LA TRAGEDIA. Due fendenti, uno alla schiena mortale che ha raggiunto gli organi vitali, l’altro dietro l’orecchio sinistro. E’ stata aggredita nel sonno dal marito Nadia Zanatta. La donna non ha avuto neanche il tempo di reagire al raptus di Antonino Santangelo che sabato scorso l’ha ammazzata per poi togliersi la vita lanciandosi dal balcone. Lui è morto per i traumi, soprattutto al torace, riportati nella caduta dalla veranda al quinto piano del palazzo di via Niella.
Sono le risultanze dell’autopsia eseguita ieri dal medico legale Benedicta Astengo incaricata dal pm Elisa Milocco che indaga sull’omicidio-suicidio di via Niella. Una tragedia familiare che ha avuto come teatro l’appartamento dove la coppia viveva da oltre vent’anni. Entro 60 giorni arriveranno anche gli esiti delle perizie e degli esami tossicologici richiesti dalla magistratura, ma il pm Milocco, per la morte del responsabile, ormai è pronta a scrivere l’ultimo capitolo su questo ennesimo femminicidio che ha scosso l’intera città di Savona.
Nadia Zanatta, 57 anni, impiegata modello del Comune di Savona, voleva separarsi e ha pagato con la morte. Il marito Antonino Santangelo, 64 anni, che ogni giorno l’accompagnava al lavoro col cane, non sopportava l’idea di restare solo e si è trasformato in assassino. Il tarlo della gelosia lo ha armato e spinto a compiere il delitto mentre la moglie dormiva nella cameretta del figlio più piccolo, che non era in casa. Dopo le coltellate mortali ha vegliato il corpo della moglie sino al primo pomeriggio di domenica per poi uccidersi lanciandosi dal balcone.