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Sigrid Gröber, 39 anni, cameriera. Massacrata a calci e pugni e lasciata morire al freddo dal compagno, già denunciato 7 volte per maltrattamenti e lesioni

Merano (Bolzano), 19 Febbraio 2023


Titoli & Articoli

“Sigrid Groeber è caduta dalle scale”: arrestato il compagno per omicidio (Today – 23 febbraio 2023)
La donna aveva 39 anni. Alexander Gruber aveva riferito ai medici di un incidente domestico, ma la tesi non convince gli inquirenti. Per la Procura la vittima è stata picchiata e poi lasciata al freddo
Sigrid Groeber, la 39enne morta a Merano nella notte tra sabato 18 e domenica 19 febbraio, è stata uccisa. Ne sono convinti gli inquirenti, che non credono alla tesi dell’incidente domestico fornita dal compagno Alexander Gruber e hanno fatto scattare l’arresto.  L’uomo, 55 anni, è accusato di omicidio volontario.
Gruber lavora come custode della scuola alberghiera “Kaiserhof” e vive nell’alloggio di servizio. Nella notte tra sabato e domenica chiama i soccorsi chiedendo aiuto per la sua compagna. Racconta che hanno passato la serata insieme e di averla poi trovata priva di sensi. Dice che la donna è caduta dalle scale. Sigrid Groeber viene soccorsa e portata in ospedale, dove muore. Quando l’uomo apprende la notizia, si sente male e viene ricoverato. I medici hanno dei dubbi sulla versione fornita dall’uomo. Vengono allertati i carabinieri. Viene anche disposta l’autopsia sul cadavere di Sigrid Groeber. La Procura di Bolzano ha deciso però di non rendere noti gli esiti dell’esame autoptico per non inquinare le indagini. Nemmeno una settimana dopo la morte della donna, per Gruber scattano le manette.
“Sigrid è stata picchiata e lasciata al freddo” A spiegare cosa ha fatto scattare l’arresto di Alexander Gruber è la Procura in una nota con cui si spiega che l’autopsia ha accertato più lesioni al capo, al collo, al torace, agli arti superiori e inferiori “tra cui plurimi fenomeni fratturativi coinvolgenti più elementi costali, a livello sia anteriore (torace) sia posteriore (dorso)”.
“Le lesioni riscontrate – continua la Procura -, sia per entità sia per distribuzione sul corpo, sono risultate essere del tutto incompatibili con una caduta accidentale e sono dovute all’utilizzo di strumenti contundenti, quali pugni e calci. Le lesioni, aggravate dalle condizioni di ipotermia in conseguenza del fatto che la persona offesa è rimasta esposta al freddo per un significativo lasso di tempo dopo l’aggressione, hanno portato a una crisi respiratoria che ha determinato la morte della donna”.

Un minuto di silenzio per Sigrid Gröber. La donna già picchiata da Gruber in passato (TgR Rai – 25 febbraio 2023)
Per ricordare la tragica scomparsa di Sigrid Gröber e ribadire la necessità di una profonda riflessione sul tema della violenza maschile nei confronti delle donne, lunedì 27 febbraio alle ore 12 l’amministrazione comunale meranese si fermerà per osservare un minuto di silenzio. L’iniziativa è stata proposta dal sindaco Dario Dal Medico in accordo con la vicepresidente della Commissione per le pari opportunità del Comune di Merano Sabine Kiem.
“L’intera città è in lutto – si legge in un comunicato – e nello sgomento per la morte di Sigrid. Dobbiamo fermarci insieme a riflettere su quanto è accaduto e interrogarci, nel rispetto della memoria della vittima, sulle responsabilità di ciascuno di noi. Perciò lunedì 27 febbraio, alle ore 12 in punto, l’amministrazione comunale si fermerà a ricordare Sigrid. Invitiamo tutti i meranesi e tutte le meranesi – ovunque si trovino, a scuola, sul posto di lavoro o in casa – ad alzarsi in piedi e a osservare assieme a noi un minuto di silenzio””.
Dario Dal Medico sta anche valutando la costituzione di parte civile del Comune di Merano al processo che vedrà imputato Alexander Gruber. Un gesto che secondo il sindaco è doveroso non solo verso le donne, ma anche verso l’intera comunità civile e democratica.  Intanto emerge che Sigrid Gröber aveva già denunciato il compagno per lesioni e maltrattamenti nel 2017. I suoi funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio a Selva dei Molini, suo paese natale.

 

Merano, omicidio Sigrid Gröber: spuntano due testimoni (Corriere del Veneto – 1 marzo 2023)
Due donne hanno visto poche ore prima della morte la cameriera di 39 anni, accasciata fuori dall’uscio dell’appartamento. Prima che potessero avvicinarsi un uomo le ha aggredite verbalmente e allontanate
Maltrattamenti e lesioni. Sigrid Gröber, la cameriera di 39 anni massacrata di botte e morta all’ospedale di Merano all’alba di domenica 18 febbraio, aveva già denunciato il compagno, Alexander Gruber, per le violenze subite. Lo aveva fatto cinque volte negli ultimi tre anni, rivolgendosi alle forze dell’ordine di Campo di Trens e di Bolzano, che a loro volta avevano trasmesso gli atti in Procura. Ma non è bastato: la donna è stata uccisa nella notte tra sabato 18 e domenica 19, massacrata a calci e pugni e poi abbandonata al gelo della notte meranese, ai piedi della scalinata che porta all’appartamento seminterrato dove viveva Gruber, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravat.
Da un mese e mezzo, al 55enne era stato messo a disposizione un alloggio dalla scuola provinciale alberghiera Kaiserhof dove lavorava come custode. Un posto di lavoro che avrebbe dovuto aiutarlo a ripartire, dopo un passato difficile. Cosa sia accaduto, nella notte in cui Gröber è stata uccisa, è ancora avvolto da una fitta coltre di mistero. Ma i contorni cominciano a delinearsi: l’ultimo tassello è quello offerto dal racconto di due testimoni. Due passanti che, alle 19 di sabato, hanno dichiarato di aver visto la donna, accasciata all’ingresso dell’appartamento di servizio nel seminterrato della scuola.
Le due testimoni. Le due si sono avvicinate per prestarle aiuto: l’impressione era quella di trovarsi davanti a una donna che aveva bevuto troppo. Prima che potessero raggiungerla, però, un uomo (con ogni probabilità lo stesso Gruber) ha iniziato ad aggredirle verbalmente, intimando loro di allontanarsi. Cosa che, spaventate, avevano fatto, nella convinzione che sarebbe stato lui ad aiutare la donna a terra. Un tassello fondamentale, perché finora, nella ricostruzione della serata c’erano otto ore di “vuoto” (ora accorciate a sette). Gröber, infatti,era stata vista per l’ultima volta alle 18, mentre usciva da un locale di via Goethe (a poche centinaia di metri di distanza da dove è stata trovata in fin di vita), dopo avervi trascorso diverse ore insieme al compagno, consumando alcolici. Lui, poi, era stato visto alle 21 in un altro locale di via Otto Huber. Poi il vuoto fino alle 2. È a quell’ora che la telefonata con la richiesta d’aiuto era arrivata ai soccorritori. Partita da due passanti, che Gruber aveva incrociato nella zona della stazione dei treni, dove ha riferito di essere andato proprio in cerca di aiuto per la compagna in quanto lui, il cellulare, l’aveva dimenticato. Al loro arrivo, i soccorritori avevano trovato la donna incondizioni disperate: era morta due ore dopo all’ospedale Tappeiner.
La versione del compagno e l’autopsia. Appresa la notizia, Gruber aveva avuto uno shock ed era stato ricoverato, in osservazione, nel reparto di Psichiatria. Ai carabinieri che lo avevano ascoltato, aveva ripetuto la versione già fornita ai soccorritori: «Sigrid è caduta dalle scale». La Procura aveva aperto un fascicolo d’indagine per omicidio, a carico di ignoti. Col passare delle ore, però, l’ipotesi di reato era passata a omicidio volontario aggravato, e nel registro degli indagati era stato iscritto Gruber. Lunedì, il pm aveva incaricato il medico legale Dario Raniero dell’autopsia sul corpo della donna, eseguita martedì. I primi risultati erano stati decisivi per smentire la versione di Gruber. Sul corpo di Gröber «sono state riscontrate molteplici lesività a livello di capo, collo, torace, arti superiori e inferiori», con diverse fratture alle costole sia a livello del torace che del torso. Lesioni che, per entità e distribuzione, risultano «del tutto incompatibili con una caduta accidentale e sono dovute all’utilizzo di strumenti contundenti, quali pugni e calci». Dopo essere stata picchiata, Gröber è stata abbandonata al gelo: le lesioni sono state «aggravate dalle condizioni di ipotermia in conseguenza del fatto che la persona offesa è rimasta esposta al freddo per un significativo lasso di tempo dopo l’aggressione, hanno portato ad una crisi respiratoria che ha determinato la morte della donna». Mercoledì, il pm aveva richiesto al gip la misura della custodia cautelare in carcere, eseguita giovedì mattina. E confermata lunedì, durante l’interrogatorio di garanzia, durante il quale Gruber si è avvalso della facoltà di non rispondere.


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