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Lisa Molino, 22 anni. Uccisa dal marito a coltellate

Genova, 12 Aprile 2009


Titoli & Articoli

Troppa gelosia, lei se ne vaLui le telefona e poi la sgozza (il Secolo XIX – 19 aprile 2009)
Un paio di telefonate tra Lisa Molino, 21 anni, e il marito prima del tragico diverbio.
Lisa Molino è stata uccisa a coltellate, praticamente sgozzata (da nove coltellate, di cui cinque al collo). Secondo i rilievi effettuati dal medico legale Marco Salvi, l’uomo ha colpito la vittima quattro volte nella regione cervicale sinistra, una volta alla giugulare, due volte nella regione scapolare, una al bicipite e una al dorso. La salma è stata trovata dagli agenti della squadra Volante distesa supina sul letto in un lago di sangue ed esanime. La casa, la cui porta era aperta al momento dell’intervento di polizia per il tentativo di fuga dell’assassino, presentava chiazze di sangue ovunque.
Il marito, Walid Hamami, 25 anni, un precedente di polizia per stupefacenti e una espulsione, sanata dal matrimonio con Lisa e la conseguente cittadinanza italiana, è stato arrestato mentre, ferito al collo con tre profonde coltellate, cercava di allontanarsi dal posto. Al momento dell’arresto ha ammesso di avere ucciso la moglie: «È una poco di buono, ho ucciso mia moglie» ha gridato prima di insultare gli agenti e tentare di divincolarsi. L’uomo, soccorso da personale del 118, è ora ricoverato all’ospedale San Martino nel reparto di Chirurgia e piantonato.
Il pm Francesco Pinto ne ha disposto l’arresto per omicidio volontario. Nell’abitazione sono stati sequestrati due coltelli da cucina entrambi con lama lunga venti centimetri che sarebbero stati utilizzati per uccidere la 23enne e nel tentativo di suicidio dal marito maghrebino a conclusione di un diverbio maturato in una relazione difficile che si stava concludendo e i due avevano di fatto avviato una separazione.
Il dolore e lo sconforto dei parenti per una tragedia in qualche modo annunciata e che temevano per la sorte della loro congiunta. Lisa Molino è stata uccisa ieri sera nella sua abitazione di via De Vincenzi, a Molassana, all’ultimo piano del civico 42 poco prima delle 22. Le indagini sono condotte della squadra mobile della questura di Genova. A scatenare la furia del venticinquenne sarebbe stata la gelosia e, appunto, un difficile rapporto familiare.
Secondo la ricostruzione della sezione Omicidi della squadra mobile, Hamami non accettava il fallimento del matrimonio. Il rapporto tra lo straniero e l’italiana, sposati da due anni, era da tempo compromesso dalla gelosia di lui. Lei lo aveva lasciato ed era andata ad abitare nell’appartamento del padre. Ieri era tornata in via De Vincenzi per prendere degli effetti personali. Il marito l’ha raggiunta all’interno dell’abitazione e l’ha colpita.

Le scale del palazzo sporche di sangue FOTOSERVIZIO ASTRID FORNETTI

Celebrati i funerali della giovane uccisa a coltellate dal marito (il Secolo XIX – 17 aprile 2009)
Nella chiesa del Cristo Re, a Genova Sampierdarena, si sono svolti a fine mattinata i funerali di Lisa Molino, la giovane sgozzata dal marito la notte di Pasqua. In ricordo della 21enne, molti fiori, volti commossi, tante lacrime versate da amici, familiari e compagni di scuola della sorella. Durante la messa, pronunciate parole di pace da parte del sacerdote, che ha detto di accompagnare Lisa verso «un amore che non delude e non inganna».
«I più forti accompagnino i più deboli – ha detto il sacerdote – si stringano attorno a una famiglia e una comunità distrutte dal dolore».
La vicenda «Mi ha detto di avermi tradito e mi ha aggredito, lei per prima, con un coltello, ferendomi al collo. Io l’ho disarmata e dopo non ho capito più nulla, ho perso la testa. Accecato dalla rabbia l’ho massacrata ma, quando mi sono reso conto di ciò che avevo fatto, volevo morire anch’io. Ho preso un altro coltello e mi sono tagliato la gola». Parzialmente sedato, ancora in ospedale (nel reparto detenuti del San Martino), Walid Hamami, ha spiegato così, al sostituto procuratore Francesco Pinto, la dinamica dell’omicidio di sua moglie Lisa Molino, 21 anni, uccisa con sedici coltellate alla gola (come confermato dall’autopsia eseguita da Marco Salvi) nel loro appartamento di Molassana la notte di Pasqua. Il pm ha convalidato l’arresto eseguito dalle volanti della questura pochi minuti dopo il delitto. Dopo, cioè, che l’uomo, in preda allo choc, è uscito per le scale del palazzo sanguinante attirando l’attenzione dei vicini che hanno chiamato il 113.
La tesi di Walid, difeso da Efrem Rainero e Marco Mensi, non convince sino in fondo gli inquirenti che cercheranno riscontri negli accertamenti medico legali e scientifici. In particolare impronte digitali e tracce ematiche saranno fondamentali per vagliare la veridicità delle dichiarazioni del tunisino: la ricostruzione di una prima aggressione da parte di Lisa Molino reggerebbe solo se venissero trovate impronte della donna e tracce di sangue dell’uomo sull’arma e nel luogo del delitto. Diversamente, la tesi difensiva del tunisino crollerebbe. Con il magistrato, Walid ha insistito di essere stato aggredito per primo dalla moglie che aveva incrociato in casa per caso, mentre lei usciva dalla doccia. «Mi ha ferito al collo con un taglio leggero sulla parte sinistra, la ferita più profonda, a destra, me la sono fatta da solo, con un altro coltello».
E poi ha insistito sulle presunte provocazioni della donna. «Mi faceva impazzire», ha ripetuto ricordando l’sms in cui un conoscente gli dava del “povero cornuto”. Per questo, oltre alle tracce di sangue sulla scena del delitto gli investigatori stanno approfondendo gli esami anche sul cellulare di Walid. Ma tutti i passaggi del suo interrogatorio saranno vagliati con attenzione e confrontati con la dinamica già ipotizzata dagli investigatori della sezione omicidi della squadra mobile, diretti da Alessandra Bucci che, nei prossimi giorni, torneranno nella casa della mattanza per ulteriori approfondimenti, in particolare per cercare soldi e droga. L’unico punto fermo della ricostruzione è che la giovane Lisa abbia incrociato il marito per caso, mentre era andata nell’appartamento a prendere alcuni effetti personali. La ragazza ne ha approfittato per farsi una doccia e, mentre usciva, ha incrociato il marito.


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