Patrick Pescollderung, 34 anni. Prende a botte e strangola una conoscente, preso dal panico se ne va portandosi via il portafoglio di lei, poi confessa e racconta che si tratta di un gioco erotico finito male. Inizialmente accusato di omicidio volontario, derubricato in colposo dopo l’autopsia, dopo un anno tra carcere e domiciliari patteggia 4 anni e 5 mesi e viene affidato in prova ai servizi sociali
San Giorgio di Brunico (Bolzano), 27 Dicembre 2018
Titoli & Articoli
Omicidio di Brunico, confessa il presunto assassino: è un uomo del posto di 34 anni (Alto Adige – 14 gennaio 2019)
I carabinieri hanno fermato Patrick Pescollderungg per l’omicidio di Maria Magdalena Oberhollenzer. La confessione dopo un lungo interrogatorio: “Un incidente durante una pratica erotica estrema”
Il caso relativo all’omicidio di Maria Magdalena Oberhollenzer sarebbe giunto ad una svolta. Nella serata di ieri, infatti, i carabinieri di Brunico hanno arrestato un uomo di 34 anni del posto. Si tratta di Patrick Pescollderungg. Il provvedimento, firmato dal Sostituto Procuratore Andrea Sacchetti, è arrivato al termine delle complesse attività di indagine condotte dal Nucleo Investigativo di Bolzano e dai Carabinieri di Brunico, ed è stato emesso – spiega una nota dell’Arma – “al termine di una lunga audizione del soggetto, a fronte delle numerose contraddizioni in cui è caduto, rispetto alla meticolosa ricostruzione fatta dagli investigatori sulla scena del crimine, sulle frequentazioni della vittima e soprattutto su quanto era accaduto la notte dell’omicidio”.
A seguito del provvedimento dell’autorità giudiziaria, Pescollderungg ha reso delle preliminari dichiarazioni confessorie, prima di essere trasferito al carcere di Bolzano, dove attenderà la convalida della misura cautelare. L’uomo avrebbe detto che si sarebbe trattato di un incidente durante una pratica erotica “estrema”. Ieri i Carabinieri hanno peraltro eseguito una perquisizione presso il domicilio dell’uomo, sottoponendo a sequestro materiale ritenuto utile alle attività investigative. L’uomo è accusato di aver ucciso Maria Magdalena Oberhollenzer, di 54 anni, strangolata nella sua abitazione di San Giorgio di Brunico il 27 dicembre scorso.
Preso l’assassino della donna di Brunico: un ragazzo del paese (l’Adige – 15 gennaio 2019)
Risolto il caso di omicidio accaduto il 27 dicembre scorso alle porte di Brunico: ad uccidere la cinquantenne Maria Magdalena Oberhollenzer (trovata morta nel suo appartamento, con numerosi segni di percosse e strangolata) è stato Patrick Pescollderungg (nella foto), 34 anni, residente a Brunico. L’uomo è stato arrestato. Come informano i carabinieri, il provvedimento, firmato dal sostituto procuratore titolare del procedimento penale, in esito alle complesse attività di indagine condotte dal nucleo investigativo di Bolzano e dai carabinieri di Brunico, è stato emesso al termine di un lungo interrogatorio. Ciò a fronte delle numerose contraddizioni in cui è caduto, rispetto alla meticolosa ricostruzione fatta dagli investigatori sulla scena del crimine, sulle frequentazioni della vittima e, soprattutto, su quanto era accaduto la notte dell’omicidio. L’uomo, alla fine, ha confessato.
A seguito del provvedimento dell’autorità giudiziaria, il fermato ha reso delle preliminari dichiarazioni confessorie, prima di essere trasferito al carcere di Bolzano, ove attenderà la convalida della misura. Ieri i carabinieri hanno peraltro eseguito una perquisizione presso il domicilio dell’uomo, sequestrando materiale ritenuto utile alle attività investigative, conclude la nota. L’arrestato avrebbe spiegato agli inquirenti che si sarebbe trattato di una «morte accidentale» dopo rapporti sessuali «estremi». Ma sarà il giudice a decidere se questa versione è attendibile.
«È stata una disgrazia, sono disperato» (Alto Adige – 18 gennaio 2019)
Patrick Pescollderungg ha raccontato la sua verità: lo strangolamento della vittima conseguenza di un gioco erotico
Oltre tre ore di racconto, drammatico e preciso. Patrick Pescollderungg ha confermato ieri in carcere, in occasione dell’udienza di convalida del fermo, quanto aveva già confessato (ma in assenza dei propri avvocati) ai carabinieri di Brunico.
Al momento della tragedia nel piccolo appartamento di San Giorgio di Brunico, Maria Magdalena Oberhollenzer era in sua compagnia. Il dramma sarebbe avvenuto nel cuore della notte tra il 26 ed il 27 dicembre. Il corpo privo di vita della donna venne trovato soltanto diverse ore dopo, cioè verso le 22 del 27 dicembre. Ad allertare le forze dell’ordine era stato l’ex marito che non riusciva più ad avere contatti con la vittima. All’epoca si parlò di una probabile aggressione in casa.
L’autopsia rivelò che la donna morì asfissiata per strangolamento ma ieri, al giudice Emilio Schönsberg, l’indagato ha raccontato che nulla di quanto avvenne quella notte nel piccolo appartamento di San Giorgio è stato cercato e voluto. Per la Procura della Repubblica Patrick Pescollderungg deve rispondere di omicidio volontario. In realtà anche ieri l’uomo – che ha reso una ricostruzione lucida e coerente, senza alcuna contraddizione – ha sostenuto che Maria Magdalena sarebbe morta tra le sue mani per una tragica fatalità legata ad gioco erotico pericoloso, trasformatosi in tragedia in pochi istanti.
Patrick Pescollderungg ha raccontato di essere stato un buon conoscente della vittima. «Maria Magdalena – ha detto – era una donna sola, soffriva per questo». Un destino terribile l’ha attesa al varco proprio in occasione delle festività natalizie, quando la solitudine fa sentire maggiormente il suo peso psicologico. Anche per questo la donna gli telefonò, invitandolo a trascorrere qualche ora con lei. I due hanno deciso di fare sesso e sarebbe stata proprio la vittima a chiedere al partner di essere aiutata ad aumentare sensibilmente la percezione del piacere simulando un inizio di strangolamento che avrebbe dovuto essere fermato in tempo. Una pratica che la donna aveva probabilmente sperimentato altre volte. Questa volta però la situazione è sfuggita di mano e la donna ha trovato la morte.
Pescollderungg avrebbe cercato in tutti i modi di rianimare la vittima ma quando si è reso conto che non c’era più nulla da fare è stato preso dal panico ed è scappato rubando alla donna il portafogli. Gli avvocati Marco Mayr e Ivo Tschurtschenthaler ieri non hanno voluto fornire molti altri particolari. Hanno però confermato che l’indagato sarebbe stato solo in casa con la vittima, negando il possibile coinvolgimento di una terza persona. In ogni momento della sua deposizione, Pescollderungg è parso convinto e trasparente. Ma soprattutto sincero e collaborativo. L’avvocato Mayr ha puntualizzato ieri che se il racconto dell’indagato dovesse risultare in tutto e per tutto credibile non si sarebbe in presenza di un omicidio volontario. La Procura pare non essere di questo avviso perché chi accetta di provocare un principio di strangolamento ad una persona non può non mettere in preventivo anche il rischio del dramma non voluto. In questo caso l’omicidio volontario sarebbe contestato con ricorso al cosiddetto “dolo eventuale”. Ieri, durante la deposizione, Pescollderungg non ha avuto una sola parola di pietà per se stesso. «Non si ritiene vittima dell’ingiustizia o della sfortuna – puntualizza l’avvocato Mayr – oggi Patrick è un uomo disperato. Non si capacita per quanto avvenuto ma non si ritiene colpevole di omicidio volontario in quanto non ha mai voluto far del male a nessuno». Dopo la convalida del fermo, il giudice Emilio Schönsberg ha accolto la richiesta del pubblico ministero e ha disposto la custodia cautelare in carcere dell’indagato.
Pescollderungg condannato, ma non tornerà in prigione (Rai News – 8 febbraio 2020)
Il giudice ha inflitto a Patrick Pescollderungg quattro anni e cinque mesi di reclusione, ma gli ha concesso l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Ha patteggiato 4 anni e 5 mesi di reclusione davanti al giudice per l’udienza preliminare di Bolzano Patrick Pescollderungg, il 35enne pusterese accusato dell’omicidio colposo di Maria Magdalena Oberhollenzer. Nel dicembre 2018 la 54enne morì durante un gioco erotico nel suo appartamento a San Giorgio di Brunico. Inizialmente l’uomo era stato accusato di omicidio volontario per strangolamento, accusa derubricata in seguito all’autopsia. Scontato un anno tra il carcere e gli arresti domiciliari, l’uomo ha ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali e non dovrà tornare in cella.