postato una foto con una coppia di spalle, con lui che punta la pistola su di lei. La caccia all’uomo era stata estesa anche in Calabria
Antonino Sciuto è stato trovato nel pomeriggio, impiccato in un casolare nella campagna catanese. Dopo una caccia all’uomo avviata ieri notte, dopo aver ucciso l’ex fidanzata, la 26enne Vanessa Zappalà, Sciuto è stato individuato dai carabinieri  in un terreno in contrada Trigona, comune di Trecastagni, dove viveva la 26enne uccisa. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato con una corda appesa al muro di un casolare. Per tutta la giornata sono state diffuse dai carabinieri le foto segnaletiche del ricercato: una con la barba, una senza. Antonino Sciuto, trentotto anni, venditore d’auto a San Giovanni La Punta, è l’uomo che la scorsa notte ha ucciso Vanessa, sparandole alla testa, e ferito di striscio un’amica della vittima ad Aci Trezza, nella provincia di Catania.
Emergono particolari inquietanti sulla figura del presunto assassino della povera Vanessa. Particolari che si ricavano come sempre dai social. Selfie con auto e moto di lusso, anche torso nudo mostrando una corona tatuata sul torace. E poi immagini riprese che oggi sembrano dei segnali premonitori, come quella di Scarface e la sua celebre frase ‘Io non dimentico nulla, aspetto solo il momento giustò. È parte del contenuto del profilo Facebook di Antonino Sciuto. Una immagine salta con prepotenza agli occhi: la foto di un uomo e di una donna di schiena su un terrazzo: lui le punta la pistola alla tempia e sulla schiena ha la scritta ‘I love you’. E anche lo scatto della scritta, nero su pietra bianca, ‘I migliori inizi capitano dopo i peggiori finali’.
La fuga. L’uomo subito dopo il fatto si è dato alla fuga e sono partite le ricerche. Secondo quanto ricostruito, la giovane passeggiava sul lungomare con degli amici, forse per fare rientro a casa vista l’ora tarda, e sarebbero stati proprio loro ad allertare i soccorsi e a indicare, nell’ex, il presunto autore. Dalla notte sono stati organizzati decine di posti di blocco nei paesi della cintura dell’Etna: quelli limitrofi di Tremestieri, il paese in cui viveva Zappalà, e San Giovanni La Punta il centro in cui abitava Sciuto e nel quale lavorava. I militari dalla scorsa notte, senza sosta, hanno compiuto decine di perquisizioni nelle abitazioni dei parenti più stretti e degli amici dell’uomo accusato di omicidio. Sono stati attivati tutti i controlli tramite le celle dei telefoni cellulari per capire quale spostamento abbia compiuto l’uomo, dopo avere sparato nella borgata marinara. Le ricerche nella tarda mattinata sono state estese anche in Calabria: c’era infatti il sospetto che Sciuto, utilizzando un’automobile non sua, avesse deciso di allontanarsi dalla Sicilia. Poi invece il ritrovamento nel pomeriggio del corpo senza vita dell’omicida.
Lo stalking . Sciuto, con il quale Vanessa aveva interrotto la relazione in maniera brusca, a giugno era stato arrestato, su disposizione della procura di Catania, dai carabinieri di Trecastagni, dopo che la giovane lo aveva denunciato per stalking. Gli erano stati contestati i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori. Era stato sottoposto ai domiciliari e poi il gip lo aveva liberato, imponendogli il divieto di avvicinamento. A rendenderlo noto è il colonnello Piercarmine Sica, comandante Reparto operativo del comando provinciale carabinieri, il quale spiega anche che Vanessa è stata raggiunta “da numerosi colpi d’arma da fuoco“.
L’ultimo post su Facebook. Un uomo e una donna entrambi di spalle. Lui a torso nudo con la scritta ‘I love you’ sulla schiena che punta la pistola alla testa della donna: è una delle immagini postate sul profilo Facebook di Antonino Sciuto, tra i selfie con moto e auto anche di grossa cilindrata. 

Omicidio Vanessa, celebrati i funerali dell’ex fidanzato assassino
Le esequie per Antonino Sicuto sono state celebrate a San Giovanni La Punta in forma privata
Sono stati celebrati questa mattina nella Chiesa Madre di San Giovanni La Punta i funerali di Antonino Sciuto, il 38enne che, sul lungomare di Aci Trezza, ha ucciso con sette colpi di pistola alla testa l’ex fidanzata, Vanessa Zappalà, di 26 anni, e si è poi impiccato a Trecastagni. Alla cerimonia, svolta in maniera privata, hanno partecipato i familiari e alcuni amici dell’uomo. I funerali della vittima è previsto che siano celebrati venerdì, dopo l’autopsia disposta dalla Procura. Ieri sera ad Aci Trezza e a Trecastagni ci sono state delle fiaccolate e degli incontri in strada per ricordare Vanessa.


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