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Rossella Iatesta, 46 anni, mamma. Uccisa dal marito con così tante bastonate in testa che l’autopsia non è riuscita a contarle

Mondavio (Pesaro Urbino), 9 Dicembre 2014

Rossella-Iatesta


Titoli & Articoli

Ruggieri ammette: “Ho ucciso mia moglie perchè mi voleva lasciare” (Quotidiano – 12 dicembre 2014)
Si è tenuto dalle 12 alle 12,30 odierne, presso il reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Croce di Fano, l’interrogatorio di garanzia nei confronti di Gino Ruggieri (48 anni), accusato di aver ucciso, martedì scorso, la moglie Rossella Iatesta, 46enne, all’interno della loro villetta di San Filippo sul Cesano, nel comune di Mondavio.
L’interrogatorio è stato eseguito dal giudice per le indagini preliminari Lorena Mussoni, alla presenza del pubblico ministero Sante Bascucci e dell’avvocato difensore dell’uomo Diego Dell’Anna di Novafeltria, arrivati nella struttura sanitaria scortati dal capitano della compagnia dei carabinieri di Fano Alfonso Falcucci, dal maresciallo del radiomobile Mauro Amati e dal comandante della caserma dell’Arma di Mondavio, maresciallo Pasquale Castigliego. Ruggieri ha risposto a fatica per via delle sue condizioni cliniche, che permangono molto gravi, ma è parso comunque lucido e collaborativo, ammettendo di essere stato lui a colpire la moglie, al culmine di un litigio scoppiato a causa della relazione che Rossella aveva con un uomo di San Severino Marche. Una relazione di cui Ruggieri ha detto di essere stato a conoscenza da poco tempo e per la quale la moglie voleva la separazione. Volontà, quella di sciogliere il matrimonio, che la vittima avrebbe confermato al marito anche martedì mattina. Nel giro di poche ore è atteso il provvedimento di convalida dell’arresto da parte del gip, che sarà molto probabilmente accompagnato da una misura cautelare di carcerazione, la quale, finché le condizioni di Gino Ruggieri permarranno gravi, sarà eseguita con il piantonamento in ospedale.

 

Mondavio, l’autopsia conferma la ferocia (Messaggero Veneto – 20 dicembre 2014)
Rossella uccisa con 50 bastonate in testa
Decine di colpi alla testa, forse 40, 50 o anche di più. Talmente tanti e sovrapposti che non è stato possibile contarli con precisione.
Ma non c’è dubbio che siano stati la causa della morte della 46enne Rossella Iatesta, aggredita a bastonate dal marito Gino Ruggieri il 9 dicembre nella loro villetta in via San Filippo sul Cesano. L’autopsia, eseguita ieri – dalle 12 alle 15 – dal professore Adriano Tagliabracci e da Raffaele Giorgietti, ha confermato l’ipotesi di indagine della Procura e del pm Sante Bascucci. Il volto e il cranio di Rossella Iatesta sono stati devastati da diverse fratture multiple. Secondo le prime analisi del cadavere, la donna sarebbe stata colpita alle spalle da un solo corpo contundente e cioè il bastone ritrovato sul luogo del delitto.
Il tutto sarebbe cominciato quando Rossella e il marito Gino erano in camera al piano di sopra. Qui al culmine di una litigata (scoppiata perché, come ha detto Ruggieri al gip Lorena Mussoni «voleva cacciarmi di casa») l’uomo si sarebbe scagliato sulla moglie. Rossella è riuscita a scappare di sotto, ma proprio quando aveva raggiunto la porta e forse la salvezza, il marito (e padre del loro bambino di 9 anni) l’ha assalita. I medici legali hanno escluso l’esistenza di tracce di rapporti sessuali. Rossella non avrebbe subìto violenza fisica da Ruggieri prima di essere uccisa. I due medici hanno anche visitato il marito (piantonato al S.Salvatore e di Pesaro) per vedere se i segni che ha sul corpo siano compatibili con una colluttazione. Alcuni hanno dato esito positivo, ma non tutti. E Ruggieri (assistito dall’avvocato Diego Dell’Anna) ha ripetuto più volte di non ricordare cosa sia successo, di come e quando si sia fatto quelle ferite. Tagliabracci e Giorgietti hanno poi fatto un sopralluogo alla casa. Ma dovranno ritornare ancora una volta per poter stabilire con esattezza la dinamica dell’omicidio attraverso l’esame del materiale biologico sparso per la villetta.

Delitto di Mondavio, funerale di Rossella: Baccari si stringe al dolore dei famigliari (Quotidiano Nazionale – 21 dicembre 2014)
La cerimonia nel paese originario della vittima nel foggiano. Grande commozione nel momento in cui il figlio di 9 anni legge una letterina indirizzata alla madre E’ stato un estremo saluto struggente e affettuoso quello che il paese di Baccari, nel foggiano, ha voluto porgere a Rossella Iatesta, la 46enne, originaria proprio di Biccari, uccisa il 9 dicembre scorso nella sua villetta di San Filippo sul Cesano (nel Comune di Mondavio) dal marito Gino Ruggieri a colpi di bastone.
Oltre 500 persone, ieri, hanno partecipato al funerale della donna, stringendosi intorno al babbo di Rossella, Francesco, ai suoi due fratelli Donato e Ferdinando e, soprattutto, al suo figlioletto di 9 anni che dal giorno successivo alla tragedia vive in Puglia con uno degli zii. E il momento più commovente della cerimonia, celebrata dal parroco del paese don Modesto, ha avuto come protagonista proprio il bambino, che ha letto una letterina scritta di suo pugno per la mammaNella immediatezza dell’omicidio al piccolo era stato detto che i genitori avevano avuto un incidente e che erano in ospedale, poi, nei giorni successivi, che hanno litigato e che la mamma è caduta per le scale e adesso lo guarda dal cielo.

 

Omicidio Iatesta, il bimbo di Rossella potrà riabbracciare i compagni di scuola (Quotidiano Nazionale – 4 gennaio 2015)
Il figlio della 46enne di San Filippo sul Cesano uccisa in casa dal marito Gino Ruggieri la mattina del 9 dicembre scorso, è in Puglia con la famiglia dello zio
Sarà ascoltato venerdì 9 gennaio al Tribunale dei Minori di Ancona, nell’ambito della procedura sul suo affidamento, Il figlioletto di 9 anni di Rossella Iatesta, la 46enne di San Filippo sul Cesanouccisa in casa dal marito (e padre del piccolo) Gino Ruggieri la mattina del9 dicembre scorso. Il bimbo, che dal 10 dicembre è in Puglia con la famiglia dello zio materno Donato, salirà dunque nelle sue Marche e non è escluso che molto presto possa ritornarci in modo stabile. Questo perché c’è già un’istanza di dissequestro riguardante la villetta in cui si è consumata la tragedia, nella quale il bambino potrebbe riprendere ad abitare insieme al nonno Francesco (che stava con lui prima di quel drammatico martedì) e allo zio Donato, che avrebbe chiesto un periodo di aspettativa dal proprio lavoro di guardia carceraria svolto nella casa circondariale di Ariano Irpino per spostarsi con la moglie e i tre figli nel pesarese. Spostamento che potrebbe diventare definitivo, poi, in caso di suo trasferimento lavorativo nel carcere di Villa Fastiggi.
Sarà comunque il Tribunale dorico a stabilire l’opportunità o meno per il piccolo ditornare a San Filippo, anche se da parte sua, il bimbo avrebbe già espresso il desiderio di farlo e, soprattutto, di riabbracciare al più presto i propri compagni di terza elementare. Un sogno, quest’ultimo, che potrebbe avverarsi il 7 gennaio, alla ripresa della scuola, perché i parenti per regalargli questa gioia sembrano intenzionati a salire nelle Marche già da mercoledì. Gino Ruggieri, intanto, è detenuto a Villa Fastiggi dal 23 dicembre, dopo aver trascorso 7 giorni tra la vita e la morte nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Fano (per aver ingerito quasi un litro di insetticida liquido nei minuti successivi al massacro a colpi di bastone consumato nei confronti della moglie) e un’ulteriore settimana nella camera “del detenuto” del San Salvatore.


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