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Nidia Roana Loza Rodriguez (Lucia), 37 anni, infermiera, mamma. Uccisa con due coltellate alla gola dal marito

Camisano Vicentino (Vicenza), 13 Aprile 2017

 


Titoli & Articoli

Vicenza, uccide la moglie: “Non te ne andrai con nostra figlia” (Quotidiano Nazionale – 14 aprile 2017)
L’ennesimo litigio con la coniuge finisce nel sangue. Femminicidio nella notte, poi la telefonata a sua madre: “Vieni a prendere la bimba”
HA UCCISO la moglie nel cuore della notte con due micidiali coltellate alla gola, nella villetta di famiglia. Poi ha telefonato a sua madre, che abita lì vicino, senza raccontarle l’accaduto ma chiedendole di venire a prendere la figlioletta di tre anni, addormentata al piano di sopra e ignara di tutto. Quindi ha chiamato i carabinieri confessando il delitto.
Con questa sequenza di gesti Mirko Righetto, di 47 anni, padovano di origine, con lievi precedenti penali, gestore di un’azienda di serramenti ereditata dal padre, ha dato una svolta tragica e irreversibile alla propria esistenza a Camisano Vicentino, dove fino a ieri viveva con la vittima, Nidia Roana Loza Rodriguez, di 37 anni, cittadina italiana di origini colombiane, infermiera in una casa di riposo della zona. Consegnata l’arma del delitto, un coltello a serramanico, l’uomo è stato arrestato e durante l’interrogatorio davanti al magistrato di turno si è detto «pentito». 
A FAR SCATTARE la molla assassina sarebbe stato il timore che la moglie, dopo l’ennesimo litigio per motivi di gelosia, lo lasciasse impedendogli di vedere ancora la bambina. Quando i militari sono arrivati sul posto, la donna era già morta. L’hanno trovata riversa a terra tra la cucina e il soggiorno, con addosso i pantaloni della tuta e una felpa. E la figlia della coppia, in attesa della nonna, stava dormendo al piano superiore: a quanto pare, non si sarebbe accorta di nulla. I due si erano sposati quattro anni fa, dopo altri otto di convivenza.
Il matrimonio però era entrato da qualche tempo in crisi, probabilmente per questioni di gelosia. Non erano infatti al loro primo grave litigio: l’anno scorso in un paio di occasioni i carabinieri erano stati convocati nella villetta. Ma nessuno dei due coniugi era poi passato alle vie legali. Nonostante la coppia non avesse avviato le pratiche per il divorzio, marito e moglie si erano rivolti ad un consulente matrimoniale per avere alcune indicazioni. Nel primo interrogatorio da assassino reo confesso, l’uomo ha raccontato che la vittima, dopo il litigio fatale, avrebbe minacciato di non fargli più vedere la bimba.
La vita sociale della provincia vicentina racconta che il piccolo imprenditore, appassionato di lettura e scrittura benché abbia mancato la maturità classica, ha pubblicato sotto pseudonimo un libro e alcune poesie, aggiudicandosi anche un premio.  In rete lui stesso avrebbe scritto di essere già stato sposato una volta e di avere un altro figlio, di 12 anni. La cronaca nera, invece, segnala che l’uomo una decina d’anni fa fu arrestato per aver rapinato una prostituta, mentre risultano agli atti alcuni suoi problemi di tossicodipendenza.

 

Uccisa a coltellate dal marito: «Lucia ci raccontava di quelle liti» (il Gazzettino – 14 aprile 2017)
Era una ragazza solare, attenta e vivace Nidia Lucia Loza Rodrighez, la 37enne di origini colombiane che è stata uccisa l’altra notte dal marito.  Così la ricordano i colleghi che lavoravano con lei alla casa di riposo di Taggì di Villafranca Padovana dove la ragazza era impiegata come infermiera. Aveva studiato nel suo Paese e poi aveva preso l’abilitazione in Italia, quindi era stata assunta dalla struttura di ricovero per anziani. «Ultimamente ci raccontava che aveva problemi con il marito. Di recente la situazione si era inasprita, ma mai nessuno avrebbe pensato che sarebbe finita così. Le liti ci sono in tutte le famiglie, ma arrivare a tanto non ce lo aspettavamo», racconta un collega che ha appreso la notizia ieri mattina, quando la donna non si è presentata al lavoro.
Il nome di Mirko Righetto è passato di bocca in bocca ieri a Campo San Martino dopo che si è sparsa la tragica notizia dell’omicidio avvenuto nella non distante Camisano Vicentino. Nel 2008 il nome di Mirko Righetto compare quale responsabile di una rapina avvenuta a Padova ai danni di una prostituta. Righetto le ha rubato la borsetta e da questa ha sottratto i contanti. A suo carico ci sono, poi, anche alcune segnalazioni per detenzione di sostanze stupefacenti

 

Madre de colombiana asesinada por el esposo en Italia pide repatriar a su nieta (el colombiano – 17 avril 2017)
Una mujer de nacionalidad colombiana, identificada como Nidia Lucía Loza Rodríguez y quien es madre de una niña de tres años, fue asesinada por su esposo. El caso calificado por los medios de comunicación como un feminicidio, se registró en el sector de Camisano Vicentino, un barrio de la ciudad de Vicenza, norte de Italia.
Según el reporte policial, Nidia fue atacada con un cuchillo por Mirko Righetto, un ebanista con quien llevaba viviendo cuatro años. En la sala de la casa, Righetto le propinó varias heridas mortales con el arma blanca, aunque algunas versiones también señalan que podría haber disparos. El dictamen definitivo se conocerá después del próximo miércoles, cuando se realice la autopsia.
El implicado relató que después del ataque llamó a su madre, quien vive cerca de la casa de la pareja, y sin comentarle nada del incidente, le pidió que se llevara a su hija de tres años que dormía arriba. Luego él mismo alertó a la policía de los hechos ocurridos y confesó el asesinato. “Ella me dijo que nunca volvería a ver a mi hija”, expresó el hombre en declaraciones recogidas por el diario “Vicenzo Today”.
Berta Rodríguez, madre de Nidia, pidió desde Pasto que el cadáver de su hija sea repatriado, antes de que las autoridades italianas autoricen su cremación el próximo miércoles. Igualmente pidió ayuda para el regreso de su nieta de tres años de edad. La mujer dijo que su hija le había manifestado su intención de regresar a Pasto, puesto que desde hacía algún tiempo venía afrontando graves problemas de convivencia con su pareja.
La madre informó sostuvo también que su hija había perdido un brazo en un accidente, por lo que estaba buscando una indemnización en Italia para regresar al país. El accidente en el que perdió la vida, agregó Berta, podría estar relacionado con los malos tratos que Nidia recibía.
La pareja de esposos se casó hace cuatro años, luego de una larga convivencia en unión libre. Desde hace unos meses el matrimonio habría entrado en crisis por razones de celos, pero la noche del 12 de abril fue la primera pelea fuerte entre los dos, el año pasado en un par de ocasiones, la Policía tuvo que intervenir por violentas agresiones al interior de la casa.
La sobrina de la víctima, Lorena Ordoñez, solicitó que se realice una investigación a fondo por parte de las autoridades italianas, para que este crimen no quede impune y pide ayuda para que la menor llegue a Pasto.

 


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