Maria Magdalena (Marlene) Oberhollenzer, 54 anni, mamma. Massacrata di botte e strangolata da un conoscente
San Giorgio di Brunico (Bolzano), 27 Dicembre 2018
Titoli & Articoli
Donna trovata morta a Brunico: s’indaga per omicidio (Alto Adige – 28 dicembre 2018)
La salma rinvenuta in un appartamento a San Giorgio. Si tratta di Maria Magdalena Oberhollenzer, 54 anni
La Procura di Bolzano indaga per omicidio, dopo il ritrovamento della salma di una donna di 54 anni nel suo appartamento a San Giorgio di Brunico.Maria Magdalena Oberhollenzer, secondo il racconto dei vicini, da circa un anno e mezzo viveva nella palazzina di via Valle Aurina. Il corpo è stato rinvenuto la scorsa notte dopo la segnalazione dei vicini che avevano notato l’assenza della donna. La morta sarebbe sopraggiunta comunque una decina di ore prima. Chiarezza fornirà comunque solo l’autopsia, ordinata dalla Procura. Ci sarebbero comunque seri elementi a fare ipotizzare un delitto. Se confermato si tratterebbe del quinto femminicidio nell’arco di quest’anno in Alto Adige.
Maria Magdalena, il mistero è ancora fitto (Alto Adige – 2 gennaio 2019)
Proseguono le indagini per dare un nome a chi, giovedì, ha ucciso la 54enne di San Giorgio di Brunico
Continua senza sosta, nonostante le giornate di festa, la caccia dei carabinieri all’assassino di Maria Magdalena Oberhollenzer, la cinquantaquattrenne di San Giorgio di Brunico trovata senza vita, all’interno del suo appartamento, nella serata di giovedì 27 dicembre. Un assassino ancora a piede libero, che con tutta probabilità appartiene al giro delle conoscenze della povera donna. Gli uomini dell’Arma, infatti, durante i meticolosi rilievi compiuti all’interno dell’alloggio in cui viveva la donna – che per tutti era semplicemente Marelene – al civico 22 di una bella palazzina di via Valle Aurina, non hanno trovato alcun segno di effrazione su porta d’entrata e finestre.
Un segno evidente che la vittima aveva aperto spontaneamente la porta alla persona che poi l’ha uccisa. Alcuni particolari ritrovati nel locale in cui è stato trovato il corpo di Marlene avevano fatto subito propendere gli investigatori verso l’ipotesi di omicidio. Ipotesi confermata solo ore più tardi dai risultati dell’esame autoptico eseguito dal dottor Domenico Raniero, anatomopatologo dell’università di Verona. L’autopsia, infatti, ha stabilito che le ecchimosi presenti sull’occhio destro della donna non erano compatibili con un trauma accidentale ed erano quindi da ricondurre ad una lesione eteroinferta. Non solo. Raniero ha stabilito che la causa della morte è da attribuire ad una asfissia meccanica acuta da strangolamento, ritenuta incompatibile con un gesto di natura autolesiva. Chi ha colpito Maria Magdalena, insomma, l’ha poi uccisa strangolandola. Chi è stato? E perché lo ha fatto? I carabinieri stanno lavorando a spron battente per dare risposte a queste e ad altre domande. Nel frattempo, a Brunico, la comunità è turbata e preoccupata.
Il perito: «Maria venne strangolata da dietro» (Alto Adige -27 giugno 2019)
Patrick pescollderungg, il 34 enne ora agli arresti domiciliari per l’omicidio di maria magdalena oberhollenzer (uccisa il 27 dicembre scorso nella sua abitazione di san giorgio di brunico) non ha detto tutta la verità sulla tragedia. anzi, secondo i risultati dei rilievi medico legali l’uomo avrebbe raccontato qualche bugia di troppo. un “lusso” che non può certo permettersi chi si trova sotto inchiesta con l’accusa di omicidio volontario e vuole dimostrare di essere rimasto coinvolto, suo malgrado, in un incidente.
la discrepanza rilevante emersa nella ricostruzione della tragedia di san giorgio riguarda gli ultimi istanti di vita della vittima. come noto patrick pescollderungg, accusato di omicidio volontario, si è sempre difeso affermando che la donna sarebbe morta tra le sue mani per una tragica fatalità, legata ad una pratica erotica pericolosa finita in tragedia in pochi istanti. in sostanza l’indagato ha sempre sostenuto di aver stretto il collo della vittima usando la cintura dell’accappatoio per provocare un principio di asfissia che avrebbe dovuto aumentare il momento del piacere sessuale. è evidente che si tratti di una pratica estrema molto pericolosa perché qualche secondo di troppo di asfissia può essere fatale, esattamente come accaduto.
pescollderung ha però sempre sostenuto di aver avuto la vittima di fronte mentre in realtà gli accertamenti medico legali hanno stabilito che la donna sarebbe stata strangolata da dietro. una situazione che avrebbe reso ancora più difficile il controllo degli attimi decisivi in quanto l’indagato non avrebbe mai avuto la possibilità di vedere il viso della vittima. non è chiaro, almeno sino a questo momento, per quale motivo l’uomo sotto accusa abbia raccontato una bugia dato che ha sempre detto di voler collaborare con gli inquirenti proprio per dimostrare che si trattò di una disgrazia.
c’è anche un secondo punto dell’inchiesta che potrebbe mettere seriamente in discussione la ricostruzione di patrick pescollderungg. l’autopsia su maria magdalena oberhollenzer ha infatti evidenziato che la donna, al momento della tragedia, era completamente ubriaca. nel sangue della vittima sono stati infatti riscontrati 3,7 grammi di alcol per litro di sangue. una condizione al limite del coma etilico anche per una alcolista qual era la vittima. in un contesto simile – secondo il sostituto procuratore andrea sacchetti che conduce l’inchiesta – è molto difficile credere che la vittima sia stata in grado di dare il proprio consenso ad una pratica erotica così rischiosa. anche perché gli effetti amplificati sulle sensazioni di godimento avrebbero dovuto riguardare proprio la vittima che in realtà avrebbe avuto difficoltà anche a stare in piedi.
I funerali un anno dopo l’omicidio (Alto Adige – 6 novembre 2019)
Maria Magdalena Oberhollenzer fu uccisa il 27 dicembre 2018. Solo in questi giorni la Procura ha autorizzato le esequie Sono stati necessari mesi per completare tutte le verifiche necroscopiche. L’indagato (reo confesso) rimane per il momento ai domiciliari
Maria Magdalena Oberhollenzer, la donna di 54 anni trovata priva di vita il 27 dicembre dello scorso anno nella sua abitazione di San Giorgio di Brunico) potrà finalmente avere regolare sepoltura. Qualche giorno fa la Procura della Repubblica ha dato il nulla osta alla sepoltura dopo quasi un anno di cella frigorifera e di analisi necroscopiche per ottenere indicazioni decisive su quanto avvenuto.
Patrick Pescollderungg, il 35 enne badiota indagato per omicidio volontario, rimane agli arresti domiciliari. L’uomo continua a sostenere che la tragedia sarebbe stata conseguenza non voluta di un gioco erotico concordato con la vittima e portato all’estremo. In altre parole l’indagato – che ha sempre reso una ricostruzione lucida e coerente, senza alcuna contraddizione – ha sempre sostenuto che Maria Magdalena sarebbe morta tra le sue mani per una tragica fatalità.
Il gioco erotico pericoloso si sarebbe trasformato in tragedia in pochi istanti. Patrick Pescollderungg ha raccontato di essere stato un buon conoscente della vittima che soffriva per essere spesso sola e senza amici. Un destino terribile l’avrebbe attesa al varco proprio in occasione delle festività natalizie, quando la solitudine fa sentire maggiormente il suo peso psicologico. Anche per questo la donna gli avrebbe telefonato, invitandolo a trascorrere qualche ora con lei.
I due avrebbero deciso di fare sesso e sarebbe stata proprio la vittima a chiedere al partner di essere aiutata ad aumentare sensibilmente la percezione del piacere simulando un inizio di strangolamento che avrebbe dovuto essere fermato in tempo. Una pratica pericolosa, sfuggita di mano. I funerali della donna sono stati fissati a Campo Tures alle 14.30 di venerdì.
Nel frattempo la Procura della Repubblica ha ottenuto i primi dati della perizia disposta sulla salma della vittima dalla quale emerge che il decesso fu causato dalla pressione esercitata sul collo di Maria Magdalena Oberhollenzer. Non è escluso (ma nemmeno confermato) che la pressione sia stata esercitata dalle mani dell’indagato che potrebbe aver agito da tergo. L’uomo però ha sempre raccontato di aver stretto il collo della vittima usando la cintura dell’accappatoio per provocare un principio di asfissia che avrebbe dovuto aumentare il momento del piacere sessuale.
E’ evidente che la Procura ha però individuato qualche particolare del racconto di Patrick Pescollderung non convincente e non chiaro, soprattutto in relazione a quanto emerso dall’autopsia. E’ per questo che da mesi il magistrato che cura l’inchiesta ha sempre rinviato il nulla osta della sepoltura. L’esigenza di tentare di risolvere ogni dubbio si è dimostrata ovviamente primaria. Ora Maria Magdalena potrà finalmente trovare pace nel cimitero di Campo Tures. Entro poche settimane dovrebbe anche essere conclusa l’inchiesta. Gli avvocati difensori stanno attendendo l’elaborato di una consulenza tecnica di parte con cui sperano di fornire credibilità oggettiva al racconto del giovane omicida reo confesso.