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Alessandro Popeo, 40 anni, vigilante, padre. Uccide l’ex moglie con un proiettile alla testa davanti alla figlia di due anni. Accusato di omicidio e cessione di sostanze stupefacenti, dice di essersi sbagliato e, anche se la perizia balistica dice che è impossibile, i giudici gli credono e lo condannano a 5 anni. Sconta un terzo della pena e torna libero

Roma, 17 Settembre 2014

alessandro popeo

 


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La uccise davanti alla figlia di 2 anni. Il pm: «Sedici anni all’ex marito»
L’omicidio avvenne in un appartamento al Casilino a settembre 2014. L’imputato, una guardia giurata, sparò con la pistola d’ordinanza. L’accusa: incapace di accettare la fine della storia d’amore. La difesa: «Colpo accidentale»
Sedici anni di reclusione per omicidio volontario più un anno e mezzo per la cessione di sostanze stupefacenti. È la richiesta del procuratore aggiunto Paolo Ielo alla corte d’assise per la morte di Natascia Meatta, uccisa dall’ex marito Alessandro Popeo davanti alla figlioletta di due anni nel settembre 2014.
«Colpo accidentale» I due si erano separati da alcuni mesi, ma si incontravano per via della bimba. Teatro del delitto, un’abitazione al Casilino. Popeo, guardia giurata, sparò con la sua pistola d’ordinanza, ma fin da subito sostenne che il colpo era partito in modo accidentale: l’arma l’aveva appoggiata su una mensola. Per Ielo invece il vigilante uccise l’ex moglie per gelosia, in particolare perché incapace di accettare la fine della storia d’amore. Non solo, secondo il procuratore aggiunto Popeo avrebbe di volta in volta fornito versioni diverse sulla dinamica dell’omicidio in base alle risultanze emerse dalle indagini. E la guardia giurata avrebbe anche procurato della droga a Natascia. Da qui la richiesta di condanna anche per quest’ultimo reato. La sentenza è prevista per il 26 maggio.

Guardia giurata sparò all’ex compagna: «Tragico incidente»
Condannato Alessandro Popeo, che nel 2014 uccise con un colpo di pistola Natascia Meatta: cinque anni di reclusione per omicidio colposo. Ribaltata la richiesta della procura della volontarietà e di 16 anni di carcere
Un colpo partito per sbaglio dalla pistola d’ordinanza di Alessandro Popeo, guardia giurata, uccise Natascia Meatta, morta davanti alla loro figlia di due anni per un tragico incidente. È questa la ricostruzione della Corte d’assise che ha condannato l’imputato a 5 anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo e l’immediata scarcerazione. Un verdetto che sconfessa, almeno in primo grado, la tesi della procura.
I parenti: «Che schifo» Il pm Paolo Ielo, convinto che si trattasse dell’ennesimo episodio di femminicidio nato dall’incapacità di accettare la fine di una storia d’amore, aveva infatti chiesto la condanna a 16 anni di reclusione con l’accusa di omicidio volontario. Sentenza pronunciata in un’aula piena di parenti e amici di Natascia Meatta che hanno accolto il verdetto con rabbia, lasciandosi andare a lacrime amare, e a urla piene di rancore. «Che schifo. Questa non è giustizia. La pagherai» sono state in sintesi le reazioni dei familiari. L’imputato, vestito con un giubbotto nero e jeans, è rimasto invece tranquillo, accogliendo il verdetto con soddisfazione e stringendo i pugni in segno di vittoria.
Popeo si era dichiarato innocente
Un distacco nei confronti della vittima in linea con il comportamento tenuto da Popeo che, in due anni dal giorno della tragedia, avvenuta il 17 settembre del 2014, non ha mai chiesto perdono alla famiglia della giovane donna. La coppia si era separata da qualche mese e sembrava che entrambi avessero reagito senza traumi alla fine della relazione. Popeo non aveva mai manifestato rancori o gelosie fino a quel tragico giorno. L’imputato disse subito che il colpo era partito in modo accidentale dalla sua pistola d’ordinanza. Dallo svolgimento delle indagini il pm Paolo Ielo si era convinto – sbagliando secondo la Corte – che Popeo invece avesse sparato con l’intento di ammazzare la donna colpevole di aver interrotto i loro rapporti. A tenerli uniti era rimasta soltanto la figlia. Ed era questa la ragione per cui il giorno della tragedia l’uomo si era recato dall’ex moglie. Quando entrò in casa – secondo la ricostruzione dei giudici – posò la pistola sulla mensola e parti il colpo mortale. Una tragica fatalità avvenuta proprio nel momento in cui era presente anche la loro figlia.

 


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