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Maria Manciocco, 48 anni, insegnante, mamma. Uccisa a martellate dall’ex marito (già denunciato più volte), davanti ai figli di 9 anni che tentano di salvarla

Segni (Frosinone), 16 Marzo 2014


Titoli & Articoli

Segni, uomo del posto uccide a martellate la moglie Maria Manciocco davanti ai figli (Frosinone Today – 16 marzo 2014)
Giovane insegnante uccisa con 4 colpi di mazzetta alla testa dal marito in preda ad un raptus di pazzia Eraldo Marchetti, 54 anni, maresciallo.
Efferato delitto a Segni. Giovane insegnante uccisa con 4 colpi di mazzetta alla testa dal marito esasperato dal continuo vessamento che subiva. In preda ad un raptus di pazzia Eraldo Marchetti, 54 anni, maresciallo dell’Aeronautica militare in servizio presso l’areoporto di Frosinone, ha ucciso con ben quattro colpi di mazzetta, che aveva trovato nel vicino giardino, la moglie Maria Manciocco, maestra d’asilo nella scuola della vicina Gorga e molto conosciuta in città, durante una lite davanti ai figli gemelli di nove anni e si è poi costituito al commissariato di Colleferro.
L’uomo di 54enne di Colleferro separato dalla donna di 48, dopo aver trascorso la notte in casa, si è alzato alle sei del mattino ed alcuni testimoni l’avrebbero visto agirarsi nei pressi della casa molto nervoso. Rientrato a casa in pieno centro, in Corso Vittorio 14, nelle prime ore del mattino dopo l’ennesima provocazione della donna sarebbe scoppiata una forte lite.
La cronaca dell’omicidio: Dopo qualche ora iniziano a delinearsi i contorni del tremendo omicidio che ha segnato la domenica del 16 marzo a Segni ed in tutta la zona a sud di Roma. La donna è stata uccisa in cucina verso le 8.30 del mattino dopo la lite con il marito che era tornato a casa per riprendersi alcune cose. La lite sarebbe scaturita da qualche parola di troppo che era volata in precedenza. Le urla dei due hanno svegliato i figli che sono scesi dalla camera da letto ed hanno visto l’orrenda scena ed hanno chiamato gli zii. Al fianco della donna con la testa fracassata la mazzetta usata per la violenta aggressione.
La morte di Maria Manciocco è avvenuta all’ospedale di Colleferro verso le 10.15. Arrivato al commissariato scosso l’uomo ha detto ai poliziotti “ho ammazzato mia moglie” e si è consegnato in attesa dell’interrogatorio avvenuto con al fianco il suo avvocato Simona Imperoli. Sul posto il magistrato Strangio di Velletri che sta coordinando le indagini.
La cittadina di Segni è rimasta sconvolta dall’accaduto e verso le 12.30 una signora ha portato vicino casa della Manciocco una rosa bianca con un messaggio con la scritta “riposa in pace e proteggi i tuoi ragazzi”.
“Una notizia bruttissima – ci dice al telefono un’affranta Nadia Cipriani sindaco di Gorga – una di quelle che di solito si sentono in TV e che questa volta ci lascia sconvolti. Maria era una donna sempre molto sorridente e molto contenta del suo lavoro che ogni giorno affrontava con la massima serietà. Faccio ancora fatica a pensare che possa essere vero”.

Omicidio a Segni, uccide la moglie a martellate davanti ai figli di 9 anni (la Repubblica – 16 marzo 2014)
L’uomo, un sottufficiale dell’Aeronautica, ha tentato la fuga, poi si è presentato al commissariato della cittadina alle porte di Roma. A dare l’allarme uno dei gemelli che ha chiamato la zia: “Mamma non si muove. Venite ad aiutarla”. Dietro il delitto l’ennesima lite dopo la separazione. La donna aveva già denunciato i comportamenti violenti del marito
Femminicidio a Segni, in provincia di Roma. Il dramma si è consumato questa mattina intorno alle 9 in corso Vittorio Emanuele 20. Un uomo di 54 anni, Eraldo Marchetti, sottufficiale dell’Aeronautica, ha ucciso a colpi di martello la moglie di 48 anni, dalla quale si era separato. La donna, Maria Manciocco, insegnante, è stata ridotta in fin di vita per i colpi ricevuti alla testa ed è deceduta poco dopo essere stata trasportata in ospedale. In casa, al momento del delitto, erano presenti anche i loro figli, due gemelli di nove anni. Sarebbe stati loro a chiamare, terrorizzati, i parenti che hanno poi allertato il 118. “Mamma non si muove. Venite ad aiutarla”, ha detto terrorizzato e tra le lacrime uno dei due bambini al telefono alla zia in un estremo tentativo di aiutare la mamma. I bimbi sono stati affidati alla zia la quale stamattina ha poi allertato i carabinieri. L’uomo, che si era recato nell’abitazione al centro della cittadina alle porte della capitale per recuperare alcuni oggetti, dopo aver tentato in un primo momento la fuga, si è costituito al commissariato di Colleferro ed è stato arrestato dalla polizia. Ancora in stato confusionale, sarà interrogato al più presto dai magistrati. I due bambini sono stai invece affidati a una zia. L’appartamento nella villetta in cui viveva la famiglia è stato messo sotto sequestro.
Dalle testimonianze raccolte dagli agenti a far scattare il folle gesto del marito è stata una lite, l’ennesima della coppia. I vicini hanno raccontato ai poliziotti che negli ultimi tempi, nonostante la separazione, la situazione in casa era tesissima. “Maria ed Eraldo non andavano d’accordo, ma si erano riconciliati. Poi 7-8 mesi fa avevano deciso di avviare le pratiche per la separazione. Spesso li sentivamo litigare. Lei era una bella donna e lui probabilmente era molto geloso“. Inoltre la donna, più volte, aveva già denunciato tramite il suo avvocato i comportamenti violenti e ossessivi del marito ma ancora nulla si era mosso.
(di Emilio Orlando)


La moglie: “Hai bisogno di una doccia” e lui la uccide: “Mi ha umiliato” (la Repubblica – 17 marzo 2014)

La frase ha scatenato la furia del marito: ha massacrato la donna a martellate davanti ai figli di 9 anni che hanno provato a fermare il padre. “Quella frase mi ha offeso”, ha detto durante l’interrogatorio di garanzia
“Hai bisogno di una doccia”, le aveva detto la moglie prima di essere uccisa. Una frase che ieri, domenica, ha scatenato la furia omicida di Eraldo Marchetti di 53, che con un martello l’ha ammazzata davanti ai figli, due gemelli di nove anni. Per lui, che non aveva accettato la separazione, è stata una frase suonata come un’offesa. “Lei mi umiliava”, avrebbe detto oggi l’uomo durante l’interrogatorio di garanzia. Marchetti non ha saputo spiegare al gip dove ha trovato il martello e il suo racconto è stato pieno di “non ricordo”. Secondo gli investigatori, si era portato dietro il martello e non lo avrebbe trovato in casa ma su questo le indagini sono in corso.
I figli hanno provato a fermare il padre in questi attimi di follia. Lo hanno visto fuori di sè prendere il martello e avventarsi sulla madre. Lo hanno supplicato di non farlo anche aggrappandosi alle sue gambe. I due gemelli di nove anni non solo hanno assistito al delitto della mamma, Maria Maciocco, 47 anni, per mano del padre, ma hanno cercato di difendere la donna come potevano. Poi il maschietto ha dato l’allarme chiamando la zia. I due bimbi ora sono sotto choc.
Dalle indagini intanto emerge che l’uomo era esasperato dalla separazione che non accettava tanto da fare continui dispetti alla donna. Pochi giorni prima del delitto aveva persino tagliato e sradicato i fiori che la donna aveva piantato in giardino in previsione della festa per la comunione dei due figli.

Due mamme massacrate sotto gli occhi dei figli, una non ce la fa (Lumsa News – 18 marzo 2014)
La furia degli uomini gelosi, possessivi e feriti nell’orgoglio non si placa, nemmeno di fronte a dei bambini. Nei pressi di Roma, altri due ex, decisi a non accettare la fine delle proprie storie, hanno scatenato il proprio rancore sulle loro donne, nonostante i figli fossero spettatori della violenza. A Segni, il cinquantatreenne Eraldo Marchetti, sottufficiale dell’Aeronautica in servizio all’aeroporto Moscardini, ha confessato di aver ucciso la moglie Maria Manciocco a martellate; mentre ad Albano, Marco Mammucari, medico di famiglia a Castel Gandolfo, avrebbe accoltellato e percosso l’ex, sopravvissuta grazie all’intervento dei vicini di casa.
La bellezza di Maria Manciocco sembra aver sempre scatenato la gelosia del marito, ma le frequenti liti, che spesso i vicini erano soliti sentire, erano ormai terminate da 7-8 mesi: Eraldo Marchetti si era infatti trasferito altrove e i due avevano avviato le pratiche per la separazione. Domenica però, quando l’uomo era tornato a casa per raccogliere le ultime cose, si è acceso un nuovo litigio: forse per la gelosia di lui, forse perché l’uomo non si era veramente rassegnato all’idea di lasciare la famiglia.
Secondo le ricostruzioni dei carabinieri, l’uomo avrebbe colpito Maria alla testa per quattro volte con un martello che si trovava in casa. A questo punto la donna si è accasciata a terra, incosciente. A dare l’allarme sono stati i due gemellini di nove anni della coppia: non è ancora chiaro se abbiano assistito all’omicidio o se siano usciti dalla camera soltanto dopo, trovando la madre in una pozza di sangue. Uno dei bambini ha telefonato alla zia, chiedendole di correre da loro: «Mamma non si muove, vieni ad aiutarla». Mentre Marchettim, con le mani ancora sporche di sangue, andava dai carabinieri a confessare il delitto, Maria Manciocco moriva in ospedale, dove è arrivata in condizioni troppo critiche per qualsiasi intervento. I due gemelli sono ora affidati agli zii che per primi erano arrivati sul luogo dell’omicidio.
Più fortunata è stata invece la donna aggredita dall’ex marito, ad Albano, lunedì sera. La storia è simile: anche in questo caso lei è molto bella, lui da sempre possessivo nei suoi confronti. Anche in questo caso, dopo mesi di separazione, il marito bussa alla porta con la scusa di voler vedere il figlio di sei anni, ma, non appena varcata la soglia di casa, sono iniziate le urla e poi le aggressioni fisiche. Marco Mammucari è un medico di base molto stimato a Pavona, dove da anni ha uno studio, ma da quando si è sposato, la gelosia l’ha reso cieco. Ieri sera, forse per la vergogna e la rabbia della storia finita, si sarebbe avventato contro la moglie rumena, sotto gli occhi del loro bambino: l’avrebbe ferita violentemente e ripetutamente con un coltello da cucina per poi colpirla alla testa con un soprammobile di ferro. Sono stati i vicini a evitare il peggio: preoccupati dalle urla e dai rumori, i condomini del comprensorio, in cui la donna vive, hanno chiamato i carabinieri, intorno alle 19.15, per poi andare davanti all’appartamento e chiedere che si aprisse loro la porta. Alla fine, la rumena e il bambino sono riusciti a uscire. I vicini li hanno accompagnati in strada dove erano appena arrivate le forze dell’ordine. Mammucari, nel frattempo, si è affacciato al balcone, minacciando il suicidio, che l’intervento dei carabinieri è riuscito a sventare dopo una trattativa di venti minuti circa. L’uomo si trova ora alla stazione dei carabinieri con l’accusa di tentato omicidio e lesioni aggravate; la sua ex moglie è invece in ospedale, ricoverata in codice rosso, ma fuori pericolo di vita. Il figlio ha passato la notte da una coppia di vicini, ora in attesa delle disposizioni del Tribunale di Velletri.
(di Corinna Spirito)

 

Segni, giovedì 20 marzo i funerali di Maria Manciocco in cattedrale. Il taglio delle piante il movente dell’omicidio (Frosinone Today – 18 marzo 2014)
Giovedì 20 marzo alle ore 15 nella cattedrale dell’Assunta di Segni si terranno i funerali di Maria Manciocco, maestra del posto trucidata con quattro colpi di mazzetta da muratore dal marito Eraldo Marchetti maresciallo dell’aeronautica militare in servizio al Moscardini di Frosinone. Mercoledi 19 marzo alle ore 20.30 ci sarà la fiaccolata per MARIA che partirà da Corso Vittorio Emanuale (davanti casa di Maria). “Tutta la comunità si stringe intorno a Maria – si legge in nota del Gruppo Consulta le donne – e al dolore della sua famiglia, dei suoi amici e colleghi attraverso la fiaccolata che si svolgerà a Segni mercoledì 19 marzo, ore 20.30. Una marcia di testimonianza da parte della cittadinanza unita nella volontà di riflettere sulla condizione della donna nella società di oggi. Non Basta dire Basta! Dobbiamo cambiare la cultura del nostro Paese. Dobbiamo abbandonare il silenzio ed affrontare il dramma della violenza contro le donne in ogni luogo, nel piccolo e nel grande mondo del quotidiano, con la parola e il dialogo. Per rendere più evidente il significato della nostra partecipazione portiamo con noi qualcosa di rosso”. Intanto, il medico legale, incaricato dal Magistrato di Velletri dott. Strangio, ha eseguito l’esame autoptico ed esterno sul cadavere della donna presso il reparto di medicina Legale dell’Università di Tor Vergata.
L’imputato di omicidio volontario Eraldo Marchetti ha cambiato il legale nominando come proprio difensore di fiducia l’Avv. Alessandro Randazzo del foro di Roma. Gli psicologi del corpo dell’aereonautica militare si prenderanno momentaneamente cura dei due ragazzi, soprattutto della femminuccia che ha assistito a tutta la tremenda scena dell’uccisione della mamma da parte del papà. Si sta muovendo anche il distretto socio-sanitario di Carpineto Romano che attraverso la sua struttura ed i suoi piscologi è molto vicino ai bambini che al momento sono con una cugina che era molto legata alla povera Maria.
Intanto, a Gorga, dove Maria Manciocco insegnava alle scuole materne, le mamme in accordo con il Sindaco Nadia Cipriani hanno deciso di non mandare a scuola i bambini e spiegare loro le cause dell’assenza della maestra.
Dalle indagini emergono particolari agghiaccianti e da brivido sulla morte della povera Maria che sarebbe stata colpita alle spalle
. La mazzetta usata per le percosse avendo il manico corto era facile da nascondere e dopo il primo colpo la donna ha subito altri tre colpi con inaudita violenza. Dopo il primo colpo inferto alla testa Maria ha cercato di tenersi in piedi reggendosi al vicino tavolo della cucina prima di cadere in terra, dove è stata soccorsa dall’ambulanza del 118 chiamata dal fratello che a sua volta era stato avvertito dalla piccola di nove anni. La discussione tra i due coniugi sarebbe partita dal fatto che l’uomo il sabato mattina aveva tagliato le piante del piccolo giardino di casa contrariamente a quanto voleva Maria. La classica goccia che ha fatto traboccare un vaso, probabilmente, troppo pieno di odio. Tutte piste che gli uomini del dott. Antonio Giordano stanno seguendo e analizzando con la massima attenzione.
(di Giancarlo Flavi)

 

Segni, 3000 persone alla fiaccolata dietro lo slogan Io Sono Maria (Frosinone Today – 19 marzo 2014)
“Io sono Maria” questo lo slogan della fiaccolata con circa 3000 persone che si è snodata per le vie di Segni nata da un’idea nei giorni dopo il tremendo omicidio di domenica scorsa. Un lungo e silenzioso serpentone pieno di solidarietà e vicinanza per Maria Manciocco, la mamma assassinata di fronte ai due gemellini con quattro mazzettate da muratore dal marito Eraldo Marchetti maresciallo dell’aeronautica. Un corteo lungo almeno un km, partito dal vicolo dove è stata uccisa Maria e dove era stata posizionata una foto gigante della povera donna con alcuni mazzi di fiori in terra illuminati da alcune luci. Una camminata dove non si è sentita volare una mosca che ha attraversato la parte basse del paese e che si è chiusa nella parte superiore dell’abitazione di Maria, dove sono state depositate sul muretto tutte le candele consumate fino alla fine.
“Ringrazio tutti voi per essere qui – ha esclamato il cugino di Maria che ha trattenuto le lacrime con fatica – avete partecipato con il silenzio e credo che avete pensato molto al gesto che è stato fatto. Fate in modo che ciò non accada più”. Dopo il minuto di silenzio Chiara Pizzuti, promotrice di questa fiaccolata silenziosa, è riuscita solamente a dire “siamo orgogliosi di essere segnini” mentre partiva un lungo applauso dedicato a Maria che ha chiuso la commovente serata. Il pittore Antonio Fiore ha fatto sfilare un suo quadro su un telone con la scritta: “Violenza, Barbarie del Femminicidio Basta Basta(rdi). Il Lunghissimo corteo pubblico è stato scortato con occhio vigile dalla Polizia di Stato del Commissariato di Colleferro, dai Carabinieri guidati dal maresciallo Pasquale Villano e dalla Polizia Locale.
Una cerimonia commovente, seguita anche dalle telecamere della Vita in Diretta di Rai Uno che è terminata in silenzio cosi come era iniziata. Giovedì 20 alle 15 si svolgeranno i funerali in cattedrale.
(di Giancarlo Flavi)


Due versioni (il ricciocorno schiattoso – 15 aprile 2014)
Segni, vicino Roma. Un uomo uccide la moglie a martellate, davanti ai due figli di 9 anni.

La versione de “La Stampa“: Accecato dall’ira per quella separazione che proprio non riusciva a digerire, il marito ha afferrato il martello e ha colpito in testa l’ex moglie fino a sfondarle il cranio, davanti agli occhi dei loro bambini.  (era “accecato”, ma la moglie l’ha centrata comunque) In una villetta nel centro cittadino è andato in scena l’ennesimo femminicidio. Questa volta la causa è da ricercare nella recente separazione tra i due, lui 53enne sottufficiale dell’Aeronautica e lei 47enne insegnante d’asilo. «Era una bella donna e lui probabilmente era molto geloso», raccontano i vicini, increduli di quanto accaduto in una soleggiata domenica mattina. (un po’ di Otello non ce lo facciamo mai mancare…) Sono da poco passate le 9, quando Eraldo Marchetti torna a casa per prendere le ultime cose prima di salutare la moglie, Maria Manciocco, con cui erano in corso le pratiche per la separazione. Dell’idea di lasciare la famiglia, però, proprio non riusciva a farsene una ragione. (ecco diciamo le cose come stanno: il femminicidio è quella violenza esercitata dall’uomo per rivendicare il suo dominio sulla donna, un uomo convinto del fatto che se la donna non può essere sua, allora non può proprio essere). E così la discussione cominciata con l’ormai ex moglie è degenerata finendo nel sangue, davanti ai due gemelli di nove anni. L’uomo ha afferrato il martello che era in casa e si è scagliato contro la donna colpendola violentemente in testa per quattro volte, fino a farla crollare incosciente sul pavimento… In passato la donna aveva anche denunciato le i metodi violenti del marito acuiti nel corso della separazione. 

E adesso invece la versione della storia che non avremmo mai voluto leggere, su lanotiziah24.com :

vessatoLa decisione di chiedere la separazione da un uomo violento diventa “l’ennesima provocazione della donna“. L’uomo infuriato perché aveva perso il controllo sulla ormai ex-moglie viene descritto come “esasperato dal continuo vessamento che subiva”.

Vessazione (da dizionario): maltrattamento, oppressione esercitata su inferiori o su persone più deboli.

Provocazione (da dizionario): l’azione di provocare, il fatto di essere provocato, soprattutto come eccitamento a reagire in modo violento.

Chiedere il divorzio non è una “vessazione”. Chiedere il divorzio non è un invito a reagire in modo violento, non è una “provocazione”. A questi giornalisti andrebbe spiegato che le parole sono importanti. A questi giornalisti andrebbe ricordato che Maria Manciocco aveva tutto il diritto di voler vivere la sua vita libera da una relazione nella quale non era felice. A questi giornalisti andrebbe ricordato che rappresentare quello che è di fatto l’ultimo di una serie di atti sempre più violenti come un evento isolato nella vita di un uomo esaperato dalle provocazioni altrui non solo non corrisponde a verità, ma supporta e perpetua una cultura che legittima i carnefici e non permette alle donne di questo paese di esercitare liberamente i propri diritti. A questi giornalisti andrebbe ricordato che fra “parole che volano” e “martelli che volano” non c’è nessun necessario e sufficiente legame di causa ed effetto: la colpa dell’efferato omicidio di Maria Manciocco, omicidio che si è svolto sotto gli occhi di due bambini di 9 anni, non è della vittima, del suo comportamento in qualche modo sconsiderato o della sua bellezza, ma di chi ha colpito e colpito fino a fracassarle la testa. A questi giornalisti andrebbe ricordato che non è compito loro stabilire se Eraldo Marchetti sia pazzo o meno, e che le statistiche e studi in merito ci dicono che la pazzia, col femminicidio, ha poco a che spartire. Ricordiamoglielo.


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