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Pellegrino Reibaldi, 81 anni, professore di matematica in pensione. Uccide la badante a colpi di pistola. Condannato in primo grado a 14 anni in una casa di cura

Torre Annunziata (Napoli), 15 Dicembre 2021


Titoli & Articoli

Torre Annunziata. Uccide la badante per futili motivi, aveva una pistola in casa (Lo Strillone – 15 dicembre 2021)
Pomeriggio di follia in via Gambardella. In manette un ex docente in pensione: aperta un’inchiesta
Fai schifo, ti devi vergognare. Non ti perdonerò mai”. E’ il grido di dolore della sorella di Pellegrino Reibaldi, un ex docente in pensione. Questo pomeriggio l’uomo ha ucciso con un colpo di pistola la sua badante di 67 anni, che si prendeva cura di lui e di sua sorella. Sono da poco passate le 14 a Torre Annunziata quando si è sentito forte il rumore di un colpo di pistola provenire da un’abitazione al decimo piano di una palazzina di Via Gambardella. Immediato il panico tra i vicini e in strada.
Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri che hanno subito interdetto l’accesso alla strada e sono saliti sul pianerottolo. Dinanzi a loro la scena è agghiacciante. La donna è stata trovata riversa sul pavimento in una pozza di sangue. Inutili i soccorsi: quando i sanitari sono entrati in casa, per lei non c’era nulla da fare. Aperta un’inchiesta per ricostruire con esattezza quanto accaduto. Esclusa la pista passionale, il diverbio è stato innescato per futili motivi. Le indagini sono coordinate dal pm della Procura di Torre Annunziata Andreana Ambrosino. A lei il compito di accertare cosa abbia spinto il docente in pensione a uccidere la sua badante e a fare luce sul possesso di un’arma da parte dell’uomo, vista la sua età avanzata. Reibaldi, infatti, detiene regolarmente un porto d’armi ad uso sportivo. Pellegrino Reibaldi, dopo alcuni minuti di resistenza, è stato accompagnato in stato di fermo in caserma dai carabinieri per essere interrogato. Dovrà spiegare i motivi che lo hanno portato a trasformare un tranquillo pomeriggio di metà dicembre in un incubo di sangue e violenza.

 

Torre Annunziata, prof in pensione uccide la badante della sorella a colpi di pistola: fermato (Corriere del Mezzogiorno – 15 dicembre 2021)
L’uomo, 81 anni, ha sparato a una 67enne di origini ucraine, che è morta sul colpo
«Fai schifo, non ti perdonerò mai». Lo ripete come un mantra una donna che assiste all’uscita dal palazzo di Pellegrino Reibaldi. L’uomo, 81enne, scortato dai carabinieri, è salito su una gazzella in stato di fermo. L’accusa per l’anziano è quella di omicidio. I fatti risalgono al primo pomeriggio, attorno alle 14, quando i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Torre Annunziata – allertati dal 112 – sono intervenuti presso un’abitazione in via Gambardella. Per ricostruire i fatti ci è voluto poco. L’81enne, di origini pugliesi, ex professore di matematica del liceo Benedetto Croce in pensione, per motivi che dovranno essere ricostruiti, avrebbe ucciso a colpi di pistola la badante della sorella dell’anziano, una donna ucraina. La vittima si chiamava Maria Baran e aveva 67 anni.
Proiettili nei punti vitali. I proiettili hanno raggiunto punti vitali e per la donna non c’è stato nulla da fare. Bisognerà adesso capire il movente che ha ispirato tanta violenza. L’uomo, in stato di fermo, è stato ascoltato dal pubblico ministero di turno accorso sul posto dopo la segnalazione, Andreana Ambrosino. All’arrivo dei carabinieri Reibaldi non ha opposto resistenza e si è fatto docilmente accompagnare in auto per essere trasferito in caserma. Non aveva le manette e la mascherina era calata sul mento. Prima di entrare nella vettura dell’Arma si è guardato intorno. Su di lui gli occhi di decine di persone residenti nella zona. Amici, conoscenti, vicini di casa, attoniti per quanto accaduto. Nelle prossime ore si attenderà la decisione del magistrato in merito alla convalida. L’inchiesta è in mano alla Procura di Torre Annunziata.

Uccide la badante a Torre Annunziata, 81enne scarcerato dopo la perizia medica (Quotidiano Nazionale – 16 febbraio 2022)
Pellegrino Reinaldi, professore di matematina in pensione, aveva sparato 4 colpi di pistola alla 67enne Maria Baran, bandante della sorella. Poi ha chiamato la polizia, confessando l’omicidio
È stato scarcerato l’81enne Pellegrino Reinaldi, il professore di matematica in pensione arrestato per l’omicidio della badante della sorella. Era finito in cella due mesi fa, dopo aver confessato l’uccisione della 67enne Maria Baran. Ora il giudice ha accolto l’istanza presentata dal legale di fiducia dell’uomo e, vista una perizia medica, ha deciso che Reibaldi venga trasferito in una struttura sanitaria specializzata per la cura di patologie geriatriche.
Reinaldi era stato arrestato lo scorso 15 dicembre per aver ucciso in via Gambardella, a Torre Annunziata, nel Napoletano, Maria Baran, la 67enne ucraina che assisteva la sorella dell’uomo. Era convinto che la nonna non prestasse le dovute attenzioni alla sorella. Reinaldi esplose quattro colpi d’arma da fuoco contro la donna, con una pistola regolarmente detenuta, per poi chiamare le forze dell’ordine e confessare il delitto.

 

Torre Annunziata. Uccise la badante della sorella: “Può andare a processo” (Lo Strillone – 4 dicembre 2022)
L’esito delle perizie su Pellegrino Reibaldi: ammazzò Maria Baran a colpi di pistola
Uccise la badante della sorella, potrà affrontare il processo. A distanza di quasi un anno dall’omicidio di Maria Baran, arriva la relazione dei periti sulle condizioni di Pellegrino Reibaldi. L’ex insegnante di matematica, il 15 dicembre scorso uccise la donna a coppi di pistola. Era colpevole, secondo lui, di non occuparsi in maniera adeguata di sua sorella. Al culmine di una lite, la donna, di origini ucraine, fu assassinata in cucina. I periti che hanno esaminato Reibaldi, hanno riferito che l’82enne, potrà essere processato, riferendo sì della sua pericolosità sociale, “tuttavia presenta una certa stabilità e cronicità. Con cure e assistente mediche può ristabilire il suo stato psichiatrico. La sua capacità di intendere e di volere in relazione ai fatti in causa era parzialmente scemata ma non completamente annullata”. Reibaldi così, secondo i tecnici, è in grado di affrontare il processo per omicidio aggravato, attualmente in corso presso la corte d’Assise di Napoli.

 

Torre Annunziata, uccise badante della sorella: si punta a sconto di pena per il prof (Lo Strillone – 3 luglio 2023)
Futili motivi e infermità totale, questi gli elementi per ridurre la condanna a 14 anni: sentenza entro fine anno. Chiederanno l’infermità mentale totale per l’uomo che uccise la badante della sorella. Per il professore Pellegrino Reibaldi è pronto il processo in appello dopo la condanna a 14 anni di reclusione in una casa di cura per effetto dell’omicidio che il 15 dicembre 2021 scosse la comunità di Torre Annunziata.
La povera vittima, una donna di origini ucraine, Maria Baran, fu colpita da quattro colpi di pistola nell’appartamento di via Gambardella, nella zona nord della città. La lite con la badante della sorella non fu un caso isolato. Dalle indagini e nel corso del processo infatti è emerso che l’uomo aveva già avuto diversi contrasti con la donna. Secondo il professore di matematica in pensione la donna non prestava le giuste cure alla sorella, allettata da tempo. Al termine dell’ennesima lite, l’uomo impugnò la pistola, regolarmente detenuta con un porto d’armi ad uso sportivo, e fece fuoco. Dopo l’omicidio, l’uomo si chiuse in casa e confessò immediatamente ai carabinieri l’omicidio.
“Scusatemi, ho perso la testa”, disse più volte quel giorno. I pensieri che lo hanno annebbiato durante l’ultima discussione con Maria, la rabbia che l’ha accecato facendogli prendere la pistola dalla sua cassaforte, sparando senza pietà, per uccidere. Dal 16 febbraio scorso l’ex docente è in una struttura sanitaria specializzata per la cura di patologie geriatriche, in regime di domiciliari.
Il 23 febbraio la Corte d’Assise di Napoli hanno condannato in primo grado il professore Reibaldi a 14 anni, riconoscendo all’uomo la seminfermità mentale. Un giudizio che non soddisfa l’avvocato della famiglia, dal punto di vista dell’aggravante dei futili motivi e sia per il riconoscimento del regime di totale infermità mentale. La sentenza potrebbe arrivare entro l’anno.


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