Angelo Azzarello, 26 anni, piccolo imprenditore. Già denunciato per stalking (revenge porn) da un’altra donna. Insegue la fidanzata e la uccide sparandole all’inguine. In attesa del processo ottiene i domiciliari. Condannato a 17 anni di reclusione confermati in Appello, assolto in secondo grado dall’accusa di stalking
Palma di Montechiaro (Agrigento), 4 Dicembre 2014
Titoli & Articoli
Uccise la fidanzata a Palma, Angelo Azzarello ai domiciliari (GdS – 9 gennaio 2016)
Il giovane lascia il carcere. Lo ha deciso il gup Alessandra Vella davanti al quale è in corso il processo con l’abbreviato
Il ventiseienne Angelo Azzarello, piccolo imprenditore di Palma che ha confessato l’omicidio della giovane fidanzata rumena Alina Condurache salvo poi fare parziale marcia indietro, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Lo ha deciso il gup Alessandra Vella davanti al quale è in corso il processo con rito abbreviato. La richiesta di sostituzione della misura cautelare era stata presentata dal difensore dell’imputato, l’avvocato Santo Lucia. Il giovane, al quale sarà applicato lo strumento di controllo del braccialetto elettronico, nei mesi scorsi era uscito dal carcere ed era stata disposta la detenzione in una struttura psichiatrica dove doveva essere sottoposto ad alcune terapie. Ieri il giudice gli ha sostituito la misura cautelare concedendogli di tornare nella sua abitazione. Azzarello avrebbe ucciso la ragazza di quattro anni più giovane con due colpi di pistola dopo un litigio scaturito dal fatto che la giovane straniera voleva interrompere la loro relazione iniziata meno di due mesi prima con tanto di annuncio su Facebook.
“Uccise la fidanzata che lo aveva lasciato”, confermata condanna a diciassette anni (Agrigento Notizie – 30 giugno 2017)
Angelo Azzarello è stato riconosciuto colpevole, in appello era stata disposta una perizia psichiatrica
Condanna confermata per il ventisettenne di Palma di Montechiaro Angelo Azzarello, accusato di aver assassinato a colpi di pistola – nel dicembre del 2014 – la fidanzata Alina Condurache che lo aveva lasciato. In primo grado, il giovane era stato condannato per omicidio volontario – dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Agrigento Alessandra Vella – a 17 anni di reclusione. In appello era stata disposta una perizia psichiatrica che, però, ha escluso ogni vizio di mente.
Agrigento, la scia di sangue nella famiglia Azzarello Sia padre che cugino già processati per due omicidi (MeridioNews – 23 agosto 2017)
Due fatti di sangue che hanno riguardato i propri familiari e il timore che quanto accaduto ieri in contrada Burrainiti possa in qualche modo avere un legame con il passato. È questa una delle piste seguite dagli inquirenti nel tentativo di risalire alla persona che ieri ha sparato tre colpi di pistola uccidendo il 40enne di Palma di Montechiaro Salvatore Azzarello, trovato morto a bordo di un trattore in mezzo alle campagne. L’uomo è figlio di Giuseppe Azzarello, 68enne, che nel 2009 era stato condannato a 16 anni di reclusione perché ritenuto l’autore dell’omicidio di Alfonso Morgana, 65enne ucciso nel 2005con un colpo di pistola, in seguito a screzi di natura familiare (la vittima che era cugino della moglie). L’uomo, il giorno del delitto, aveva ricevuto la visita di Morgana che – in stato di esagitazione – gli aveva rivolto ingiurie e accuse in merito al modo in cui trattava la coniuge. Poi la lite era finita in strada dove i due uomini fecero ricorso alle armi, con Morgana che aveva avuto la peggio. I giudici in primo e secondo grado decisero per la colpevolezza di Azzarello, ma la Cassazione annullò la sentenza dispondendo un nuovo processo d’appello, in cui ad Azzarello è stata riconosciuta la legittima difesa e dunque l’assoluzione. Il lungo iter giudiziario vide Salvatore Azzarello indagato per favoreggiamento – in seguito a un dialogo in carcere tra l’uomo e il padre in merito al possesso di un’arma – ma l’accusa non portò mai mai a un processo.
Nove anni più tardi, un altro omicidio ha interessato la famiglia Azzarello. Stavolta a sparare è stato Angelo Azzarello, cugino della vittima di ieri. All’epoca dei fatti 24enne, uccise la fidanzata Alina Condurache, 20enne residente di Naro, che aveva deciso di lasciarlo. Per quel delitto, Angello Azzarello è stato condannato – la sentenza d’appello è arrivata a fine giugno – a 17 anni. In queste ore, gli investigatori – coordinati dalla sostituta procuratrice di Agrigento Simona Faga – stanno cercando di capire se il delitto di ieri c’entri qualcosa con tutto ciò o se invece si sia trattato dell’ennesimo episodio violento riguardante la famiglia palmese.
Azzarello assolto in appello per stalking: nel 2014 uccise fidanzata (Grandangolo Agrigento – 2020)
I giudici della Corte d’Appello, ribaltando il verdetto di primo grado del Tribunale di Agrigento, hanno assolto dall’accusa di stalking il trentenne Angelo Azzarello. Quest’ultimo, che sta scontando la condanna a 17 anni di reclusione per l’omicidio della fidanzata Alina Condurache avvenuto nel 2014, era stato riconosciuto colpevole dal gup del Tribunale di Agrigento che lo aveva condannato a un anno e mezzo di reclusione. La vicenda nasce dalla frequentazione di Azzarello con una donna sposata di Naro riuscendo a filmare e fotografare momenti molto imbarazzanti e privati.Quest’ultima, decisa a rimettere in sesto la vita familiare, troncò ogni tipo di rapporto con Azzarello che non condivise tale scelta. E per vendicarsi fece girare sui social e su Whatsapp le foto compromettenti della donna. La Corte d’Appello, ribaltando quanto deciso dal Tribunale di Agrigento, lo ha assolto dalle accuse di stalking.