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Svetlana Ghenciu, 48 anni, cuoca, mamma. Uccisa dal marito con due colpi di pistola alla schiena

Rimini, 17 Giugno 2023


Titoli & Articoli

Rimini, la morte di Svetlana resta un mistero (Corriere Romagna – 21 giugno 2023)
Perché Gioacchino “Gino” Leonardi ha tolto la vita alla moglie Svetlana Ghenciu sparandole due colpi di pistola da tiro alla schiena e poi ha rivolto l’arma contro di lui?
È la domanda cui cercano di dare una risposta da lunedì pomeriggio gli investigatori della Squadra mobile della Questura di Rimini e il pubblico ministero Annadomenica Gallucchi che coordina le indagini sull’ennesimo femminicidio avvenuto a Rimini, scoperto dal figlio 16enne della coppia al rientro dal fine settimana in compagnia della fidanzata. A partire dal ragazzo per arrivare ai parenti più stretti della madre, che lo stanno ospitando e si spera possano continuare a stargli vicino per aiutarlo assieme a degli specialisti a superare un trauma così grande, agli inquilini e amici del palazzo di via Gambalunga 74 dove i coniugi abitavano in un appartamento al terzo piano, nessuno ha fornito fino ad ora un solo appiglio che possa servire da spiegazione.

Tragedia via Gambalunga, l’autopsia conferma la dinamica del femminicidio (Alta Rimini – 25 giugno 2023)
Cuoca di Rimini freddata con due colpi alla schiena nel suo letto
Gioacchino “Gino” Leonardi ha ucciso sua moglie Svetlana Genchiu due giorni prima che il figlio scoprisse la tragedia. Svetlana è stata uccisa con due colpi alla schiena mentre era sdraiata sul letto, in seguito a un intervento chirurgico. Gioacchino ha poi tentato di suicidarsi puntando l’arma verso di sé, ma non ha avuto la forza di appoggiarla alla tempia e l’ha invece puntata al petto, premendo il grilletto due volte. La conferma dell’autopsia è stata fornita giovedì scorso dal medico legale che si è recato sul posto, la relazione completa sarà consegnata al pubblico ministero nelle prossime settimane.

Rimini, Gioacchino Leonardi uccide la moglie Svetlana Ghenciu e si toglie la vita: il movente avvolto nel mistero (il Resto del Carlino – 20 giugno 2023)
È accaduto in un condominio di via Gambalunga: a scoprire i corpi il figlio 16enne. Due colpi di pistola alla donna ancora a letto, poi l’uomo ha rivolto l’arma verso di sé e si è ammazzato
Rimini, 20 giugno 2023 – Ha sparato due colpi contro la moglie e poi altri due contro se stesso per togliersi la vita. Il condomino al numero 72/74 di via Gambalunga a Borgo marina è stato insanguinato da quello che sembra essere l’ennesimo caso di femminicidio, seguito da un suicidio, anche se sul caso sono in corso degli accertamenti e gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi.

Stando ad una prima ricostruzione, Gioacchino Leonardi, 50enne di origine siciliana, avrebbe impugnato la pistola regolarmente detenuta per uso sportivo e avrebbe aperto il fuoco contro la moglie Svetlana Ghenciu, una donna di origine moldava di 48 anni, che lavorava per il panificio Fellini, prima di rivolgere l’arma contro se stesso. Le indagini, coordinate dal magistrato di turno Annadomenica Gallucci, sono affidate agli agenti della squadra mobile di Rimini, diretti dal vice questore aggiunto Dario Virgili.

Gino Leonardi ha ammazzato Svetlana Ghenciu e poi si è ucciso (foto Migliorini)

                 Gino Leonardi ha ammazzato Svetlana Ghenciu e poi si è ucciso (foto Migliorini)

A dare l’allarme, ieri attorno alle 17, sarebbe stato il figlio di 16 anni della coppia. Il ragazzo era fuori di casa da circa 48 ore avendo trascorso gli ultimi due giorni insieme alla fidanzata. Rientrando nell’abitazione al terzo piano, avrebbe trovato la porta chiusa dall’interno. Dopo aver provato più volte a contattare i genitori al telefono, ha chiesto aiuto ad una vicina di casa. Sono intervenuti anche altri condomini che, con un martello, sono riusciti a forzare la porta.
I corpi di Gino e Svetlana erano in camera da letto: lei era stesa sul letto, mentre lui sarebbe stato trovato riverso sulla donna, la pistola ancora in mano. Sul posto si sono precipitate a sirene spiegate le ambulanze del 118, insieme alle pattuglie della polizia di Stato. Via Gambalunga è rimasta chiusa al traffico per consentire lo svolgimento dei rilievi. Da quanto è stato possibile apprendere, l’omicidio-suicidio (questa al momento sembra essere l’ipotesi più accreditata) non si sarebbe consumato ieri, ma sabato o forse domenica. Nessuno dei condomini ha riferito di aver sentito grida o spari. Gino, disoccupato, non aveva precedenti.
Da quel che è stato possibile apprendere, non risultano sul suo conto segnalazioni o denunce per maltrattamenti o violenze nei confronti della moglie. Resta dunque da capire quali siano state le motivazioni che lo hanno spinto ad agire in quel modo. Su entrambi i corpi nelle prossime sarà disposta l’autopsia, mentre nel frattempo gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire la dinamica. Nell’appartamento era presente anche il cane della coppia, che è stata affidato prima ai vicini di casa e poi al canile.

Omicidio a Rimini, Svetlana e gli amici in lutto: “Era una persona d’oro” (il Resto del Carlino – 20 giugno 2023)
La donna lavorava da molti anni al panificio Fellini di Corso d’Augusto . La titolare: “Era ormai di famiglia, ma non parlava mai di suo marito”*
 “Era una persona squisita, di una solarità e una simpatia uniche”. Sospira, con la voce spezzata dal dolore, Donatella Fellini, titolare del noto panificio Fellini in Corso d’Augusto. Colpita come da un fulmine a ciel sereno nell’apprendere dell’assassinio della propria dipendente Svetlana Ghenciu, la 48enne moldava uccisa a colpi di pistola dal compagno Gioacchino Leonardi, che tutti chiamavano Gino, nell’appartamento che i due condividevano in via Gambalunga, a Borgo Marina. Svetlana, infatti, lavorava nel noto panificio “da diversi anni, come aiuto chef nel nostro laboratorio. Faceva di tutto, dalla pulizia delle verdure al resto. Ed era una grande, grandissima lavoratrice”.
Donatella ne parla come di “una donna d’oro”, trattenendo a stento le lacrime per quella collega, amica, con cui “insieme a tutti gli altri dipendenti andavamo anche a mangiare fuori insieme qualche volta, mantenendo fra noi un forte legame“. Un legame che ora, però, si è spezzato. Rotto dai colpi di pistola con cui, secondo i primi riscontri, Svetlana sarebbe stata uccisa dal compagno.
Un uomo di cui “lei non ci parlava mai – asserisce Donatella Fellini –. Sul posto di lavoro non era mai emerso nulla circa la loro relazione o possibili problemi di coppia che stessero attraversando. Sapevamo della sua esistenza, così come di quella del loro figlio adolescente, ma anche il ragazzino non avevo mai visto”. Svetlana da quanto emerge era la donna di casa, poiché il compagno risulterebbe disoccupato, e come traspare dalle parole di Donatella Fellini, la 48enne non parlava di quella relazione, perché era una persona “riservata e discreta, ma dal carattere stupendo e che tutti i nostri clienti amavano”. Anche dai comportamenti, la 48enne non aveva mai lasciato trapelare nulla davanti ai propri colleghi, dimostrandosi sempre professionale. Sempre sorridente: così appare accanto alle coleghe indossando il grembiule a righe e la camicia bianca della divisa. “Era arrivata da noi tanti anni fa e ce l’aveva presentata il nostro chef, con cui aveva già avuto a che fare per lavoro in passato. Per me, per noi del panificio, è come perdere un familiare, una di noi: una donna splendida”, ribadisce Donatella Fellini mentre la forza d’animo nel ricordare quell’amica tanto “solare” l’abbandona. E con un ultimo ricordo ribadisce: “Sono sconvolta da quanto è appena successo e non mi sembra quasi vero. Lei era davvero una persona fantastica”.


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