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Maria Rosa Perrone, 51 anni, commerciante, mamma. Massacrata con un coltello da bistecca, mentre era in macchina con il figlio, dall’ex marito, muore ore dopo in ospedale per emorragia interna. Condannato anche un medico

Alba Adriatica (Teramo), 16 Ottobre 2011

Si stavano separando in maniera civile, dopo tanti anni di matrimonio e quattro figli. Ma lei, Maria Rosa, aveva da poco trovato un nuovo amore e lui, Adamo, da sempre geloso di quella gelosia che aveva rovinato il loro amore, non ha potuto accettarlo. Così si è preparato una valigia con i vestiti da portare in carcere e si è nascosto un coltello nella tasca interna della giacca. E mentre erano in macchina, con il figlio autistico seduto dietro, ha iniziato ad accoltellarla, otto, dieci o venti  volte.


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LITE TRA EX CONIUGI: DONNA ACCOLTELLATA NEL TERAMANO (Abruzzo Web – 16 ottobre 2011)
Omicidio a coltellate ad Alba Adriatica (Teramo). Una donna di 51 anni, Maria Rosa Perrone, è stata assassinata oggi dal suo ex marito, William Adamo, 58, attualmente in stato di fermo per omicidio. Da quanto si è appreso, l’uomo l’ha centrata con circa dieci coltellate sferrate al collo, al labbro, al torace e all’addome, tutte superficiali. Una sola ferita più profonda, che probabilmente ha causato la morte della donna, è stata inferta al collo.
L’OMICIDIO
L’aggressione è avvenuta in strada, nell’auto della donna. Marito e moglie, separati da un anno, si erano incontrati su richiesta dell’uomo, evidentemente già deciso a tutto poiché aveva portato con sé un coltello da cucina. Nell’auto, una Suzuki Swift, c’era anche uno dei quattro figli della coppia, un ragazzo autistico di 20 anni che viveva con la madre. Ora è con i fratelli. Le urla e il sangue sui finestrini hanno attirato l’attenzione di alcuni passanti che hanno chiamato i carabinieri, che sono riusciti a bloccare e disarmare l’uomo.
La donna era arrivata viva in ospedale, ricoverata in prognosi riservata presso l’ospedale di Sant’Omero (Teramo), ma dopo qualche ora e un disperato intervento chirurgico ha perso la vita per un’emorragia interna.

 

Voleva rifarsi una vita E l’ha ammazzata
Gli investigatori: è questo il movente che ha armato la mano di Adamo
Una vita spesa per i figli e interrotta dall’uomo con il quale, fino a due anni fa, aveva condiviso tutto. … è una storia difficile da raccontare. Difficile come tutte le storie di violenza sulle donne, tutte senza senso, tutte ugualmente drammatiche nel loro ripetersi sempre uguali. Una storia fatta di un matrimonio con alti e bassi, di una storia d’amore che nel corso degli anni, nonostante la nascita di quattro figli, si era andata logorando per gli atteggiamenti dell’uomo, per la sua gelosia inspiegabile. Maria Rosa, racconta chi lo conosceva, era una donna innamorata del marito, della famiglia. Il suo tempo lo passava tutto tra il lavoro e i figli, uno dei quali autistico e quindi ancor più bisognoso di cure e attenzioni. Una vita tranquilla, come tante. Una vita che lei aveva affrontato con determinazione, senza cedere mai allo sconforto. Nemmeno quando, due anni fa, si era separata dal marito. I problemi tra i due erano diventati insormontabili. E, secondo gli investigatori, la gelosia dell’uomo avrebbe influito in maniera decisiva sulla scelta della donna di separarsi. Una separazione per la quale i coniugi si erano rivolti allo stesso avvocato, segno probabilmente della volontà di lasciarsi in maniera civile, senza recriminazioni. Lei era anche rimasta a lavorare nel negozio che ai tempi del matrimonio gestivano insieme, il negozio di pelletteria «By Adamo», aperto solo d’estate e che dopo la separazione era passato a lei. Nel periodo invernale, invece, la donna lavorava come ambulante nei mercati della Val Vibrata e proprio grazie al lavoro era riuscita a comprarsi un appartamento in Via dei Tigli. Dopo il dolore iniziale della separazione, superato anche grazie alla vicinanza e all’affetto dei figli, la donna aveva iniziato da poco una nuova relazione. E proprio quella relazione, secondo gli investigatori, sarebbe stata il movente dell’omicidio. Anche se nulla avrebe mai lasciato presagire la tragedia. I rapporti tra i due ex coniugi sembravano tranquilli. Nemmeno i figli, che col padre avrebbero avuto rapporti sporadici e improntati alla freddezza, avrebbero mai pensato ad un esito così tragico. Nell’abitazione di Adamo i carabinieri hanno rinvenuto delle stampe dietro le quali aveva scritto messaggi d’amore rivolti a Maria Rosa. La sua mano omicida non si è fermata nemmeno davanti al figlio. Quel figlio autistico che domenica pomeriggio era in macchina con loro e che ha assistito impotente alla violenta aggressione. Un’aggressione che col passare delle ore assume sempre più i contorni di un omicidio premeditato. A confermarlo, secondo investigatori ed inquirenti, non solo il fatto che l’uomo portasse con sè un coltello, ma anche quel trolley con dentro i vestiti che l’uomo aveva accuratamente preparato. Ma non per fuggire, come avrebbe detto agli investigatori, bensì per andare in carcere. Segno, evidentemente, che l’uomo avrebbe pensato fin dall’inizio che quell’incontro, alle fine, lo avrebbe potuto portare in carcere. La tragedia, che ha strappato Maria Rosa alla sua vita, si è consumata in pochi minuti domenica pomeriggio in pieno centro ad Alba Adriatica. Gli ex coniugi avevano appuntamento in Via Roma alle 14.30. Appuntamento al quale William Adamo si è presentato portando con sè un coltello nascosto nella fodera della giacca. Ieri in carcere si è svolta l’udienza di convalida, al termine della quale il Gip Marina Tommolini si è riservata di decidere su un’eventuale scarcerazione. L’autopsia sul corpo della Perrone sarà effettuata oggi dal medico legale Gina Quaglione, che dovrà stabilire quali dei dieci fendenti è stato mortale.
(di Alessia Marconi)

 

Uccisa dal marito, indagati anche i medici (il Centro – 28 ottobre 2011)

 

Carcere a vita per Adamo (Abruzzo Independent – 27 febbraio 2013)
Il 16 ottobre 2011 l’ex imprenditore accoltellò la moglie Maria Rosa Perrone. Un anno anche al medico
DELITTO PERRONE. ERGASTOLO PER IL MARITO. William Adamo, 59 anni, ex imprenditore di Alba Adriatica, è stato condannato al carcere a vita per l’omicidio della moglie Maria Rosa Perrone, 51 anni, commerciante. Il delitto avvenne il 16 ottobre del 2011 in via Gorizia, ad Alba Adriatica, era una domenica pomeriggio, quando all’interno dell’auto della donna scoppiò una lite scoppiata tra i due ex coniugi. Il marito, stando a quanto riportato dall’autopsia, ha inferto diverse coltellate al collo che hanno causato la morte della Perrone. L’uomo sconterà la pena nel carcere di Castrogno a Teramo
CONDANNA ANCHE AL MEDICO. Il gup Giovanni de Rensis ha condannato un anno (pena sospesa) il medico Gaetano Sciamanda di Sant’Omero che la curò: il suo mancato intervento avrebbe causato, ore dopo l’accoltellamento, la morte della donna. Per Adamo il pmBruno Auriemma ha chiesto una pena di 23 anni di reclusione, per Sciamanda di 2 anni e 6 mesi.


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