Alexander Gruber, 55 anni, custode. Massacra a calci e pugni la compagna e la lascia morire al freddo. In ospedale racconta che lei è caduta dalle scale.
Merano (Bolzano), 18 Febbraio 2023
è confuso.
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La morte di Sigrid Groeber. Il compagno giura: “È caduta dalle scale!”
Arrestato con l’accusa di aver ucciso la compagna Sigrid Groeber a calci e pugni a Merano, Alexander Gruber si difende giurando che si è trattato solo di un incidente. L’uomo dice di non ricordare come sia successo. Di fatto, avrebbe chiamato i soccorsi solo dopo sette ore.
Tutto il giallo nell’approfondimento di Cronaca Vera
Morte di Sigrid Groeber, scena muta davanti al giudice di Gruber
La difesa sta pensando di chiedere al tribunale del riesame la revoca della custodia cautelare in carcere
Stamattina si è avvalso della facoltà di non rispondere Alexander Gruber, il 55enne in carcere a Bolzano accusato di aver ucciso l’amica Sigrid Groeber, di 39 anni, a calci e pugni e trovata morta sulle scale della scuola Kaiserhof di Merano. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato. Sigrid Gröber aveva già denunciato Alexander Gruber per maltrattamenti e lesioni. Un procedimento è tuttora pendente. La difesa sta intanto pensando di chiedere al tribunale del riesame la revoca della custodia cautelare in carcere.
Sigrid Groeber morta a Merano, il legale del compagno: “Confuso, non da escludere perizia psichiatrica”
L’avvocato del 55enne Alexander Gruber, indagato per omicidio volontario aggravato, ha raccontato a Fanpage.it l’incontro con il suo assistito in carcere. “Ha ricordi confusi, sostiene ancora che Groeber sia caduta dalle scale”.
Avrebbe continuato a insistere su una caduta accidentale Alexander Gruber, il 55enne indagato per l’omicidio della compagna Sigrid Groeber di 39 anni. L’esame autoptico sul corpo della donna di Merano ha evidenziato lesioni dovute a “calci e pugni”, non compatibili con la sola caduta accidentale dalle scale. Gruber è per il momento indagato per omicidio volontario aggravato e, dopo un ricovero presso il reparto di psichiatria dell’ospedale Tappeiner, è stato condotto in carcere nella giornata di domenica. Qui ha ricevuto la visita dell’avvocato Enrico Lofoco che si occupa della difesa.
“Non ci sono novità rispetto a quanto già dichiarato dopo la morte della 39enne – ha spiegato a Fanpage.it il legale – Gruber è confuso, continua a parlare di una caduta accidentale dalle scale. Lunedì vi sarà l’interrogatorio di garanzia e il 55enne ha qualche giorno per fare ordine nella sua memoria. L’autopsia sul corpo della vittima ha smentito la sola caduta da le scale, o comunque ha respinto l’evento come causa del decesso, ma cosa sia davvero successo non è ancora chiaro”.
Secondo quanto raccontato dall’avvocato Lofoco, Gruber e la 39enne sarebbero accomunati da un passato difficile legato alla dipendenza da alcolici. Entrambi avevano cercato di rifarsi una vita attraverso un nuovo lavoro rispettivamente in un istituto alberghiero e in un ristorante. La vittima, originaria di Selva dei Molini, aveva conosciuto il compagno circa un anno fa a Vipiteno, dove aveva lavorato. Nonostante il trasferimento del 55enne a Merano avevano deciso di far continuare la loro relazione. “Questo è quello che sappiamo del passato della coppia – ha ribadito – e per il momento non abbiamo notizie di disagi psichici pregressi di Gruber. Non è esclusa l’ipotesi di una perizia psichiatrica, ma siamo solo all’inizio delle indagini”.
Secondo quanto ricostruito finora, poche ore prima del decesso la 39nne aveva passato del tempo al bar con il compagno. I due avevano consumato, stando al racconto di testimoni, diversi alcolici prima di alzarsi per tornare presso l’abitazione del 55enne, un alloggio seminterrato accessibile da una scalinata esterna. Diverso tempo dopo aver lasciato il ristorante, Alexander Gruber è stato avvistato nei pressi della stazione mentre chiedeva aiuto ad alcuni passanti asserendo che la compagna era caduta dalle scale. Quando le forze dell’ordine sono arrivate sul luogo del delitto, hanno trovato il 55enne accanto al corpo della donna, lasciato esposto al freddo a lungo prima dell’intervento delle autorità.