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Maria Rosa Perrone, 51 anni, commerciante, mamma. Uccisa con un coltello da bistecca dall’ex marito

Alba Adriatica (Teramo), 16 ottobre 2011

Si stavano separando in maniera civile, dopo tanti anni di matrimonio e quattro figli. Ma lei, Maria Rosa, aveva da poco trovato un nuovo amore e lui, Adamo, da sempre geloso di quella gelosia che aveva rovinato il loro amore, non ha potuto accettarlo. Così si è preparato una valigia con i vestiti da portare in carcere e si è nascosto un coltello nella tasca interna della giacca. E mentre erano in macchina, con il figlio autistico seduto dietro, ha iniziato ad accoltellarla, otto, dieci o venti  volte.

William Adamo, 59 anni, commerciante in pensione. Quando sono intervenuti i carabinieri non ha opposto resistenza e ha lasciato immediatamente cadere il coltello da bistecca.

Figli: 4

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Voleva rifarsi una vita E l’ha ammazzata

Gli investigatori: è questo il movente che ha armato la mano di Adamo

Una vita spesa per i figli e interrotta dall’uomo con il quale, fino a due anni fa, aveva condiviso tutto. … è una storia difficile da raccontare. Difficile come tutte le storie di violenza sulle donne, tutte senza senso, tutte ugualmente drammatiche nel loro ripetersi sempre uguali. Una storia fatta di un matrimonio con alti e bassi, di una storia d’amore che nel corso degli anni, nonostante la nascita di quattro figli, si era andata logorando per gli atteggiamenti dell’uomo, per la sua gelosia inspiegabile. Maria Rosa, racconta chi lo conosceva, era una donna innamorata del marito, della famiglia. Il suo tempo lo passava tutto tra il lavoro e i figli, uno dei quali autistico e quindi ancor più bisognoso di cure e attenzioni. Una vita tranquilla, come tante. Una vita che lei aveva affrontato con determinazione, senza cedere mai allo sconforto. Nemmeno quando, due anni fa, si era separata dal marito. I problemi tra i due erano diventati insormontabili. E, secondo gli investigatori, la gelosia dell’uomo avrebbe influito in maniera decisiva sulla scelta della donna di separarsi. Una separazione per la quale i coniugi si erano rivolti allo stesso avvocato, segno probabilmente della volontà di lasciarsi in maniera civile, senza recriminazioni. Lei era anche rimasta a lavorare nel negozio che ai tempi del matrimonio gestivano insieme, il negozio di pelletteria «By Adamo», aperto solo d’estate e che dopo la separazione era passato a lei. Nel periodo invernale, invece, la donna lavorava come ambulante nei mercati della Val Vibrata e proprio grazie al lavoro era riuscita a comprarsi un appartamento in Via dei Tigli. Dopo il dolore iniziale della separazione, superato anche grazie alla vicinanza e all’affetto dei figli, la donna aveva iniziato da poco una nuova relazione. E proprio quella relazione, secondo gli investigatori, sarebbe stata il movente dell’omicidio. Anche se nulla avrebe mai lasciato presagire la tragedia. I rapporti tra i due ex coniugi sembravano tranquilli. Nemmeno i figli, che col padre avrebbero avuto rapporti sporadici e improntati alla freddezza, avrebbero mai pensato ad un esito così tragico. Nell’abitazione di Adamo i carabinieri hanno rinvenuto delle stampe dietro le quali aveva scritto messaggi d’amore rivolti a Maria Rosa. La sua mano omicida non si è fermata nemmeno davanti al figlio. Quel figlio autistico che domenica pomeriggio era in macchina con loro e che ha assistito impotente alla violenta aggressione. Un’aggressione che col passare delle ore assume sempre più i contorni di un omicidio premeditato. A confermarlo, secondo investigatori ed inquirenti, non solo il fatto che l’uomo portasse con sè un coltello, ma anche quel trolley con dentro i vestiti che l’uomo aveva accuratamente preparato. Ma non per fuggire, come avrebbe detto agli investigatori, bensì per andare in carcere. Segno, evidentemente, che l’uomo avrebbe pensato fin dall’inizio che quell’incontro, alle fine, lo avrebbe potuto portare in carcere. La tragedia, che ha strappato Maria Rosa alla sua vita, si è consumata in pochi minuti domenica pomeriggio in pieno centro ad Alba Adriatica. Gli ex coniugi avevano appuntamento in Via Roma alle 14.30. Appuntamento al quale William Adamo si è presentato portando con sè un coltello nascosto nella fodera della giacca. Ieri in carcere si è svolta l’udienza di convalida, al termine della quale il Gip Marina Tommolini si è riservata di decidere su un’eventuale scarcerazione. L’autopsia sul corpo della Perrone sarà effettuata oggi dal medico legale Gina Quaglione, che dovrà stabilire quali dei dieci fendenti è stato mortale.

di Alessia Marconi

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Che l’omicidio dell’ex moglie Maria Rosa Perrone fosse premeditato è dimostrato da un elemento importante. William Adamo, da ieri in carcere con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, aveva infatti pronta la valigia con i panni. Sapeva, infatti, di finire in carcere dopo aver commesso il delitto e all’arrivo della pattuglia dei carabinieri di Alba Adriatica sul luogo dell’accoltellamento della donna, in via Gorizia, ad Alba Adriatica, Adamo non ha opposto resistenza lasciando cadere a terra il coltello da bistecca utilizzato per infierire sul corpo della ex moglie che poi è morta all’ospedale di Sant’Omero per una grave emorragia.

L’uomo di 59 anni, commerciante in pensione, si trova ora in carcere a Teramo. Quattro finora le aggravanti contestate: vincolo familiare, efferatezza, porto abusivo di arma da taglio e i futili motivi.

William Adamo ha ucciso per gelosia. Lo ha fatto chiaramente intendere nel momento in cui è stato arrestato. È l’unico movente che ha guidato la mano assassina dell’uomo che non si rassegnava all’idea che la donna non volesse più tornare a vivere con lui dopo un anno e mezzo di separazione.

Adamo si era recato a piedi all’appuntamento con la ex moglie in via Roma, ad Alba Adriatica. Qui era salito in auto con lei ed il figlio ventenne autistico per parlare quando poi è scattata la follia omicida dell’uomo che, dopo un accesa lite, ha sfoderato dalla manica del giubbotto il coltello appuntito infierendo sul copro della donna.

La scena è stata notata da due passanti uno dei quali ha anche tentato di bloccare l’uomo dando l’allarme ai carabinieri…

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