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Alina Condurache, 22 anni. Inseguita e uccisa a colpi di pistola dal convivente

Palma di Montechiaro (Agrigento), 4 Dicembre 2014

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Ventenne uccisa dal fidanzato con due colpi di pistola all’inguine (La Stampa – 4 dicembre 2014)
Ha cercato di scappare, per 50 metri, a perdifiato;
ha corso lungo i terreni dell’azienda agricola di contrada Cipolla, nelle campagne di Palma di Montechiaro (Ag), ma è stata raggiunta vicino ai filari della vigna dove, dopo una colluttazione, il convivente le avrebbe esploso contro, da distanza ravvicinata, due colpi di pistola che l’hanno centrata fra il basso addome e l’inguine. Alina Condurache, 22 anni, è morta per una emorragia interna ancora prima di arrivare al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso, a Licata (Ag), dove la giovane romena – residente a Naro e domiciliata a Palma di Montechiaro – è stata trasportata.
Il Pm di Agrigento, Andrea Maggioni, dopo ore e ore di interrogatori, ha disposto il fermo del fidanzato, Angelo Azzarello, 24 anni. Secondo i carabinieri, che si stanno occupando dell’inchiesta sull’ennesimo femminicidio, i due convivevano e avevano una relazione da circa tre anni. Negli ultimi mesi, però, le discussioni e i litigi si sarebbero fatti sempre più frequenti per la morbosa e ossessiva gelosia di Azzarello, sfociata nell’aggressione mortale di ieri sera, intorno alle 23,30, dopo una lite.
Forse la ventiduenne – così come aveva già fatto altre volte (l’ultima riconciliazione risale al 14 ottobre scorso), voleva lasciare il suo fidanzato. La ragazza, probabilmente, per sfuggire all’ira del suo compagno è scappata dall’abitazione ma è stata inseguita e raggiunta dall’uomo con il quale viveva e che si è trasformato nel suo assassino.
A soccorrere la giovane romena sono stati alcuni parenti del ragazzo che vivono nelle vicinanze dell’azienda agricola di Azzarello. Il ventiquattrenne dopo aver sparato si è dato alla fuga e soltanto all’alba i carabinieri lo hanno bloccato in casa di familiari nel centro di Palma di Montechiaro, paesone di 23 mila abitanti che ispirò l’ultimo romanzo di Giuseppe Fava, «Passione di Michele». La pistola utilizzata per compiere il delitto, detenuta illegalmente, non è stata trovata. I carabinieri hanno setacciato l’intera azienda agricola e il percorso che avrebbe fatto per arrivare nel centro del paese. Per domani mattina la Procura ha disposto l’autopsia sulla salma di Alina, mentre sabato ci sarà la convalida del fermo di Azzarello, difeso dall’avvocato Santo Lucia.

Alina, romena ventenne uccisa dal fidanzato. Si stavano lasciando (Leggo – 4 dicembre 2014)
Una ragazza romena di 20 anni, Alina Condurache, è stata uccisa ieri sera a Licata (Agrigento). Dopo una notte di interrogatori il sostituto procuratore Andrea Maggioni ha disposto il fermo di un 21enne, Angelo Azzarello.
Il pm di Agrigento, Andrea Maggioni, dopo una notte di interrogatori, ha disposto il fermo di Azzarello, di Palma di Montechiaro. Si tratterebbe del fidanzato della vittima. Stando alle prime ricostruzioni dei carabinieri, i due avrebbero discusso perchè si stavano lasciando. La ventenne, nonostante i soccorsi, è morta all’ospedale «San Giacomo d’Altopasso».
MORTA DURANTE IL TRASPORTO Alina è morta per una emorragia interna durante il trasporto in ospedale, colpita da due colpi di pistola all’inguine. La giovane – secondo la ricostruzione dei carabinieri – conviveva da tre anni con Angelo Azzarello. Nell’ultimo anno, però, le discussioni e i litigi si sarebbero fatti sempre più frequenti e ieri sera – alle 23,30 circa – all’interno dell’azienda agricola di Azzarello, l’uomo le avrebbe esploso contro i due colpi di pistola.
A soccorrere la ventenne sono stati alcuni suoi parenti che vivono nelle vicinanze dell’azienda agricola. Il ventiquattrenne è stato bloccato diverse ore dopo dai carabinieri ed è in stato di fermo, indiziato di omicidio. La pistola con la quale avrebbe sparato alla sua convivente non è stata, al momento, ritrovata.


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