Violeta Ganeva, 48 anni, badante, mamma. Morta per dissanguamento dopo essere stata massacrata di botte e a colpi di sedia dal marito che trasporta il corpo con una carriola e lo abbandona lungo un fiume
Castelnuovo Cilento (Salerno), 9 Novembre 2013
Il giallo del cadavere di donna abbandonato a Vallo della Lucania
Yordan Koled, 45 anni, operaio, padre. Racconta che lei aveva un altro e lui l’ha uccisa per gelosia.
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Donna uccisa a colpi di sedia, il marito confessa
Ha confessato il marito di Violeta Caneva, la donna 48enne di nazionalità bulgara massacrata a colpi di sedia la notte scorsa a Castelnuovo Cilento. L’uomo, connazionale di 50 anni, manovale, da tempo in Italia insieme alla donna e ad un figlio di 18 anni, ha ammesso – secondo quanto si è appreso – l’omicidio al termine di un lungo interrogatorio da parte del pm Valeria Palmieri. All’origine della lite che ha scatenato la furia dell’uomo, motivi di gelosia.
Aggiornamenti da Il Mattino:
Secondo una prima ricostruzione dei fatti il marito della donna, durante la scorsa notte, l’avrebbe aggredita all’interno del casolare nel quale abitava la famiglia. Un’aggressione brutale, durante la quale il manovale si sarebbe servito di una sedia per colpire ripetutamente Violeta fino a fracassarle il cranio. È probabile che la donna sia stata finita nei pressi di un corso d’acqua, a pochi metri di distanza dal casolare, proprio dove sono stati ritrovati il corpo della donna e la sedia in legno, quest’ultima all’interno del corso d’acqua.
Uccisa a calci e pugni e gettata in un campo, bulgaro confessa
Ha confessato il marito di Violeta Caneva, la donna 48enne di nazionalità bulgara massacrata a colpi di sedia la notte scorsa a Castelnuovo Cilento. L’uomo, connazionale di 50 anni, manovale, da tempo in Italia insieme alla donna e ad un figlio di 18 anni, ha ammesso – secondo quanto si è appreso – l’omicidio al termine di un lungo interrogatorio da parte del pm Valeria Palmieri.
Uccisa a calci, pugni e abbandonata senza vita in un terreno poco distante dalla strada provinciale tra Vallo Scalo e Vallo della Lucania, in provincia di Salerno.
E’ stata trovata cosi’ una 48enne di origine bulgara che lavorava come badante. Sulle prime i carabinieri del comando provinciale di Salerno hanno ipotizzato che si trattasse di un investimento. Poi gli investigatori hanno rintracciato il marito, un operaio edile 50enne anch’egli bulgaro e lo hanno interrogato in caserma. Ha ucciso la moglie per gelosia. Ha spiegato cosi’ ai carabinieri del comando provinciale di Salerno la violenta lite con la moglie culminata con la morte di lei. Interrogato per 3 ore l’operaio 45enne di origine bulgara Yordan Koled, fermato questo pomeriggio dopo il ritrovamento a Vallo della Lucania del corpo di Violeta Ganeva, 48 anni. La coppia ieri sera rientrava da una festa di piazza e lei ha confessato al marito di aver avuto un rapporto con un altro uomo. Accecato dalla gelosia, il 45enne, una volta tornati a casa, si e’ avventato sulla donna con calci, pugno e schiaffi, afferrando poi una sedia e colpendola piu’ volte fino a procurarle una ferita mortale al capo. Ha poi trasportato la donna con una carriola nella vicina campagna, alla periferia di Vallo, e li’ ha abbandonato il corpo, dove poi e’ stato rinvenuto dai carabinieri. L’uomo e’ accusato di omicidio volontario e si trova in carcere in attesa della convalida del fermo.
Femminicidio, uccisa a colpi di sedia e gettata in un campo. Confessa il marito
La badante bulgara residente nel Salernitano, prima è stata ammazzata brutalmente e poi trasportata con una carriola in una zona di campagna. Quando nell’abitazione sono giunti i carabinieri le macchie di sangue erano ancora ben visibili sul pavimento nonostante il tentativo di cancellarle. Dopo oltre tre ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Vallo della Lucania (Salerno), Yordan Koled, muratore bulgaro di 45 anni, ha confessato di aver ucciso la moglie Violeta Ganeva, badante, connazionale di 48 anni. “L’ho uccisa perché era stata con un altro”, ha confessato. L’ennesimo femminicidio si è consumato nella tarda serata dell’8 ottobre nel casolare di Vallo Scalo, nel Salernitano, dove la coppia viveva con il figlio ventenne che non si è accorto di nulla e che la mattina seguente è andato regolarmente a lavorare. La coppia aveva partecipato a una festa a Vallo Scalo, nell’abitazione di un connazionale, per festeggiare san Michele Arcangelo, un santo molto venerato dai cristiano-ortodossi. Qui hanno mangiato il piatto tipico a base di carne di pecora, annaffiato da vino, birra e grappa. Sono poi tornati a casa dove hanno iniziato a discutere. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima dopo aver confessato una relazione con un altro, è stata colpita ripetutamente dal marito con una sedia. L’uomo, poi, è andato a dormire. Ma nel corso della notte si è alzato ed è tornato in cucina dove a terra giaceva il corpo privo di vita della moglie. A quel punto ha deciso di prendere il cadavere, di sistemarlo in una carriola e condurlo fino alla strada che da Vallo Scalo conduce a Vallo della Lucania, lasciandolo visibile dietro una siepe. Poi ha ripercorso i 400 metri per raggiungere l’abitazione e ha tentato di pulire il pavimento imbrattato di sangue prima di tornare a letto.
Alla mattina come se nulla fosse, si è recato al lavoro. Yordan si arrangiava con piccoli lavori in muratura. La moglie invece faceva la badante a Celle di Bulgheria (Salerno) e tornava a casa il venerdì sera. Quando nell’abitazione sono giunti i carabinieri le macchie di sangue erano ancora ben visibili sul pavimento nonostante il tentativo di cancellarle. Inoltre, i militari hanno anche trovato gli abiti indossati dal 45enne sporchi di sangue. L’uomo è stato rintracciato dai carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno assieme ai colleghi della locale compagnia. Condotto in caserma, ha ammesso al pm di Vallo della Lucania, Valeria Palmieri, le proprie responsabilità. Ora è rinchiuso nel carcere di Vallo della Lucania con l’accusa di omicidio volontario.
Donna uccisa a Vallo Violeta è deceduta per dissanguamento
E’ deceduta per dissanguamento Violeta Ganeva, la 47enne bulgara ritrovata cadavere sabato mattina in località Cerrina di Castelnuovo Cilento e per la cui morte è stato tratto in arresto il marito Yordan Koled, 45enne anche lui bulgaro. L’esame autoptico eseguito ieri pomeriggio dal medico legale Adamo Maiese non ha lasciato dubbi e in linea di massima ha confermato quanto ricostruito dinanzi agli inquirenti dal manovale reo confesso. “Abbiamo litigato, l’ho picchiata, ma quando sono andato a letto era ancora viva ”aveva dichiarato al pubblico ministero. Secondo la ricostruzione di Yordan Koled, infatti, la moglie sarebbe morta durante la notte, ma lui se ne sarebbe accorto solo all’alba e proprio in quel frangente avrebbe deciso di rimuovere il cadavere e occultarlo tra la vegetazione dove poi è stato rinvenuto per una pura casualità. Sul corpo della donna il medico legale ha individuato diverse ecchimosi e ferite la più grave alla testa a livello occipitale. Un esame autoptico complesso, eseguito, per la prima volta nel sud Italia con l’ausilio di una tac tridimensionale per renderla il più reale possibile e ricostruire così nel dettaglio le fasi che hanno portato alla morte Violeta. Nelle prossime ore dovrebbe essere notificata la convalida dell’arresto e la data per l’interrogatorio di garanzia per il marito assassino. La badante bulgara sarebbe stata uccisa dal marito in preda ad un raptus di gelosia. La badante, infatti, secondo quanto riferito dall’uomo, aveva appena confessato un tradimento.