Veronica Giovine, 34 anni, farmacista o perito aziendale. Uccisa con 40 coltellate dall’ex fidanzato
Cinisello Balsamo (Milano), 28 settembre 2011
L’aveva sequestrata e minacciata con due coltelli e lei lo aveva denunciato. Poi però Veronica aveva ritirato la denuncia. Così qualche giorno dopo Antonio è di nuovo lì, a casa di Veronica, di nuovo con un coltello, e stavolta non la minaccia: la colpisce direttamente, 40 volte.
Antonio Passalacqua, 35 anni, pregiudicato. Ha ritenuto un insulto alla sua persona il fatto che Veronica avesse deciso di invitare un’amica a cena senza informarlo. Confessa e viene giudicato socialmente pericoloso. Condannato a 16 anni di manicomio giudiziario e 10 di reclusione.
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L’ha uccisa all’alba dello scorso 28 settembre a Cinisello Balsamo e da allora ha sempre negato ogni accusa. Ma oggi Antonio Passalacqua, 35 anni, pregiudicato, ha confessato «Ho ucciso io Veronica». La stessa Veronica Giovine, 34 anni, ammazzata con circa quaranta coltellate, nell’agosto 2010 denunciava l’ex fidanzato per stalking affermando di essere stata minacciata dall’uomo con due coltelli e sequestrata nella sua abitazione. I due, dopo un rapporto difficile e finito, avevano ricominciato a frequentarsi venti giorni prima dell’omicidio. Veronica gli aveva dato fiducia ritirando la denuncia e ottenendo l’eliminazione della restrizione che l’uomo aveva avuto ad avvicinarla proprio in merito alla querela dell’anno prima.
Passalacqua ha raccontato di essersi recato in via Rossini a casa della fidanzata la sera del 28 settembre, per chiarire perché la sera prima non era stato invitato ad una cena che Veronica aveva fatto con una sua amica. La discussione tra i due, però, fa presto a degenerare in un litigio che culmina in tragedia.
Dopo averla uccisa, Passalacqua è andato a dormire nell’appartamento a disposizione nel palazzo di fronte a quello della vittima. E’ da lì che la mattina seguente, un’ora dopo che la madre trovasse il corpo della figlia, è stato portato al commissariato e interrogato per diverse ore. Il giorno dopo, veniva arrestato con l’accusa di omicidio. Di quella ragazza oggi resta solo la richiesta di giustizia prima di poter riposare in pace. Forse è per quel briciolo di lucidità rimasta che l’uomo oggi ha confessato tutto al Gip Licinia Petrella nel corso dell’interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di Monza per crollare poi in un incontrollabile pianto. Passalacqua resta a disposizione del Pm di Monza Vincenzo Fiorillo, lo stesso che deciderà come procedere nei suoi confronti.
di Marina Angelo
Un’ ultima lite, pochi giorni fa, forse dovuta alla testimonianza che lo scorso giugno Veronica Giovine, 34 anni, aveva reso in tribunale contro l’ uomo che da ieri è accusato ufficialmente di essere il suo assassino. Potrebbe essere questo il movente che ha scatenato la furia omicida di Antonio P., detto Toni, 34 anni, con cui la vittima – trovata giovedì priva di vita con numerose coltellate all’ addome nel suo appartamento di via Rossini a Cinisello Balsamo – aveva intrecciato una burrascosa relazione, ora è rinchiuso nel carcere di Monza, in stato di fermo. L’ uomo, già noto alle forze dell’ ordine, ha negato ogni addebito. Ma contro di lui gli agenti del commissariato di polizia di Cinisello, coordinati dal pubblico ministero Vincenzo Fiorillo, ritengono di avere raccolto elementi sufficienti. Innanzitutto il processo che vede Toni imputato di stalking davanti al giudice Silvia Pansini, per le denunce della stessa vittima: è ancora in fase dibattimentale al tribunale di Monza. Anche se Veronica, in seguito, aveva ritirato le denunce e ripreso a frequentare l’ uomo di cui, comunque, non aveva mai voluto parlare in famiglia.
Secondo gli inquirenti la vittima aveva un rapporto fatto di litigi e riappacificazioni. Così si spiegherebbe la ferocia con la quale è stato martoriato il corpo della 34enne. Antonio P., messo sotto torchio dagli investigatori non sarebbe riuscito a fornire un alibi convincente relativo al lasso di tempo in cui Veronica è stata uccisa. Nel suo appartamento, nella palazzina gemella a quella in cui abitava la vittima, i poliziotti hanno trovato e sequestrato alcuni vestiti con macchie di sangue. Le analisi della scientifica diranno se è quello di Veronica. Nel frattempo anche ieri si è svolto un via vai silenzioso di amiche e conoscenti di Veronica davanti alla sua abitazione. Un pellegrinaggio che non si ferma dalle 12,30 di giovedì quando è stato scoperto il cadavere di Veronica. Erano state le colleghe di lavoro a dare l’ allarme perché lei, abitudinaria e precisa, non si era presentata in ufficio. La veterinaria cui di solito si rivolgeva si è voluta prendere cura degli animali della vittima, un cagnolino e un furetto.
di Ferdinando Baron
Cinisello Davanti al gip la confessione choc dell’ assassino di Veronica Giovine. «Ho perso la testa» «Non mi ha invitato a cena, l’ ho uccisa» Ha confessato. Poi è scoppiato a piangere. Un pianto ininterrotto, liberatorio. Dopo aver più volte negato ogni accusa, il pregiudicato Antonio Passalacqua, 35 anni, ha ammesso di aver ucciso con una quarantina di coltellate la sua fidanzata, Veronica Giovine, 34 anni, impiegata, all’ alba di giovedì scorso in via Rossini, a Cinisello Balsamo. La confessione è stata raccolta dal gip Licinia Petrella nel corso dell’ interrogatorio di convalida del fermo nel carcere di Monza. L’ uomo è crollato di fronte all’ imponente mole di indizi raccolti dagli investigatori del commissariato di Cinisello. Un omicidio per un banale motivo che ha innescato una serie di litigi tra Antonio e Veronica.
«È stato un raptus. Non so perché è accaduto. Volevo chiarire il motivo per cui non era stato invitato la sera precedente a una cena tra Veronica e una sua amica». Non essere stato invitato lo ha interpretato come un insulto. La discussione tra i due, che erano ritornati a frequentarsi dopo un tormentato rapporto, è quindi degenerata in un litigio, al culmine del quale, presumibilmente tra le 3 e le 4 del mattino, Antonio Passalacqua ha colpito Veronica con un coltellaccio da cucina e con uno più piccolo da tavola. Secondo gli accertamenti del medico legale, tra le quaranta coltellate sferrate al tronco ma anche sotto la gola, il fendente letale è stato quello che ha reciso l’ arteria aorta. Veronica Giovine, in una denuncia per stalking dell’ agosto 2010, aveva scritto che in più occasioni l’ uomo l’ aveva minacciata con due coltelli, almeno una volta sequestrandola anche nella sua abitazione. Venti giorni prima dell’ omicidio, dopo che i due erano ritornati a frequentarsi, lei aveva chiesto e ottenuto che Antonio non avesse più il divieto di avvicinarsi, disposto dal giudice proprio a seguito la sua denuncia. Una richiesta che le è costata la vita.
di Michele Focarete
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È crollato, ha confessato e poi è scoppiato in un pianto ininterrotto. Dopo aver disperato negato per quattro giorni ogni accusa, Antonio Passalacqua ha ammesso di aver ucciso Veronica Giovine all’alba di giovedì scorso a Cinisello Balsamo. Subito il delitto era poi tornato a casa, proprio di fronte all’abitazione della vittima, dove sono andati a prenderlo gli agenti del commissariato.
A far scattare la furia omicida sia stata uno «sgarbo»: la sera prima vittima non l’aveva invitato a una cena con un’amica. Del resto sembra che Veronica Giovine, 34 anni, non fosse molto fiera di quel rapporto con un uomo di un anno più grande che non aveva arte ne parte e che ogni tanto finiva in galera. «Mai saputo fossero insieme – spiegò infatti il fratello gemello Maurizio – Quando mia sorella viveva con i genitori e me aveva avuto una relazione e ci aveva subito presentato il suo ragazzo. Questo invece mai».
Veronica, perito aziendale, corrispondenze e lingue estere, era una ragazza autonoma e indipendente. Dopo il diploma aveva trovato lavoro presso la municipalizzata di Cinisello Amf e quattro anni fa aveva deciso di comprare casa in via Rossini. Qui aveva conosciuto Antonio, 35 anni, e aveva intrecciato una relazione senza però dirlo a famigliari e amici. Nel 2010 aveva tentato di interrompere il rapporto ma lui l’aveva minacciata, picchiata, sequestrata in casa. Lei lo aveva denunciato e il magistrato aveva imposto ad Antonio di non avvicinarsi. Ma lei stessa pochi giorni dopo ne aveva chiesto la revoca.
Poco dopo comunque Passalacqua fu arrestato per un furto di rame e finì dentro qualche mese. Uscito a giugno 2011 aveva ripreso, tra alti e bassi, a frequentare la ragazza. Fino a quando il 27 settembre Veronica invita un’amica a cena senza avvertirlo. La sera dopo lui si presenta per «chiarire» lo sgarbo e ne nasce una violenta discussione. Al culmine del quale, presumibilmente tra le 3 e le 4 del mattino, l’uomo avrebbe ripetutamente colpito la donna con un coltelaccio da cucina e con uno più piccolo da tavola, almeno quaranta volte. La mattina dopo i colleghi di lavoro no vedendola lanciano l’allarme e verso le 13 è proprio la mamma di Veronica, Adele, a fare la macabra scoperta.
Gli agenti vanno subito in cerca di lui e iniziano a battere alla sua porta. L’uomo non risponde sperando, nella sua mente confusa, che i poliziotti avrebbero lasciato perdere. Solo quando i vigili del fuoco romponola finestra, si presenta alla porta dicendo di non aver sentito nulla. Portato al commissariato per ore nega ogni responsabilità. Fino a quando ieri mattina davanti al gip crolla e confessa tra le lacrime.