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Marisa Leo, 39 anni, manager della comunicazione del vino, mamma. Attirata in una trappola dall’ex già denunciato per stalking e violazione degli obblighi familiari, uccisa con tre colpi di fucile all’addome

Mazara del Vallo (Trapani), 6 Settembre 2023


Titoli & Articoli

Uccisa dal suo ex compagno, l’associazione “Le Donne del vino” ricorda il suo impegno. «Nonostante tutto sorrideva sempre»

Marisa Leo, uccisa a colpi di fucile dall’ex compagno, nel 2019 aveva partecipato alla campagna “Tu non sei sola” dell’associazione “Le Donne del Vino“. Ecco il filmato del 2019 in cui la donna è incinta della sua prima figlia.

 

“Non si sentiva tutelata, aveva paura”: il racconto a Fanpage.it della collega di Marisa Leo, uccisa dall’ex (FanPage – 7 settembre 2023)
Le parole delle Donne del Vino, associazione che promuove la cultura enogastronomica e i diritti delle donne, con cui Marisa collaborava. “Oggi per noi è un giorno molto triste: stavamo programmando il prossimo evento ed era serena”
“Si era messa da subito in evidenza per la sua acutezza e intelligenza: dicevamo sempre che per noi Marisa è luce” dice Roberta Urso, delegata per la Sicilia dell’Associazione Donne del Vino, che promuove la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva enologica e nella società. “Da tempo la donna aveva avuto qualche problema, con una maternità gestita praticamente da sola: è sempre stata in prima linea nella difesa dei diritti delle donne in difficoltà e vittime di violenza”.
Marisa Leo è la vittima del femminicidio commesso in provincia di Trapani, tra Marsala e Mazara del Vallo. L’omicida è l’ex compagno, il 42enne Angelo Reina, originario di Valderice, che poi si è suicidato: i due erano genitori di una bimba di tre anni.
Nel 2020, la donna aveva denunciato l’ex compagno per stalking e violazione degli obblighi di assistenza familiare. Da tempo non vivevano più insieme: Marisa Leo era responsabile marketing e comunicazione della cantina Colomba Bianca, una delle principali cantine della Sicilia occidentale.
“Stavamo programmando il prossimo evento, era entusiasta”
“Ieri pomeriggio parlavo al telefono con Marisa, non più tardi delle 17, stavamo programmando la prossima tappa Mazara del Vallo di D-Vino, prevista per il 1 ottobre. Un’iniziativa creata da Marisa che facciamo da tempo per parlare di vino e dare il nostro contributo per parlare dei diritti delle donne. Era serena, stava crescendo la sua figlia di 4 anni” racconta Urso.
“Oggi è un giorno veramente triste per noi Donne del Vino, perché già avevamo un precedente: Donatella Briosi, somelier friulana uccisa qualche anno fa dall’ex marito. Da lì abbiamo cominciato ad occuparci delle donne vittime di violenze: sull’homepage del sito abbiamo attivato una campagna, Tu non sei sola, nata nel 2019, con cui una donna in difficoltà può rivolgersi a noi. Premendo un bottone rosso si viene messi in contatto con il centro antiviolenza competente territorialmente”.
L’impegno di Marisa verso le donne
“Marisa già in passato era stata protagonista di episodi di stalking: era particolarmente sensibile e vogliamo ricordarla con la sua forza e resilienza, parola che lei amava tanto. Sicuramente faremo qualcosa per ricordarla, non bastano scarpe e panchine rosse, bisogna far sì che certa gente malata non possa armarsi così facilmente e togliere la vita”.
Samantha, altro membro di Donne del Vino, riassume l’impegno di Marisa Leo verso i diritti delle donne: “Consapevolezza e informazione. Marisa sognava che che tutte le donne avessero l’obiettivo del rispetto, che fossero informate e informassero a loro volta. Marisa era completamente dedita a questa attività di informazione e formazione reciproca”.
“Non si sentiva al sicuro e tutelata”
“Non abbiamo mai avuto avvisaglie di un evento così tragico. Marisa spesso si diceva preoccupata, ma nessuno, in primis, non avrebbe mai pensato che tutto ciò potesse accadere. Non si sentiva però tutelata dalle istituzioni, non si sentiva al sicuro” continua Urso. “Gli episodi di stalking erano sottili, bisognava stare molto attenti per coglierli, bastavano piccole frasi e parole: è importante parlare di questi argomenti affinché le donne se ne rendano conto”.
Marisa Leo, secondo Urso, recentemente avrebbe pronunciato una frase che la riassume perfettamente: “La mia essenza non è merce di scambio“. Secondo la delegata siciliana, la donna “non voleva rinunciare ad essere una persona luminosa e libera: era vittima di una violenza psicologica, la bambina veniva sempre utilizzata come arma di ricatto. Lei non si sentiva tranquilla quando il padre viveva con la bambina”.

 

Cronaca di un femminicidio, Marisa Leo uccisa a Marsala (il manifesto – 8 settembre 2023)
VIOLENZA MASCHILE. Aveva denunciato per stalking il suo ex compagno e padre di sua figlia. Aveva 39 anni
Non si fidava più del padre della sua bambina. Aveva troncato la relazione che col tempo era diventata tormentata, fatta solo di litigi: ma quell’uomo non si era rassegnato alla separazione, continuava a perseguitarla, facendo di tutto per farla vivere nell’angoscia e nel terrore. E Marisa Leo, 39 anni, tre anni fa l’aveva denunciato per stalking.
Da quel giorno si dedicava soltanto alla casa, al lavoro e alla sua amata figlia. Si sentiva in pericolo e conosceva bene gli atteggiamenti degli orchi, perché, oltre a occuparsi della comunicazione e del marketing della cantina vinicola per cui lavorava, Marisa era impegnata in un progetto contro la violenza sulle donne. Aveva paura di quell’ex compagno che diceva di amarla, sapeva però di potere contare su una rete solida di protezione fatta di parenti, amici e colleghi di lavoro. Non la lasciavano mai da sola. Anche quando cinque mesi fa quell’ex minaccioso l’aveva raggiunta a Verona, dove la donna stava lavorando al Vinitaly nello stand dell’azienda, con la scusa di averlo fatto solo per aiutarla nella gestione della figlia che era con lei.
MA COME CAPITA nei femminicidi, quel maledetto appuntamento “chiarificatore” è stato fatale. Pare che Angelo Reina, 42 anni, abbia convinto Marisa a raggiungerlo nel suo vivaio di famiglia, a Marsala, per chiarire le divergenze dovute ai mancati versamenti del mantenimento. Quando è arrivata, la donna ha trovato il suo ex con una carabina in pugno. E con quell’arma è stata assassinata, il suo corpo è stato ritrovato in una pozza di sangue. Dopo avere uccisa la madre della sua bambina di 4 anni, Reina è salito sulla sua Porsche Cayenne, ha imboccato l’autostrada Mazara del Vallo-Palermo e si è fermato in un viadotto tra gli svincoli di Alcamo ovest e Castellammare del Golfo: lì si sarebbe sparato un colpo con la stessa carabina, precipitando poi nella scarpata. È stato un automobilista di passaggio ad assistere alla scena e ad avvertire la polizia. Così sono scattate le indagini per risalire all’identità e dai database è emerso che Reina era stato denunciato in passato per stalking.
GLI INVESTIGATORI della squadra mobile si sono messi allora sulle tracce di Marisa Leo. L’hanno chiamata inutilmente al telefono. È stato allertato anche il presidente della cantina Colomba bianca, Dino Taschetta. Fino alla scoperta che si temeva: al vivaio di famiglia di Reina i poliziotti hanno trovato l’auto della donna e il suo cadavere. «Avevamo lavorato tutto il giorno insieme in ufficio – racconta Giuseppe Gambino, direttore della cantina – ed è stata lei a dirmi che, appena usciva dall’azienda, sarebbe dovuta andare a prendere la bambina».
ORIGINARIA DI SALEMI, Marisa era molto conosciuta nell’ambiente vinicolo per la sua professionalità e la sua dedizione al lavoro. Per coronare il sogno di occuparsi di vino aveva deciso di non proseguire l’attività di commercialista, per cui aveva studiato laureandosi in economia. E faceva parte dell’associazione Donne del vino in Sicilia. «Dentro la nostra associazione aveva concepito il format ‘DxD Calici di vita’, nato per supportare le vittime di violenza. È paradossale che proprio lei sia stata vittima», dice Roberta Urso, presidente dell’associazione. Domenico Venuti, sindaco di Salemi, città dove risiede la famiglia della vittima, è afflitto: «La nostra comunità è sconvolta. Non ci sono parole per descrivere il dolore per una tragedia assurda e inaccettabile. Ci stringiamo ai familiari nel ricordo di una ragazza solare che amava la vita. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino».
DI MARISA LEO, oltre al ricordo doloroso delle persone che l’hanno conosciuta e a una bambina di quattro anni, resta un post pubblicato sui social l’8 marzo di tre anni fa: «Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per venire giudicate brave la metà. È vero. La parità non esiste ancora, il nemico più grande rimane il pregiudizio inconsapevole di tanti uomini, il pericolo maggiore è la mancanza di consapevolezza di molte donne…».

Marisa Leo uccisa dall’ex compagno (Storie Italiane – 11 settembre 2023)

Femminicidio Marisa Leo, svolta l’autopsia. L’avvocato: “Lei era certa che l’ex volesse farsi aiutare” (FanPage – 11 settembre 2023)
Svolta nella giornata di oggi l’autopsia sul corpo di Marisa Leo, la donna uccisa dall’ex a Trapani. L’avvocato Marchese a Fanpage.it: “Aveva affidamento congiunto della figlia, aveva visto l’ex tante volte prima di morire, non se lo aspettava”
Si è svolta oggi l’autopsia sul corpo di Marisa Leo, la donna uccisa dal suo ex compagno a Salemi, Palermo. Stando a quanto finora noto, la donna sarebbe morta in seguito a una serie di colpi di fucile che l’hanno raggiunta all’addome. Se la donna sia morta o meno sul colpo, sarà chiarito proprio dall’esame medico conclusosi nelle ultime ore. L’obiettivo di chi sta indagando sul femminicidio è quello di capire se la donna potesse essere salvata con soccorsi tempestivi dopo essere stata raggiunta dagli spari.
Mentre le forze dell’ordine indagano sulla possibilità di salvare la vita alla donna dopo essere stata ferita dai colpi di arma da fuoco, continuano anche gli accertamenti paralleli relativi alle ore, ai giorni e ai mesi precedenti, quelli che hanno portato al delitto. Leo aveva infatti deciso di lasciare l’ex, Angelo Reina, poco dopo la nascita della loro bambina e nonostante le continue minacce, gli appostamenti sotto casa e lo stalking, aveva deciso di non guardarsi indietro.
Quando parlava della sua decisione di lasciare l’ex compagno, Leo sottolineava di essere consapevole del rischio e del prezzo che avrebbe potuto pagare. “Sto pagando” raccontava parlando di Reina e di quella paura che da quando aveva messo un punto a quella relazione era costretta a vivere ogni giorno.
Dopo l’autopsia sulla vittima, si valuta la possibilità di sottoporre ad esame medico autoptico anche Angelo Reina per capire se fosse sotto effetto di alcol e droghe al momento dell’omicidio.
“So che oggi si è svolto l’esame autoptico sul corpo di Marisa, ma per ora non ci sono altre informazioni sugli accertamenti condotti dalle autorità – ha dichiarato a Fanpage.it Lorenzo Marchese, l’avvocato che aveva assistito Marisa Leo nella denuncia per stalking nei confronti di Reina -. Ero l’avvocato di Marisa, oltre ad essere un suo amico di vecchia data, quando lei aveva bisogno di tutela legale per la denuncia per stalking formulata nei confronti dell’ex. Aveva deciso di farla cadere a un certo punto per evitare che il padre di sua figlia avesse problemi con la legge, lui poi aveva promesso di essere pronto a intraprendere il percorso con una psicologa. Lo aveva fatto, alla fine, e stava andando avanti così”.
Stando a quanto spiegato dal legale nel corso dell’intervista telefonica, Reina aveva ottenuto l’affidamento congiunto della figlia e per vederla aveva incontrato spesso anche la madre. “Non era una sprovveduta e di certo non si illudeva. Marisa aveva la testa sul collo, faceva tutto per sua figlia e tra alti e molti bassi, era convinta che il suo ex compagno volesse farsi aiutare. Ne era sicura, me lo diceva spesso. Se oggi fosse qui, direbbe probabilmente che non si aspettava un epilogo del genere”.

Salemi e l’ultimo saluto a Marisa Leo: “La luce del suo sorriso” (Live Sicilia – 13 settembre 2023)

I funerali della giovane donna uccisa dal suo ex. L’omelia del vescovo di Mazara del Vallo.
Il dolore senza riposo. Un guizzo martellante che mozza il respiro. Le lacrime per una giovane donna, voluta bene da tutti, uccisa da un uomo violento. E quel sorriso, che è diventato il centro di molte narrazioni, che era una cosa viva, ma, qui, non lo vedremo più. E poi la speranza, nonostante tutto, con un soffio di dolcezza. Che ci sia un luogo per non perdersi – ovunque, in qualsiasi forma, poco importa -. Qualcosa che dia sollievo all’immensità di una perdita.
La notte nel cuore “Carissimi mamma e papà, familiari, amici e colleghi di Marisa. Carissimi fratelli e sorelle della comunità ecclesiale e civile di Salemi, presbiteri e diaconi. Ci ritroviamo qui, oggi, smarriti e sgomenti. Tutti assetati di una parola che spenga la sete del nostro spirito affranto e faccia ardere il nostro povero cuore rimasto congelato dalla drammatica vicenda accaduta alla nostra Marisa. La morte di Marisa ci ha fortemente scosso ed è calata la notte nel nostro cuore”.
Le parole e il dolore “Permettetemi di dirvi con tutta sincerità e delicatezza – prosegue l’omelia – che il momento richiede: io non ho parole mie che siano all’altezza di tanto dolore. Mi trovo qui, come voi, per condividere lo strazio di una situazione che ci supera da tutte le parti e ci fa piangere lacrime amare, resa ancora più cruda e più triste se guardiamo negli occhi della piccola (il riferimento è alla figlia, ndr), privata dai legami fondamentali della vita”.
“Vorrei condividere con voi una parola “altra”, una parola “alta” che il Vangelo riassume e la vita di Marisa esprime: l’Amore di Dio ricevuto e donato. ‘Chi ama è passato dalla morte alla vita’. Se oggi siamo tutti qui e in tanti è perché crediamo che il tempo dell’amore è più lungo del tempo della vita. Marisa con la sua carica, di bene, di intelligenza, di amore ci insegna ad avere più paura di una vita sprecata e sbagliata che di una vita bella e buona anche se accorciata tristemente da una morte ingiusta. Ci ricorda che dobbiamo avere più paura di una vita incolore, inodore e insapore che di una vita breve ma piena di bene, aperta alla luce e alla gioia sempre condivisa”.

Il sorriso di Marisa
Parole che scuotono e approfondiscono i sentimenti fortissimi di questi giorni. Davanti all’altare, ecco la bara, arrivata alle 15.30, con la foto di Marisa Leo. In prima fila, i familiari, i vertici delle cantine ‘Colomba bianca’, l’assessore regionale alla Famiglia, Nuccia Albano e una rappresentanza delle ‘Donne del vino’.
A ottobre realizzeremo a Mazara del Vallo il progetto sul vino al quale stava lavorando Marisa. Lo faremo per lei”, ha detto Roberta Urso, presidente delle ‘Donne del vino’ in Sicilia, intervenendo durante le esequie. “Marisa, tu nutrivi bellezza nel mondo che ci circonda. Tu sei stata la combattente n.79. Noi vogliamo continuare una battaglia di civiltà in sua memoria. L’essenza delle donne non è merce di scambio. Marisa, non diteci che scompare…”.
In chiesa anche l’intervento del sindaco di Salemi, Domenico Venuti: “Oggi c’è tanto male in quello che stiamo vivendo. In questa chiesa c’è l’intera città che si mostra vicina ai genitori di Marisa, a Mauro e Veronica. Oltre le parole dobbiamo tradurre in azioni concrete quello che Marisa ci ha lasciato. Non è più tollerabile che azioni di violenza vengono quasi considerate come azioni amorevoli. Da qui l’impegno delle comunità. Io mi vergogno di essere un maschio, troppe donne uccise. Non è questa la società che vogliamo, che in maniera sonnolenta stiamo accettando”.
Le parole di Mauro In questo momento così doloroso ringrazio tutti coloro che ci sono stati vicini, istituzioni, amici, colleghi di lavoro di Marisa e tante altre persone che, seppur non l’hanno conosciuta, hanno manifestato vicinanza. Tutto ciò è quello che ci sta dando la forza di andare avanti”. Questo il commiato di Mauro, il fratello.
“E’ la stessa forza che aveva Marisa a dare una vita serena a sua figlia. Rispettare significa stare attento a chi si ha accanto quando parliamo di vittime di femminicidio significa uccidere due volte quella donna, come Marisa. La luce di mia sorella è nel sorriso della sua piccola che ora sta con noi. Non possiamo lasciare sole le donne, dobbiamo aiutarle a sostenerle nelle loro battaglie. Le donne non sono merce di scambio”Doveva esserci una vita bellissima e c’è un funerale, con gli applausi all’apparire del feretro oltre l’ingresso della chiesa. Ma quel sorriso è il dono che rimane nel cuore di tutti, con la sua incancellabile dolcezza.

 

L’ultimo giorno di Marisa Leo, uccisa dall’ex: “Lei era convinta di andare a prendere sua figlia” (FanPage – 16 settembre 2023)
“Quarto grado” ha mostrato le ultime immagini di Marisa Leo, la 39enne uccisa dall’ex compagno Angelo Reina nel Trapanese. La mattina dell’omicidio Marisa era andata a lavoro, poi aveva raggiunto il padre di sua figlia al suo vivaio. Da lì non ne è uscita viva.
Sono le 8,28 di mercoledì 6 settembre quando nel cortile dell’azienda vitivinicola nel Trapanese in cui lavora, arriva con la sua auto Marisa Leo, la 39enne uccisa lo stesso giorno dal suo ex compagno Angelo Reina, padre della loro bambina. Un uomo che, poco dopo il femminicidio, si è tolto la vita con la stessa arma usata per uccidere Marisa e si è lasciato cadere da un cavalcavia.
La trasmissione tv “Quarto Grado” ha mostrato, nella puntata di venerdì 15 settembre, le immagini delle telecamere di videosorveglianza che ritraggono Marisa durante il suo ultimo giorno di vita. La donna arriva appunto con l’auto nel cortile dell’azienda, scende e cammina verso l’ufficio, fa tutto quello che verosimilmente faceva ogni giorno. Compra le caramelle alla figlia che l’ex avrebbe dovuto consegnarle nel tardo pomeriggio e pranza con i colleghi. Alle 17,28 le videocamere la riprendono di nuovo nel cortile dell’azienda mentre parla con un collega per qualche minuto. Poi lo saluta, sale in macchina e se ne va.
Marisa Leo era convinta quel pomeriggio di andare al vivaio dell’ex compagno per riprendere la figlia. Ma lui, premeditando l’omicidio, aveva già portato la piccola altrove. Da quel luogo la 39enne non tornerà più.
Reina, come è stato ricostruito, aveva pagato un investigatore privato per pedinare la ex, mentre era in vacanza con la figlia le mandava video e audio strazianti della bambina che piangeva. Ma invece di riportarla da lei, come hanno confermato anche le amiche della vittima, lui la “usava” per farla sentire in colpa.
“Le diceva che era tutta colpa sua, perché lei non voleva tornare insieme a lui”, le parole di un’amica di Marisa Leo. E il giorno dell’omicidio, ha confermato un’altra amica davanti alle telecamere di “Quarto Grado”, “lei era convinta di andare a prendere sua figlia”.

 

 


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In memoria di

Realizzato in una notte il murale per Marisa Leo, Marsala la ricorda così (la Repubblica – 8 settembre 2022)

Realizzato in una notte il murale per Marisa Leo, Marsala la ricorda così
È opera dello street artist Fabio Ingrassia: “Ho sentito il bisogno di far arrivare il suo messaggio”
È stato realizzato a Marsala nello spazio di una notte il murale dedicato a Marisa Leo, la donna trentanovenne uccisa dall’ex compagno Angelo Reina. È opera dello street artist Fabio Ingrassia che lo ha dipinto nei pressi di Porta Garibaldi, dove in molti si fermano a deporre mazzi di fiori. “Ho incontrato Marisa Leo diverse volte, anche se non la conoscevo personalmente, e ho sentito l’esigenza di fare arrivare il suo messaggio a quante più persone possibili – racconta Ingrassia – Sono sotto shock, come tutta Marsala”.