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Mariya Baran, 67 anni, badante, mamma e nonna. Uccisa a colpi di pistola dall’anziano fratello della donna che accudiva. Quasi nessuno ai suoi funerali

Torre Annunziata (Napoli), 15 Dicembre 2021


Titoli & Articoli

Torre Annunziata. Uccide la badante per futili motivi, aveva una pistola in casa (Lo Strillone – 15 dicembre 2021)
Pomeriggio di follia in via Gambardella. In manette un ex docente in pensione: aperta un’inchiesta
Fai schifo, ti devi vergognare. Non ti perdonerò mai”. E’ il grido di dolore della sorella di Pellegrino Reibaldi, un ex docente in pensione. Questo pomeriggio l’uomo ha ucciso con un colpo di pistola la sua badante di 67 anni, che si prendeva cura di lui e di sua sorella. Sono da poco passate le 14 a Torre Annunziata quando si è sentito forte il rumore di un colpo di pistola provenire da un’abitazione al decimo piano di una palazzina di Via Gambardella. Immediato il panico tra i vicini e in strada.
Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri che hanno subito interdetto l’accesso alla strada e sono saliti sul pianerottolo. Dinanzi a loro la scena è agghiacciante. La donna è stata trovata riversa sul pavimento in una pozza di sangue. Inutili i soccorsi: quando i sanitari sono entrati in casa, per lei non c’era nulla da fare. Aperta un’inchiesta per ricostruire con esattezza quanto accaduto. Esclusa la pista passionale, il diverbio è stato innescato per futili motivi. Le indagini sono coordinate dal pm della Procura di Torre Annunziata Andreana Ambrosino. A lei il compito di accertare cosa abbia spinto il docente in pensione a uccidere la sua badante e a fare luce sul possesso di un’arma da parte dell’uomo, vista la sua età avanzata. Reibaldi, infatti, detiene regolarmente un porto d’armi ad uso sportivo. Pellegrino Reibaldi, dopo alcuni minuti di resistenza, è stato accompagnato in stato di fermo in caserma dai carabinieri per essere interrogato. Dovrà spiegare i motivi che lo hanno portato a trasformare un tranquillo pomeriggio di metà dicembre in un incubo di sangue e violenza.

 

Torre Annunziata. Badante uccisa dal prof, oggi i funerali di Maria Baran (Lo Strillone – 20 dicembre 2021)
Eseguita l’autopsia: le esequie alla chiesa della Santissima Trinità di via Gino Alfani
Sono in programma oggi alle 15.30 alla chiesa della Santissima Trinità di via Gino Alfani i funerali della donna uccisa mercoledì scorso. Quattro colpi di pistola che non le hanno lasciato scampo, uccidendola sul colpo. Dopo l’autopsia effettuata per stabilire con certezza le cause della morte, il pm Andreana Ambrosino ha dato il via libera per le esequie che si terranno oggi pomeriggio.

Torre Annunziata, deserto ai funerali della badante uccisa dal professore: la città dimentica Maria (Lo Strillone – 23 dicembre 2021)
Una ventina di persone hanno reso omaggio alla donna. Don Ciro Cozzolino: “Abbiamo assistito all’anti Natale”
Una ventina di persone, familiari compresi. Torre Annunziata sembra aver già dimenticato l’orrore di una decina di giorni fa per la morte di Maria Baran. Nella chiesa della Santissima Trinità di via Gino Alfani soltanto pochi cittadini ha reso omaggio alla donna, brutalmente uccisa dalla furia omicida dell’ex professore di matematica Pellegrino Reibaldi. Una città capace di gridare allo scandalo a pochi minuti dalla tragedia, ma che non ha saputo dare il giusto riconoscimento a una donna che a Torre annunziata viveva e lavorava per dare conforto ai malati.
L’USCITA DEL FERETRO DI MARIA BARAN DALLA CHIESA
Una mancata riconoscenza figlia della memoria corta i cittadini di Torre Annunziata sembrano avere in queste occasioni. “Ti chiediamo perdono per non aver saputo proteggerti”, ha detto fra le lacrime una delle tante persone che Maria Baran aveva accudito in passato. “Eri sempre pronta a donarti con passione, senza esitazioni. Non solo per noi ma anche per i tuoi familiari in Ucraina, che prontamente ricevevano pacchi e doni che preparavi con cura”.
Una cura spazzata via in un tranquillo pomeriggio di metà dicembre a Torre Annunziata. Quattro colpi di pistola che non le hanno lasciato scampo, sparati dall’uomo che, dopo aver confessato, conta i giorni in carcere, tra rimorsi e letture del Vangelo.
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“Quest’anno abbiamo assistito all’antiNatale – ha spiegato don Ciro Cozzolino dall’altare -. Anziché prendersi cura dell’altro, ora abbiamo paura dell’altro. Non è questo il Natale che vogliamo. Maria svolgeva un lavoro che la rendeva simile a Gesù. E noi siamo addolorati per quanto accaduto, ma ci sentiamo anche carichi di responsabilità. Nel cuore di noi deve esserci un solo desiderio, la pace. Ma senza giustizia è impossibile. La giustizia non è qualcosa che riguarda qualcuno, ma tutti noi. E allora facciamo sì che il Signore ci guidi a essere testimoni della giustizia. Solo prendendoci cura dell’altro possiamo sperare in un modo più giusto e pacifico”.

 


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