Eduart Zyberi, 53 anni, lavoratore portuale, padre. Uccide la moglie a coltellate e tenta il suicidio
Molassana (Genova), 31 Gennaio 2020
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I colleghi di Eduart Zyberi: “Una brava persona, sempre sorridente” (Genova Quotidiana – 1 febbraio 2020)
Lavorava in porto a Pra’ l’uomo che è accusato di aver ucciso la moglie dove la donna lavorava come colf, in un appartamento di villa Durazzo Grimaldi Chiarella a Montesignano, tentando poi di togliersi la vita
I colleghi di lavoro descrivono Eduart Zyberi, 53 anni, come una persona simpatica e di buon senso, un gran lavoratore. Un collega ne parla come di <una brava persona sempre sorridente, saggia, spiritosa con cui era un piacere parlare> e aggiunge che non riesce a credere che abbia potuto rendersi responsabile di un gesto così terribile come ammazzare la compagna della sua vita, la madre dei suoi figli. Lavorava in una ditta esterna impegnata al Psa.
Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura indagano per scoprire cosa sia successo nella casa di villa Durazzo Grimaldi Chiarella a Montesignano, antico edificio tutelato diviso in appartamenti, tra via Terpi e via Furlani, dove Laureta, 43 anni, lavorava come colf presso il proprietario, un trentenne che ieri mattina era uscito di casa per rientrare verso le 17:30.
La circostanza è confermata dai vicini di casa. Quando il datore di lavoro della donna è tornato, ha trovato il corpo di Laureta in un lago di sangue, massacrato da almeno una decina di coltellate all’addome e, accanto, Eduart che si era inflitto 3 o 4 coltellate, sempre all’addome, che perdeva molto sangue. Il trentenne ha chiamato i soccorsi (il 118 ha inviato un’auto medica e la Croce Verde di San Gottardo) che hanno rianimato l’albanese e lo hanno portato al San Martino. L’uomo non è in pericolo di vita, ma nei prossimi giorni dovrà essere operato all’addome. Eduart è in stato di arresto, piantonato all’ospedale. È accusato di omicidio. Gli uomini della Squadra Mobile dovranno anche chiarire se l’uomo abbia portato con sé il coltello usato per uccidere la moglie o se lo abbia preso nella casa. Nel primo caso scatterebbe l’aggravante della premeditazione.
La coppia aveva 2 figli dei quali uno ancora minore.
Omicidio di Molassana, il marito in ospedale ammette il delitto (Genova Today – 2 febbraio 2020)
Eduart Zyberi, 53 anni, è stato ascoltato dagli investigatori della Mobile in ospedale, dopo l’intervento chirurgico cui è stato sottoposto
Avrebbe confessato Eduart Zyberi, l’uomo di 53 anni che da venerdì notte si trova in stato di fermo per l’omicidio della moglie, la 42enne Laureta Zyberi. L’uomo, piantonato in ospedale, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico dopo il tentativo di suicidio, avrebbe ammesso agli investigatori della Squadra Mobile di avere raggiunto la moglie nell’appartamento di via Furlani, sulla collina che conduce a Sant’Eusebio, e di averla accoltellata al culmine di una lite.
L’arma del delitto, ritrovata, sarebbe un coltello da cucina/ Ancora non è chiaro, se Zyberi l’abbia portata con sé (e in quel caso potrebbe configurarsi la premeditazione) o se l’abbia presa nell’appartamento in cui Laureta lavorava come collaboratrice domestica.
Stando ai primi esami effettuati sul corpo, la donna sarebbe stata uccisa da una decina di coltellate piovute sulla parte anteriore e posteriore del corpo. Dopo avere infierito su Laureta, Zyberi ha rivolto il coltello verso di sé ferendosi all’addome: sottoposto a un delicato intervento chirurgico dai medici del San Martino, è stato estubato sabato mattina e ha potuto rispondere alle prime domande dei poliziotti, ammettendo con poche frasi confuse e sconnesse di avere ucciso la moglie per motivi di gelosia.
I figli della coppia, già ascoltati, non avrebbero menzionato ipotesi di separazione o litigi, ma le indagini della Squadra Mobile procedono. L’interrogatorio di convalida del fermo è previsto per i primi giorni della settimana.