Svetlana Roset, 47 anni, badante, mamma. Il marito la insegue, la picchia con dei bastoni, la zavorra con dei massi legati al collo e la getta nel fiume ancora viva
Piobbico (Pesaro Urbino), 14 Dicembre 2013
Era scappata dalla Moldavia e dal marito. Ma lui l’ha trovata, inseguita, massacrata e gettata nel fiume zavorrata con pezzi di cemento .
Nicolae Roset, 51 anni, padre. Nella fuga, ha potuto contare sull’aiuto di alcuni familiari.
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Il Messaggero
Pesaro, moldava scomparsa: ritrovato il cadavere in un laghetto. Nessuna traccia del marito
Il corpo di Svetlana Roset, la badante moldava di 47 anni scomparsa dal 14 dicembre a Piobbico è stato trovato poco fa in uno specchio d’acqua nei pressi del centro abitato.
A fare la scoperta i carabinieri, che da giorni stanno battendo la zona, in collaborazione con uno speleoclub locale. Secondo alcuni testimoni la donna avrebbe avuto con un litigio con il marito il giorno della scomparsa. Anche dell’uomo si sono perse le tracce.
Svetlana Roset abitava a Piobbico insieme ad una coppia di anziani da lei assistita. Il marito Nicolae Roset, di 51 anni, è residente in provincia di Grosseto, ma ha un piccolo alloggio a Piobbico. I due sarebbero stati visti litigare, mentre raccoglievano legna nei boschi intorno alla cittadina marchigiana. Negli ultimi giorni le ricerche dei carabinieri si sono focalizzate in particolare nei pozzi, dopo il ritrovamento di alcuni brandelli di stoffa bruciata, appartenenti ad un giaccone di Svetlana e della chiave di casa della copia di anziani nel focolare dell’appartamento di Nicolae. L’uomo è ricercato e si sospetta che sia tornato in Moldavia. I Roset hanno due figli grandi che vivono a Fermignano (Pesaro Urbino): sono stati loro a denunciare la scomparsa della madre.
Blitz
Svetlana Roset, la badante moldava uccisa: il marito ossessionato dal tradimento
Nicolae Roset era ossessionato dall’idea di un presunto tradimento di sua moglie: per questo era venuto fino in Italia, per cercare di riconquistarla. E invece l’ha ammazzata. Lo hanno arrestato ieri, 16 gennaio, a Mosca, grazie alla collaborazione dell’Interpol. Un mese fa il corpo di Svetlana affiorava dalle acque del fiume Candigliano a Piobbico, in provincia di Pesaro.
Qui si era trasferita dalla Moldavia a ottobre scorso, nel tentativo di sfuggire ad una vita coniugale ormai insopportabile. Aveva trovato lavoro come badante presso una coppia di anziani, ma Nicolae l’aveva rintracciata nel giro di poche settimane, sfruttando la rete di conoscenze fra moldavi che vivono nelle Marche. A fine novembre l’uomo ha raggiunto Piobbico con la sua idea fissa in testa.
Per due settimane, dicono i carabinieri, è riuscito a non allarmare Svetlana e a non rivelare nulla delle sue vere intenzioni, vivendo da solo in un piccolo appartamento che la moglie gli aveva preso in affitto. Il 14 dicembre, alle 10:40, la coppia è stata filmata da una telecamera all’uscita da un supermercato dove aveva fatto la spesa. Poi Svetlana aveva parlato al telefono con un familiare, spiegando che sarebbe andata a far legna con il marito in un bosco.
A Isola di Piobbico la tragedia si è consumata: Roset ha colpito la moglie alla nuca con un bastone o una pietra, poi ha zavorrato il corpo della donna, probabilmente ancora viva, con delle pietre, e l’ha gettato in acqua. Quindi è fuggito prima in Moldavia poi in Russia, depistando anche i due figli sulle sorti della loro madre. Il cadavere della badante è stato scoperto il giorno di Natale: nelle ultime ore l’arresto di Roset, grazie alle indagini condotte dai Carabinieri di Urbino e dal Comando provinciale dell’Arma, in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia della Direzione centrale della Polizia criminale italiana e dalla Direzione centrale per i Servizi antidroga presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca.
Corriere Adriatico
Piobbico, uccise la moglie Svetlana. Roset condannato a 27 anni di carcere
E’ stato condannato a 27 anni di carcere per l’uccisione della moglie a colpi di pietra. Nicolae Roset è stato riconosciuto colpevole dell’assassinio della moglie, Svetlana di 46 anni, il cui corpo poi gettò nel fiume. Si è chiuso ieri in corte d’Assise il processo a carico di Nicolae Roset con la condanna a 27 anni di reclusione. Il Pm Simonetta catani ne aveva chiesti 30 mentre il legale di Roset aveva chiesto l’assoluzione. L’omicidio avvenne il 14 dicembre 2013 a Piobbico, dove la vittima lavorava come badante. Il marito, da cui viveva di fatto separata da anni, l’aveva raggiunta in paese pochi giorni prima. Il 14 dicembre, i coniugi erano stati visti insieme al mattino in un supermercato, poi Svetlana è improvvisamente scomparsa mentre l’uomo è stato avvistato in paese anche nel pomeriggio. Poi la fuga, dopo aver preso un treno a Fano. Il ritrovamento del corpo da parte dei carabinieri avvenne il giorno di Natale del 2013, dopo che un boscaiolo riferì ai carabinieri di aver visto qualche giorno prima lungo quel tratto del fiume un uomo armeggiare con un masso. Il corpo della donna venne trovato vicino al paese, in un’ansa del fiume, con pesanti pietre ancorate alla testa, in modo che non potesse risalire in superficie. Di lì cominciò la caccia a Nicolae Roset, che si è conclusa circa venti giorni dopo in Russia, dove l’uomo si era rifugiato. Come preannunciato i due figli della coppia non si sono costituiti parte civile.