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Tiziana Gentile, 48 anni, bracciante agricola, mamma. Uccisa a coltellate dal marito di un’amica

Orta Nova (Foggia), 26 Gennaio 2021

Uccisa senza un vero perchè dall’ex marito di una sua amica, forse geloso di questa amicizia


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Donna uccisa a coltellate nel Foggiano, c’è un sospettato. I vicini: “Abbiamo sentito le urla” (la Repubblica – 26 gennaio 2021)
Una donnadi 48 anni, Tiziana Gentile, bracciante agricola, è stata uccisa nel pomeriggio di martedì 26 gennaio all’interno della sua abitazione che si trova in via Sergente La Bellarte a Orta Nova. Ci sarebbe già un sospettato: è un uomo di 46 anni, conoscente della vittima.
La donna era sposata e aveva due figli di 17 e 18 anni. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, ancora al vaglio degli investigatori, pare che l’assassino abbia sfondato la porta dell’abitazione della donna per poi accoltellarla alla gola, così come riferiscono alcuni parenti della vittima. A dare l’allarme ai carabinieri sarebbero stati alcuni vicini di casa, che hanno sentito le urla della 48enne. Il femminicidio di è avvenuto a pochi passi dal luogo di un altro terribile omicidio, quello compiuto a ottobre 2019, quando Ciro Curcelli, assistente capo della polizia penitenziaria, si suicidò  dopo aver ucciso  a colpi di pistola la moglie Teresa, 54 anni, e le due figlie di 12 e 18 anni.

 

“Mia madre è stata uccisa e io chiedo di sapere il perché: se la moglie dell’uomo fermato sa qualcosa, ci aiuti” (la Repubblica – 29 gennaio 2021)
Francesca è la figlia di Tiziana Gentile, 48 anni, accoltellata a morte in casa a Orta Nova, nel Foggiano. Un amico di famiglia è stato fermato e a suo carico ci sono gravi indizi: “Credo nella legge – dice la ragazza – spetta a un giudice stabilire chi sia il colpevole”
Un appello alla moglie dell’uomo fermato per l’omicidio di sua madre, perché aiuti a capire la verità. E la fiducia nella giustizia. “Voglio essere la voce di tutte le vittime e di tutte le famiglie che hanno subito una cosa del genere. Io voglio dire loro che devono avere fiducia nella legge e, per chi ci crede, in Dio”. Sono potenti e cariche di grande forza le parole di Francesca, 22 anni studentessa universitaria in Scienze investigative all’Ateneo di Foggia, e figlia di Tiziana Gentile, la donna di 48 anni brutalmente assassinata con numerose coltellate al dorso e al collo martedì sera, 26 gennaio, ad Orta Nova, nel Foggiano.
Che ricordo ha di sua madre Tiziana?
“Mia madre viveva per noi figlie. Ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia”.
Cosa vorrebbe dire al presunto assassino di sua madre?
 “Perché. Perché lo hai fatto. Solo questo vorrei chiedergli se avessi la possibilità di parlare con il presunto assassino. Non riuscirei a fare altro, sicuramente non a toccarlo”.
Usa sempre l’espressione, presunto assassino. Come mai?
“Non posso dire che sia stato lui fino a quando non sarà il giudice a pronunciarsi”.
Cosa, direbbe invece, alla moglie di Tarantino?
“Se sa qualcosa, parli. Ci aiuti”.
Intanto è ancora ignoto il movente del delitto.
“Questa è la cosa che ci fa più male. Siamo logorati dal dolore. Mia nonna di 75 anni ripete continuamente: “Mi trovo senza una figlia così, da un giorno all’altro” .
La scorsa notte in cella Tarantino ha tentato di togliersi la vita. Come giudica questo suo gesto?
 “Non vogliamo che paghi con la morte. Vogliamo che si arrivi al processo e nel caso sia colpevole abbia la giusta pena”
Quando ha sentito per l’ultima volta sua madre?
“L’ultima volta che ho sentito la mamma è stato alle 14:25 di martedì, poco prima che venisse uccisa. Abbiamo scherzato sulle sedie nuove che avremmo dovuto sistemare in cucina. Avevo appena fatto un esame di Criminologia”.
Questo è stato un terribile delitto. Lei e la sua famiglia avete avvertito l’affetto e la vicinanza dei suoi concittadini?
Ho ancora speranza nell’umanità, credo ancora nel bene delle persone e nelle tantissime persone che  ci stanno dimostrando grande affetto e si sono messe, sin da subito, a disposizione degli inquirenti per aiutarli nelle indagini”.
In questa tragedia qual è la sua riflessione più forte?
“Nessuno deve essere padrone di togliere la vita ad un altro essere umano”.