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Lindita Pjetri, 37 anni, colf, mamma. Soffocata dal marito con un cuscino

Briosco (Monza), 6 Settembre 2011


Titoli & Articoli

Omicidio-suicidio in villa. La tragedia in Brianza (la Provincia di Como – 6 settembre 2011)
Omicidio-suicidio a Briosco, in una bella villa di proprietà di un imprenditore di Milano. Un uomo di 44 anni ha ucciso la moglie di 37, probabilmente soffocandola con un cuscino, e poi si è tolto la vita impiccandosi a una trave. La coppia aveva due figli, di 3 e 5 anni.
Omicidio-sucidio in via Turchino, in una bella villa di proprietà di un imprenditore di Milano. Un uomo di 44 anni, Pierin Pjetri, ha ucciso la moglie Lindita, di 37, probabilmente soffocandola con un cuscino, e poi si è tolto la vita impiccandosi a una trave. Si tratta di una coppia di origine albanese, con due figli in tenera età (3 e 5 anni), residente in Italia ormai da diversi anni: lui svolgeva la mansione di giardiniere, lei quella di colf nella villa della tragedia.
Stando a quanto hanno potuto ricostruire finora i carabinieri di Seregno, marito e moglie si erano separati un paio di mesi fa ma l’uomo non era riuscito ad accettare la fine del matrimonio. Niente denunce per stalking, ma i parenti della donna avrebbero riferito agli inquirenti che il giardiniere non si era rassegnato e aveva messo in atto comportamenti ossessivi. Fino a lunedì pomeriggio, quando è Pierin Pjetri è passato a prendere la moglie dalla sorella, che ospitava Lindita e i due bambini nella sua abitazione di Calò (frazione di Besana Brianza). Un appuntamento per chiarirsi. Dei due nessuno ha poi avuto più notizie: nella tarda serata, i parenti della trentasettenne si sono così rivolti ai carabinieri e nella mattinata di martedì 6 settembre hanno presentato formale denuncia di scomparsa. Da qui le ricerche che, attorno alle 11.30, hanno portato i militari a perlustrare anche la villa di Briosco dove la coppia lavorava. La donna è stata trovata riversa su un divano in salotto, soffocata probabilmente con un cuscino, Pjetri impiccato con una robusta corda a una trave dello stesso locale.

 

Tragedia a Briosco, l’amava da morire: prima la soffoca, poi s’impicca (il Giorno – 7 settembre 2011)
Un altro uomo che non si rassegna a perdere, un’altra coppia uccisa dalla follia. Dopo l’omicidio-suicidio di Desio, un’altra tragedia si è consumata in una villa di Briosco. La scena drammatica è stata scoperta dai carabinieri di Besana ieri mattina alle 11.30 in una villa in via Turchino abitata da un dirigente di Mediaset.
Senza vita i corpi dei due custodi. Lei, distesa sul divano, con il viso coperto da un fazzoletto, pareva che dormisse, lui era appeso con una grossa corda al collo a una trave del soffitto del salotto. I due coniugi d’origine albanesi erano vicini. Il 44enne Pierin Pjetri ha ucciso la moglie Lindita, di 37, probabilmente soffocandola con un cuscino, e poi si è tolto la vita impiccandosi a una trave. «Pierino», così lo chiamavano i vicini di casa italiani, ha pianificato tutto nel dettaglio. Lei aveva deciso di separarsi: erano già due mesi che Lindita dormiva dalla sorella con i bambini. Lui divorato dalla gelosia ha pensato di farla finita. A piangerli, oltre ai numerosi parenti, sono rimasti i figli, due maschi, uno di 4 e il primogenito di 11.
La coppia era in Italia da più di una decina di anni: lei faceva la colf, lui il giardiniere nell’immensa villa isolata nel verde. Un gran daffare, perché i proprietari residenti a Milano spesso arrivavano. Da quanto emerso dalla deposizione della sorella della vittima, lui era soffocante, geloso. Stanca delle continue scenate, un paio di mesi fa lei ha detto basta. I coniugi vivevano nella frazione di Calò a Besana Brianza, in via San Vitale e Agricola al civico 21. Negli stessi condomini vivevano diversi parenti, anche la sorella di lei.
La donna non ha mai sporto denuncia. Ma era determinata a non vivere più con il padre dei suoi figli. Questa decisione è stata la sua condanna. Lunedì pomeriggio Pierin Pjetri è passato a prendere Lindita, dalla cognata a Calò. I bimbi sono rimasti con la zia e loro dovevano parlare da soli. Durante la notte, la sorella ha chiamato i carabinieri. La donna era angosciata e aveva cattivi presagi a causa del comportamento ossessivo del cognato. La scorsa mattina i parenti hanno presentato formale denuncia di scomparsa nella caserma dei carabinieri di Besana Brianza. Gli stessi militari che alle 11.30 hanno deciso di imboccare il vialetto sterrato per perlustrare anche la villa di Briosco. All’ingresso del vasto giardino era parcheggiata l’auto dell’omicida-suicida, una Ford Mondeo grigia. Poi la macabra scoperta dei militari all’interno della villa. «Non si erano separati», hanno detto i parenti di lui che erano nell’appartamento di Calò, ancora scioccati. Poche parole e il desiderio di stare in silenzio.
«Il Pierino era una brava persona – ha spiegato una vicina -. Gran lavoratore. Ha lavorato anche in una ditta di Besana. Erano una bella famiglia». Aggiunge un’altra: «Nessuno sapeva che erano separati, lavoravano ancora insieme. Prima abitava qui vicino, in via Meda, anche la sorella di Pierino, poi lei è andata a Milano. Erano brave persone. Stavano così dietro a quei bambini». Anche la catechista Daniela Mappelli è sconcertata. «Il figlio di 11 anni ha appena fatto la Comunione. La mamma lo accompagnava a catechismo e il papà veniva a prenderlo. Nel periodo estivo ha partecipato all’oratorio feriale. Non sapevo che avessero dei problemi». Ora il medico legale dall’autopsia potrà fornire spiegazioni più esaustive. Apparentemente sul corpo della donna non ci sono segni di abuso o di scontro fisico.

 


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