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Angelo Reina, 42 anni, imprenditore, padre. Già denunciato per stalking e violazione degli obblighi familiari dalla ex moglie, le tende un agguato e la uccide con tre colpi di fucile. Poi si suicida

Mazara del Vallo (Trapani), 6 Settembre 2023


Titoli & Articoli

Uccide l’ex compagna a fucilate e poi si suicida (Grandangolo – 7 settembre 2023)
La vittima è Marisa Leo, 39 anni, uccisa dal suo ex compagno Angelo Reina, 42 anni.
Omicidio-suicidio in provincia di Trapani, tra Marsala e e Mazara del Vallo. Un uomo originario di Valderice, Angelo Reina, ha ucciso la ex compagna di Salemi, Marisa Leo, responsabile marketing e comunicazione della cantina Colomba Bianca, e poi si è tolto la vita. I due erano genitori di una bimba. L’omicida aveva attirato a vittima nelle campagne di contrada Ferla, chiedendo di incontrarla e le ha sparato con un fucile uccidendola per poi fuggire a Castellammare del Golfo, togliendosi la vita con un colpo d’arma da fuoco mentre era sul viadotto. Indaga la Squadra mobile della questura di Trapani, dopo il ritrovamento da parte degli agenti della polizia stradale.
“La nostra comunità è sconvolta da quanto accaduto. Non ci sono parole per descrivere il dolore per una tragedia assurda e inaccettabile. Esprimo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia a nome mio, dell’amministrazione e di tutta la città di Salemi. Ci stringiamo ai familiari nel ricordo di una ragazza solare che amava la vita. Il giorno dei funerali sara’ lutto cittadino a Salemi: e’ necessario accendere i riflettori su un fenomeno inaccettabile e insopportabile come il femminicidio. Ciao Marisa…”. Così Domenico Venuti, sindaco di Salemi, paese del Trapanese di cui era originaria Marisa Leo, uccisa dall’ex compagno.
“Siamo davvero in stato di emergenza, la violenza contro le donne fra le mura domestiche e fuori, sembra dilagare in modo sconvolgente nelle nostre città, bisogna costruire un fronte unico contro questi fenomeni, creare politiche adeguate che consentano alle vittime di uscire dall’incubo, sostenere di più i centri antiviolenza, che spesso si sostituiscono alle istituzioni nell’affiancamento in questo percorso di liberazione e serve fare una seria prevenzione attraverso centri di recupero e riabilitazione che agiscano sugli uomini”. Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani, e Delia Altavilla, responsabile coordinamento Donne Cisl Palermo Trapani, commentano così “l’ennesimo caso di femminicidio e suicidio, stavolta avvenuto nel trapanese tra Marsala e Mazara”. “Siamo vicini alle famiglia della vittima. Tra i gravissimi fatti di violenza emersi a Palermo, che confermano che spesso il male si nasconde proprio fra le mura domestiche e quelli che hanno confermato quanto fra i giovani dilaghi troppi la prevaricazione e l’abuso senza il minino ritegno, appare chiaro che il tema del contrasto alla violenza deve diventare priorità delle istituzioni, del mondo sociale, delle scuole dove si forma buona parte della coscienza delle future generazioni”, aggiungono. La Piana e Altavilla concludono “servono i centri di ascolto, servizi adeguati, politiche formative e di integrazione reali che intercettino i bisogni e non continuino a proporre percorsi preconfezionati e che davvero mirino a fare prevenzione, a fare educazione sentimentale ponendo come prioritario il rispetto dell’altro, perché questo clima ha man mano fatto perdere il valore delle relazioni tra le persone. Le vittime quindi spesso sono considerate alla stessa stregua di oggetti. Bisogna fare di più per tutelare le vittime che hanno bisogno di una società pronta a ‘salvarle’”.
Intanto, emergono alcuni particolari sull’omicidio suicidio avvenuto in contrada Ferla al confine tra Marsala e Mazara del Vallo. Angelo Reina, 42 anni, originario di Valderice, ha dato appuntamento all’ex compagna, Marisa Leo, 39 anni, madre di sua figlia e le ha sparato con un fucile. Poi con l’auto ha raggiunto il viadotto all’ingresso di Castellammare del Golfo è sceso e si è sparato con lo stesso fucile ed è precipitato giù dal viadotto da una cinquantina di metri. A trovare il corpo è stata la Polizia stradale. Sul caso indaga la Squadra Mobile di Trapani. Nell’auto è stata trovata una pistola non legalmente detenuta. Saranno gli esami balistici a chiarire meglio la dinamica dell’omicidio-suicidio. Marisa Leo aveva denunciato l’ex compagno nel maggio del 2020 per stalking e successivamente anche per violazione degli obblighi familiari. I due erano separati e lui non avrebbe provveduto a pagare gli alimenti per la figlia di 4 anni

Chi era Angelo Reina, l’uomo che ha ucciso la ex Marisa Leo e poi si è suicidato (FanPage – 7 settembre 2023)
L’imprenditore 42enne originario di Valderice ha dato appuntamento alla ex Marisa Leo nei pressi dell’azienda agricola di famiglia e l’ha uccisa a colpi di arma da fuoco. Poi ha raggiunto un viadotto dove si è messo in bilico e ha rivolto l’arma contro sé stesso precipitando giù dal ponte da una cinquantina di metri.
Angelo Reina, l’uomo che ha ucciso la ex Marisa Leo a Marsala prima di allontanarsi e suicidarsi con la stessa arma, un fucile, nelle ultime foto sui social appare sorridente vicino alla sua figlioletta avuta dalla donna. L’imprenditore 42enne, originario di Valderice, però non ha esitato a togliere per sempre la mamma alla sua bimba, lasciandola orfana. L’uomo probabilmente non ha agito di impulso ma aveva premeditato tutto. Il 42enne infatti ha dato appuntamento all’ex compagna 39enne in contrada Ferla, tra i vigneti di Marsala e Mazara del Vallo presentandosi con un fucile con il quale ha tolto la vita a Marisa Leo e una madre alla loro bimba.
Chi era Angelo Raina, ex compagno di Marisa Leo denunciato per stalking Titolare di un vivaio di famiglia a Marsala, Angelo Reina aveva conosciuto Marisa Leo qualche anno fa proprio nella città Trapanese. Insieme i due avevano deciso di formare una coppia da cui era nata una bimba, avuta nel 2019. La loro relazione però non era durata molto e poco dopo i due si erano separati. Secondo gli amici della vittima, lui però da quel momento aveva iniziato a perseguitarla tanto che lei lo aveva anche denunciato per stalking nel maggio del 2020 e successivamente anche per violazione degli obblighi familiari e ormai da tempo non si frequentavano più.
I rapporti continuavano solo per la figlia di quattro anni

L’unico rapporto che ancora intrattenevano era solo per la custodia della figlia di quattro anni ma Reina pare non si rassegnasse a quella relazione finita e tormentava da tempo Marisa. Da quella denuncia però era passato del tempo, lei aveva cercato di instaurare un rapporto più cordiale tanto da presentare anche remissione della querela e l’uomo ora appariva sui social sorridente e spensierato. Forse per questo quando ha dato appuntamento alla ex nell’azienda agricola di famiglia, ieri, lei ha accettato, mai pensando che potesse arrivare a ucciderla.
Marisa Leo uccisa dall’ex con tre colpi di fucile all’addome: mercoledì i funerali
“Questa notizia è un fulmine a ciel sereno, non abbiamo parole per il dolore” hanno dichiarato a Fanpage.it i colleghi dell’associazione presso cui la donna svolgeva il ruolo di responsabile marketing nell’area vino, confermando: “Stava lavorando con tutte le forze per creare un rapporto civile con l’ex compagno”. La 39enne del resto si era esposta più volte contro la violenza di genere partecipando a numerose iniziative dopo la separazione dal compagno.
Angelo Reina suicida dopo aver ucciso la ex. Lui invece si è presentato all’ultimo incontro con un fucile con cui le ha sparato almeno tre colpi. Poi con l’auto ha raggiunto il viadotto all’ingresso di Castellammare del Golfo dove si è messo in bilico sul ponte e ha rivolto l’arma contro sé stesso precipitando poi giù dal viadotto da una cinquantina di metri. Nella sua auto le forze dell’ordine hanno trovato anche una pistola non legalmente detenuta. Saranno ora gli esami balistici a chiarire meglio la dinamica dell’omicidio-suicidio.

Femminicidio di Marisa Leo: chi era il suo assassino, Angelo Reina (Voce di popolo – 7 settembre 2023)
Angelo Reina, imprenditore 42 anni, nella serata di ieri ha imboccato l’autostrada, l’A29, e dopo il casello di Castellammare del Golfo, ha accostato su un viadotto alto circa 50 metri. E’ sceso dalla sua auto con un fucile in mano, si è arrampicato sulla protezione del viadotto ed in bilico sul vuoto si è sparato un colpo per poi precipitare giù. La scena è stata vista da alcuni automobilisti di passaggio che hanno avvertito la Polizia Stradale che ha poi ritrovato il corpo di Reina nel precipizio. Solo dopo si è scoperto cos’era accaduto ed il motivo del gesto di Reina. Il 42enne aveva da poco ucciso la sua ex compagna sparandole almeno 3 colpi di fucile, lo stesso con il quale l’imprenditore ha poi messo fine alla sua vita.
E’ la tragedia “dell’ultimo appuntamento”, quello che viene fissato con l’obiettivo di “chiarire” e che spesso si trasforma nell’ultima occasione di far del male a chi prima si dichiarava di amare. E’ la cronaca di uno e mille femminicidi, che ancora non insegna a trovare contromisure adeguate.
Ma chi era Angelo Reina. Un imprenditore titolare di un vivaio a Marsala
, la stessa città dove Reina aveva conosciuto alcuni anni fa Marisa Leo. Una unione, la loro, da cui era anche nata una bimba nata nel 2019. Una relazione, però, difficile e destinata a finire non molto dopo. Ed è dalla fine della storia tra Angelo e Marisa che lui comincia a perseguitarla fino a portare Marisa a denunciarlo per stalking e per violazione degli obblighi familiari nei confronti della bimba nata dalla loro unione.
Nonostante il comportamento di Reina e le attività di stalking, Marisa Leo lo “grazia” e ritira la denuncia. Una scelta dettata dall’intenzione di tutelare la figlia ed il cognome che portava.
Una scelta di clemenza che non ha impedito a Reina di porre in atto un ultimo tentativo disperato, conclusosi con l’omicidio di Marisa. Un ultimo appuntamento nell’azienda di famiglia. Un ultimo incontro nel quale Marisa non immaginava certo che Angelo, il padre della loro bimba, potesse arrivare ad ucciderla. Un tentativo di raggiungere un “rapporto civile” con l’ex compagno per il bene della figlia che, invece, le è stato fatale. Così Angelo Reina ha armato il fucile contro la madre di sua figlia e poi contro sé stesso.

La perizia psicologica ad Angelo Reina, egocentrismo e incapacità di comprendere gli altri (Rai News – 13 settembre 2023)
La consulenza fu effettuata durante la causa per l’affidamento della figlia. Oggi l’ultimo saluto alla sua vittima, Marisa Leo
Nel giorno in cui Salemi dà l’ultimo saluto a Marisa Leo, uccisa a 39 anni da un ex compagno che la considerava cosa sua, la domanda che torna è se i segnali d’allarme, la denuncia per stalking, avrebbero potuto fermare in tempo la mano di Angelo Reina.
Nella consulenza psicologica collegata alla causa civile per l’affidamento della figlia, il quadro che emerge è quello di un uomo che – scrive lo psicologo – “fatica a comprendere il punto di vista dell’altro e i possibili bisogni-desideri che gli altri possano nutrire”. Nella riflessione sulla fine della loro relazione, Reina si sarebbe dimostrato non in grado di “avviare un percorso di riflessione e d’introspezione” dimostrando, inoltre, secondo il perito, una “forma di egocentrismo” “che non gli permette di vedere e comprendere l’altro”.
Questa perizia è datata maggio 2021. Un anno prima Marisa  aveva deciso di denunciarlo per stalking, dopo l’inseguimento in auto, i pedinamenti, le telefonate continue. Poi, la scelta della donna di ritirare la querela per il bene della figlia. La legge prevede che solo in alcuni casi il processo vada avanti anche quando la vittima intende ritirare la denuncia, e quello di Marisa non rientrava tra le situazioni definite gravi dal codice penale.
Dopo il ritiro della querela era cominciata l’assistenza psicologica per entrambi ma evidentemente nessuno aveva visto i segni che avrebbero portato Angelo Reina a organizzare una trappola per uccidere Marisa e poi a togliersi la vita su un viadotto autostradale.

 

Paolo Crepet: “Una persona è quella che è, non cambia” (Perizona – 13 settembre 2023)
“C’è qualcosa che non funziona in noi donne? Il cuore prende il sopravvento sulla testa in alcuni casi?”, ha chiesto Myrta Merlino a Paolo Crepet, ospite in collegamento. “Non credo sia un problema che riguardi solo le donne – ha replicato lo psichiatra e scrittore – E’ un idea che forse abbiamo da sempre, l’idea che possiamo cambiare l’altro. Tantissima gente è convinta di questo. Quando incontri il male pensi di poterlo guarire modificandolo ma non è così. Bisogna capirlo perché credo che tanti femminicidi, tante violenze nascano proprio da questa sorta di illusione. Una persona è quella che è, non cambia perché ha un figlio o perché ci si sposa. Non cambia! Infatti quella bambina non ha cambiato nulla nella testa di quell’uomo. Ha ucciso il padre e la madre e di fatto ha ucciso la figlia perché per tutta la sua vita questa bambina dovrà fare i conti con quei proiettili. Ha condannato una bambina a essere orfana. Cosa c’è di più cattivo e terribile di questo?”.


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