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Marinella Odorici, 45 anni, commessa in profumeria. Strangolata, massacrata e seviziata dall’uomo che aveva rifiutato

Zola Predosa (Bologna), 23 Giugno 2013


Titoli & Articoli

Lei muore, lui si uccide. Un biglietto: “Era un gioco erotico” (Corriere della Sera – 24 giugno 2013)
Trovati morti nella casa di lui. In una lettera la verità dell’uomo. Il figlio: «Forse l’ha fatto per gelosia»
Li hanno trovati vicini in camera da letto: lei era nuda e distesa sul pavimento senza segni apparenti di violenza, lui era sdraiato sul materasso, vestito e dilaniato dalle coltellate con le quali ha deciso di uccidersi, a quanto pare dopo essersi reso conto della morte assurda toccata alla compagna.
È stato probabilmente un gioco erotico finito male a gettare nella disperazione Carmelo Bonura, 60enne siciliano agli arresti domiciliari per spaccio in un’abitazione di via Berlinguer a Riale, frazione di Zola Predosa. Insieme a lui c’era Marinella Odorici, 45enne di Zola: i due a quanto pare avevano una relazione, anche se non convivevano. Un biglietto scritto da Bonura e trovato nella casa potrebbe far chiarezza sulle cause della morte di lei: l’uomo parla espressamente di una pratica sessuale finita male. Stando ai primi riscontri medico-legali l’avrebbe soffocata, ma saranno le autopsie a far luce su questa tragedia. Le indagini sono coordinate dal pm Marco Mescolini.
A trovare i corpi sono stati carabinieri e pompieri chiamati dal fratello della 45enne, preoccupato perché non si era presentata a un colloquio di lavoro a Bologna. «Le avevo detto tante volte di lasciar stare quell’uomo, non mi piaceva e temevo che le avrebbe portato guai», dice. In mattinata, il fratello di Marinella è andato nella casa di Bonura, dove pensava di trovare anche lei, ma nessuno ha risposto al campanello. Dall’altra parte della porta si sentiva solo l’abbaiare dei due cani meticci, che hanno reso più complicato l’intervento dei soccorsi. Li hanno dovuti sedare. Pochi istanti dopo, la scoperta: entrambi erano morti nella nottata.
La donna era stata al concerto di Vasco Rossi al Dall’Ara e presumibilmente era rientrata tardi. Riversa a terra accanto al letto, completamente nuda e senza lesioni apparenti contrastava con il corpo di Bonura, vestito con pantaloni e maglietta, sporco di sangue e sdraiato sul letto con a fianco alcuni coltelli. Nella stanza sono stati trovati anche alcuni lacci.
Un gioco erotico? Il figlio di Bonura non ci crede: «Pochi giorni fa mi aveva detto che voleva farla finita, non aveva senso vivere con una pensione da 25o euro al mese. Era stato operato al cuore e non poteva lavorare, a novembre era stato arrestato con me: ma in quella storia non c’entrava nulla. Forse era geloso, voleva una relazione con Marinella, ma lei era indipendente». Prima di accoltellarsi il 60enne ha scritto alcune frasi nelle quali ammette di essere disperato per quello che è appena accaduto spiegando che a causare la morte accidentale della fidanzata sarebbe stato un gioco erotico.
In via Berlinguer è arrivato anche il sindaco di Zola, Stefano Fiorini. Ha spiegato che in passato Bonura era stato seguito dai servizi e gli era stato assegnato l’alloggio comunale. Tra le foto pubblicate su Facebook da Marinella Odorici anche una del primo cittadino e poi tante altre sulle sue passioni. Gli ultimi scatti li aveva fatti durante la Festa dell’Unità di Zola, altri al Dall’Ara per le partite del Bologna, la donna era infatti una grande tifosa rossoblù. Da un primo esame sul suo corpo non sono stati trovati ematomi o altri segni ma ci sarebbero alcuni elementi che non fanno escludere l’asfissia.
I pm mantengono il massimo riserbo e non escludono altre piste: stanno approfondendo anche la natura del rapporto tra i due, che a quanto pare era saltuario. I due cani, dopo essere stati addormentati, sono stati portati via dai veterinari e affidati al canile. Avevano abbaiato per ore, disperati, dopo aver vegliato i due padroni.

Giallo di Riale, “Marinella era la sua ossessione” (il Resto del Carlino – 25 giugno 2013)
Stefano Odorici è il fratello di Marinella e la persona che, lunedì, ha dato l’allarme ai carabinieri, non riuscendo a mettersi in contatto con la sorella, con la quale aveva un appuntamento.
L’uomo che ha ucciso sua sorella ha lasciato un biglietto sostenendo che lei è morta per un incidente durante un gioco erotico.
«Oltre a dover subire la disgrazia della morte di mia sorella, leggere o sentire cose di questo tipo è stata un’ulteriore violenza».
C’era una relazione tra loro?
«Tra loro non ci sono mai stati rapporti sessuali. Ognuno viveva da solo. Quando capitava l’occasione di parlare le chiedevo di quest’uomo e le dicevo ‘è un’amicizia particolare, lui è più anziano di te e ha precedenti, non mi pare il caso’. E lei mi rispondeva ‘ma no, figurati, è solo una persona gentile’».
Come si sono conosciuti?
«Alla baracchina dei gelati, portando fuori il cane, sarà stato un anno e mezzo, due anni fa. Poi lui, da quanto mia sorella diceva a me, alle sue amiche e a mia zia, si attaccava: ‘Mi telefona tre o quattro volte al giorno, vuole sapere cosa faccio, con chi sono’».
E lei non gradiva queste attenzioni?
«La verità è quella che ha detto a voi anche il figlio di Carmelo, cioè che suo padre si era fatto un viaggio mentale su mia sorella. Addirittura le diceva ‘sarai il bastone della mia vecchiaia’, e lei gli rispondeva ‘ma sei matto?’. Tra loro c’era questa amicizia consolidata».
Cosa è successo dopo?
«Il declino di Carmelo è iniziato con l’arresto. E la condanna a sei anni lo ha portato a pensare di essere finito. Anche davanti a mia sorella disse ‘a questo punto non ho più niente da dire, mi posso solo ammazzare’. Quando finì in manette dissi a Marinella: ‘se ti vuoi staccare da lui, questo il momento’. Ma lei replicò: ‘Io non me la sento di girare le spalle a una persona che si è sempre comportata bene nei miei confronti, per me è una brava persona’».
Come pensa siano andate le cose l’altra notte?
«Loro non hanno mai fatto sesso. Se è successo l’altra sera, è stato con violenza. Quando ieri mattina (lunedì; ndr) ho visto la macchina di mia sorella parcheggiata sotto casa di lui, col finestrino aperto, ho subito pensato al peggio».
Perché lei era andato a cercarla?
«Avevamo una recitazione buddista la mattina alle 6 a casa dell’amica con cui era andata al concerto. La domenica io avevo pranzato a casa di Marinella e prima di rientrare lei aveva preso delle mozzarelle da portare a Carmelo. Ero d’accordo con lei che sarei andato la sera a portare fuori il cane, ma alle 18 mi aveva telefonato dicendo di non andare: ‘Porto la spesa a Carmelo e gli lascio il cane. Ci vediamo là domattina alle 6’».
Lui era geloso?
«Non so se fosse geloso o possessivo. A volte le rinfacciava di essere uscita con le amiche e avere fatto tardi. E lei replicava ‘cosa te ne frega? Io sono una donna libera’. Al gioco erotico io non ci credo. Quando mi diranno di preciso come è andata, sarò pronto a ricredermi». (di Enrico Barbetti)

 

Marinella Odorici è morta per asfissia: lo ha confermato ieri l’autopsia (Bologna Today – 26 giugno 2013)
La 45enne trovata morta in casa insieme a Carmelo Bonura è morta per asfissia: gli inquirenti escludono l’intervento di terze persone, oggi l’esame sul corpo dell’uomo
Asfissia meccanica: ecco la causa della morte di Marinella Odorici.Lo ha confermato l’esame autoptico di ieri pomeriggio e condotto dal medico legale Antonio Iesurum. La donna, 45 anni, ieri era stata trovata cadavere insieme a Carmelo Bonura, 63, nella casa di Riale di Zola Predosa, dove l’uomo viveva e dove si trovava ai domiciliari. Lei era in terra, seminuda. Lui sul letto, in un bagno di sangue. I due, si era supposto, avessero una relazione.
Tra le ipotesi, quella di un gioco erotico finito male, con la donna morta asfissiata e l’uomo che si è pugnalato più volte, per la disperazione, come confermato in un biglietto scritto da Bonura, trovato nell’appartamento. Ma le versioni fornite da chi era vicina alla vittima, porterebbero a supporre si possa trattare di un caso di femminicidio. Gli inquirenti escludono l’intervento di altre persone. Oggi l’autopsia sul corpo dell’uomo.

Marinella, no gioco erotico ma femminicidio? ‘L’auto era aperta, non doveva dormire lì’ (Bologna Today – 26 giugno 2013)
Se i lacci e i coltelli rinvenuti accanto al cadavere di Marinella Odorici – trovata morta lunedì scorso nell’appartamento dell’amico-compagno (?) Carmelo Bonura, in via Berlinguer a Zola Predosa- ha indotto gli inquirenti a parlare di un gioco erotico finito male, le testimonianze di chi conosceva la bella 42enne bolognese aprono invece ad un altro, ben diverso, scenario. Per loro, infatti, si tratterebbe dell’ennesimo caso di femminicidio.
La Oderici, lo ha confermato ieri l’autopsia eseguita sul corpo, è morta per asfissia. Questo al momento è l’unico dato certo.
GLI INTERROGATIVI DEGLI AMICI. Ma se ad imbrigliarla e soffocarla fosse stato Carmelo Bonura, contro la sua volontà, spinto da un raptus perché non riusciva a possedere lei, oggetto del suo desiderio? Poi, attanagliato dal rimorso e presa coscienza del grave delitto di cui si era macchiato, l’uomo si sarebbe ucciso, ponendo fine anche alla sua esistenza? Sono gli interrogativi che emergono raccogliendo le testimonianze di amici e conoscenti della vittima, che fortemente negano una relazione tra la 42enne e l’uomo, di 25 anni più anziano.
I più vicini a Marinella sostengono infatti che tra i due ci fosse solo un’amicizia e che lei, “buona d’animo, aiutasse Bonura, come faceva con tante altre persone”. Lui, invece, avrebbe aspirato a qualcosa di più.
“No non credo assolutamente al gioco erotico, – ha raccontato, scossa, una conoscente di Marinella a BolognaToday – lei era una bella donna, solare, lui molo più il là con gli anni e con qualche difficoltà”.
TRA I DUE SOLO AMICIZIA.  “Si parlava a volte con Marinella – continua l’amica – di una storia con una persona un po’ più grande, senza impegno, ma non si trattava di lui, troppa distanza tra i due. Marinella e Carmelo si erano incontrati perchè entrambi avevano un cane, così per caso. Lei lo aiutava perchè lui era in difficoltà economiche, infatti a volte lei gli portava la spesa. Lo frequentava anche contro il parere di suo fratello, perché Carmelo si trovava agli arresti domiciliari, anche se pare uscisse comunque”.



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In memoria di

Uccisa e umiliata anche da morta, questa è la vera storia di Marinella (la Repubblica, 6 aprile 2014)

«QUESTA di Marinella è la storia vera». Ci sarebbe voluto Fabrizio De Andrè per raccontare la vera storia di un’altra Marinella, Marinella Odorici, uccisa a 45 anni dall’uomo cui aveva detto no, umiliata, vilipesa anche da morta, narrata sui giornali come la femme fatale che non era. Ma non c’è poesia, in ciò che è successo in una notte d’estate. Niente tenerezza. Solo violenza, crudeltà, bugie e una donna senza alcuna colpa.

A nove mesi e mezzo dal delitto di Zola Predosa, e dalle chiacchiere cattive e ignobili, sono le carte giudiziarie a confermare e sottolineare quello che dissero subito il fratello, la zia, le amiche, le colleghe e la combattiva avvocatessa della famiglia e dell’Udi, Rossella Mariuz. Non fu un decesso accidentale, avvenuto per sbaglio o fatalità durante un gioco erotico. Fu un omicidio volontario, forse pianificato a tavolino, mascherato con una messa in scena che portasse a infangare lei, per alleggerire la totale responsabilità di lui, Carmelo Bonura, 63 anni, l’assassino per scelta, suicida. Il pm Marco Mescolini inizialmente aprì un fascicolo per omicidio colposo, ipotesi sbilanciata verso un “incidente” legato al sesso. Quando ha chiesto e ottenuto l’archiviazione, per la morte del responsabile e per l’esclusione del ruolo di altre persone, il titolo di reato è stato riscritto. Omicidio doloso, aggravato, premeditato.

Marinella era una donna solare e sorridente, generosa e pronta a sostenere le persone in difficoltà. Cercava di dare una mano a Bonura, agli arresti domiciliari per una faccenda di droga e con problemi di salute e di soldi, e di convincerlo a praticare il buddismo e cambiare vita. «Lei è sempre stata molto buona e impietosita — ha testimoniato il figlio di Carmelo —. Lo aiutava nelle sue esigenze quotidiane. Mio padre ne era innamorato, anche se Marinella gli aveva detto più volte che con lui voleva solo un rapporto di amicizia ». Ma Carmelo, «con una gelosia morbosa», non si era rassegnato. Esigeva altro, di più. E nella notte tra il 23 e il 24 giugno 2013 ha cercato di prenderselo, spingendo le conseguenze all’estremo.

La 45enne, commessa in una profumeria, era andata a casa sua di ritorno dal concerto di Vasco Rossi, per riprendersi il cane lasciato in custodia. Era intenzionata a fermarsi pochi minuti, per- ché all’alba si sarebbe dovuta alzare presto per partecipare a una preghiera collettiva. «Marinella stava cercando di distaccarsi da lui gradualmente — parole di una amica, messe a verbale — perché aveva capito che era una situazione pesante da sostenere e poco gestibile». E invece. L’autopsia dettaglia la ricostruzione degli ultimi minuti dell’esistenza di Marinella. Fa intuire il terrore. Conta tagli, lividi, lesioni. Elenca che cosa Carmelo Bonura le ha fatto. Le ha messo una mano sulla bocca per impedirle di urlare. L’ha costretta a cominciare a svestirsi. L’ha minacciata e colpita e con un coltello. Lei, ferita al seno e con una guancia sfregiata, ha provato a parare i fendenti con le braccia e con una mano. Lui non si è fermato. L’ha strangolata, stringendo il foulard leggero che portava al collo. Il resto, l’autopsia e il pm lo rimarcano, è stato il maldestro tentativo di costruire una scena da gioco erotico finito male. Una cintura borchiata girata attorno alla vita di lei. Due cavi telefonici e una cinghia da tapparella buttati sul pavimento, come ad alludere apratichedi bondage, escluse per la mancanza di segni di legature sui corpi. Un pezzo di nastro adesivo arrotolato a mo’ di corda e avvolto attorno al collo di Marinella, quando era già morta. Bonura poi ha deciso di suicidarsi. Non ci è riuscito subito. Si è inciso i polsi, senza andare in profondità. Ha vagato per casa, schizzando sangue, per trovare e prendere un coltello più affilato. Si è inflitto tagli di assaggio e, infine, ha affondato la lama nella carotide. Per rendere credibile lo scenario sessuale, da incidente, l’uomo ha lasciato una lettera alla propria famiglia, accusando Marinella. «A lei piacciono i giochini erotici e purtroppo agitandosi tanto è successa la disgrazia. Anch’io non ho voluto più vivere».

Secondo la consulente grafologica del pm Mescolini non si può escludere che la missiva sia stata redatta prima dell’omicidio, circostanza che appartiene al campo delle probabilità. Non ci sono segni di stress, di sconvolgimenti emotivi, pentimento, disperazione. Ritmo, pressione, occupazione dello spazio e andamento di vocali e consonanti sono simili a quelli di manoscritti precedenti, esaminati e comparati dall’esperta. (di Lorenza Pleuteri)