Laureta Zyberi, 42 anni, collaboratrice domestica, mamma. Uccisa a coltellate dal marito
Molassana (Genova), 31 Gennaio 2020

Titoli & Articoli
Sposati da 25 anni, lui la uccide sul luogo di lavoro: proseguono le indagini sull’omicidio di via Terpi (Genova24 – 1 febbraio 2020)
Torneranno nell’appartamento dove è avvenuto l’omicidio, in una villa del 600 nel quartiere di Montesignano, in Val Bisagno, e cercheranno di parlare con amici e parenti dei coniugi Zyberi, per capire se tra i due ci fossero problemi di lunga data e trovare così un movente per il delitto.
La scena. Ieri sera, in via Terpi, a villa Durazzo Grimaldi Chiarella, la scoperta. Uno dei residenti, un uomo sui trent’anni, rientra a casa e trova la colf, Laureta Zyberi, 42 anni, morta per terra in un lago di sangue. Vicino al suo corpo quello del marito, Eduart Zyberi, di 10 anni più grande. L’uomo non è morto, ma solo ferito.
Arma e movente. Restano due elementi, chiave, da chiarire. La motivazione del gesto, molto probabilmente legata a motivi passionali, e l’arma del delitto. La donna è stata trovata con ferite all’addome, così come il marito, quelle che si è autoinferto, ma non è stato stabilito se il coltello fosse nella casa dove la vittima aveva preso servizio o se fosse stato portato dal marito. La seconda ipotesi farebbe scattare la premeditazione.
Le indagini. Ieri sul posto gli uomini della squadra mobile diretti da Stefano Signoretti. Le indagini sono coordinate dalla pm Elena Schiavetta mentre al medico legale Marco Salvi, che già ieri ha effettuato i primi rilievi sul cadavere della vittima, sarà assegnata l’autopsia.
I coniugi Zyberi erano sposati da oltre 20 anni e abitavano in un condominio in via Burlando, nel quartiere di Staglieno. Vivevano in Italia dall’inizio degli anni Novanta. Il marito ora si trova in stato di fermo, arrestato per omicidio, in ospedale. Le sue condizioni sono stazionarie. In mattinata è stato estubato ma resta ancora ricoverato in rianimazione per una lesione intestinale, a cui è stato operato.
Il femminicidio di Molassana: uccisa a coltellate dal marito sul lavoro (Genova Today – 1 febbraio 2020)
Laureta Zyberi, 42 anni, è stata accoltellata a morte da Eduart Zyberi, 53 anni, nell’appartamento di via Furlani in cui lavorava come collaboratrice domestica
Cosa sia successo in quell’appartamento di Villa Durazzo Grimaldi Chiarella, sulla strada che conduce a Sant’Eusebio, ancora non è stato ricostruito sino in fondo. Ciò che sinora appare chiaro, però, è che a uccidere Laureta Zyberi, 42 anni, è stato Eduart Zyberi, 53 anni, suo marito, che con lei viveva in un condominio di via Burlando e che venerdì, a un’ora ancora imprecisata, le ha sferrato coltellate sino a toglierle la vita.
A scoprire il corpo di Laureta è stato l’inquilino dell’appartamento in cui lavorava come collaboratrice domestica. L’uomo, residente nel palazzo di via Furlani da qualche mese, l’ha incrociata al mattino, mentre andava al lavoro, e l’ha salutata convinto di non trovarla più una volta rientrato, nel tardo pomeriggio. Invece alle 17.30, aprendo la porta di casa, si è ritrovato davanti l’orrore: la 42enne immersa in una pozza di sangue, al suo fianco, anche lui sanguinante e semi cosciente, un uomo che è poi stato identificato come il marito.
Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Stefano Signoretti, sono arrivati all’appartamento dopo la chiamata dell’inquilino al 112, rompendo definitivamente la quiete della collina di Montesignano e di quella villa che il Ministero ha dichiarato di interesse storico e artistico, in cui sono stati ricavati una serie di appartamenti: «Siamo tutti sconvolti, non saprei davvero cosa dire», è il commento attonito di una vicina, cui fa eco un’altra: «Mi sono affacciata alla finestra e ho visto la polizia, ho capito così che era successo qualcosa».
Laureta, nel palazzo, la conoscevano poco: arrivava per svolgere le ore di lavoro e poi si chiudeva la porta alle spalle e tornava alla sua vita. Una vita che da vent’anni condivideva con Eduart, e che nascondeva delle ombre. Litigi, gelosie e incomprensioni che sono deflagrate nell’ennesimo femminicidio, il quarto in Italia tra giovedì e venerdì. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, il 53enne avrebbe raggiunto la moglie nell’appartamento, sarebbe nata una discussione sempre più violenta, poi le coltellate, la furia, il delitto. Colpita a morte Laureta, Zyberi ha rivolto il coltello contro di sé, ferendosi all’addome.
All’arrivo del padrone di casa per la donna non c’era ormai più nulla da fare. Il compagno invece era ancora vivo, ed è stato portato all’ospedale San Martino, dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico e dove, piantonato, è stato messo in stato di fermo per omicidio. In mattinata è stato estubato, e i medici ritengono che non sia più in pericolo di vita.
Il proseguimento dell’indagine è affidato al pubblico ministero di turno, Elena Schiavetta, che venerdì sera ha effettuato un sopralluogo sul luogo dell’omicidio e ha già disposto l’autopsia per chiarire come sia morta esattamente Laureta. All’appello manca ancora l’arma del delitto, e i retroscena di un rapporto travagliato vanno ancora illuminati, ma che si tratti di un femminicidio, l’ennesimo, non ci sono ormai più dubbi.